È morto Meat Loaf: icona dal Rocky Horror a Bat Out Of Hell
di melissamorucci [user #61603] - pubblicato il 21 gennaio 2022 ore 21:45
É morto il 20 gennaio, all’età di 74 anni, il cantante e attore Meat Loaf. Ad annunciarlo è stato il suo agente.
Nato a Dallas nel 1947 con il nome di Marvin Lee Aday, Meat Loaf deve il suo nome d’arte alla ricetta preferita di sua mamma, venuta a mancare durante la sua adolescenza.
Marvin partì per Los Angeles dopo il college, dove diventò presto il frontman della band che prese il suo nome, i Meat Loaf.
Con il loro primo album Stoney & Meatloaf, riuscì ad aprirsi anche le porte del cinema, recitando nel ruolo di Eddie in “The Rocky Horror Picture Show” nel 1975.
Il successo che ottenne con la recitazione non gli permise però di pubblicare il suo secondo album, perché nessuna etichetta lo voleva lanciare. Raggiunse il successo grazie alla Cleveland International Records che pubblicherà l’album Bat Out Of Hell, uno dei più ascoltati e venduti (si parla di oltre 100 milioni di copie) nella storia del rock, corredato da due fortunati seguiti Bat Out of Hell II: Back Into Hell e Bat Out of Hell III: The Monster is Hell, che lo portarono anche alla vittoria di un Grammy per miglior performance vocale grazie al brano "I'd Do Anything for Love (But I Won't Do That)” nel 1997.
Il suo talento, accompagnato da un’immagine scomposta - capelli lunghi, vestiti neri, raffiche di chitarre e titoli tra parentesi - fu molto scostante a causa delle grandi e continue liti con il collaboratore storico Jim Steinman, anche lui scomparso di recente. Ma questo non gli ha mai tolto la possibilità di aver uno stretto legame con i fan grazie a live show maniacali, social media e continue apparizioni televisive e cinematografiche - ricordiamo i suoi camei in serie acclamate come Dr. House e Glee.
Iconica è anche la sua collaborazione con Cher, per "Dead Ringer for Love".
L’artista ha sempre sostenuto di essere popolare ma mai ricco, e di avere l’abitudine di scambiarsi i racconti di imprevisti e sfortune con Freddie Mercury, senza però aver mai portato rancore per l’industria musicale, ritenendo questo sentimento come rovinoso per qualsiasi esistenza.