di redazione [user #116] - pubblicato il 11 maggio 2023 ore 14:30
Non necessariamente - e non per tutti - le tante migliorie che hanno rivoluzionato le chitarre di ultima generazione si traducono esclusivamente in vantaggi. Certo, ne beneficino output, suonabilità e versatilità. Ma in quanto a feeling e suono?
Tempo fa ne abbiamo parlato con Diego Geraci, chitarrista rock'n'roll che con la Telecaster al collo gira il mondo e incanta tutti. Don Diego sarà uno degli ospiti pazzeschi presenti - questa domenica 14 maggio a Milano - del Vintage Vault. Se volete ascoltarlo in azione mentre strapazza qualche preziosa Telecaster d'annata, non esiste occasione migliore.
Quando imbracci una di quelle chitarre modernissime, super tecnologiche, che cos'è che non ti fa sentire a casa e rimpiangi le tue "vecchiette"?
Beh sicuramente i manici! Redd Volkaert, alla mia domanda “Quale è la ricetta della telecaster perfetta” ha risposto “il manico generoso al primo posto”. Credo che le chitarre di concezione moderna abbiano dei manici troppo sottili per il suono che cerco. Un manico “gigantesco” è sinonimo di suono gigantesco. Armoniche, sustain, attacco, carattere dello strumento, credimi, risiedono tantissimo nella costruzione del manico. Ovviamente sto parlando del mio suono, dove prevale la chitarra e l’amplificatore, suono pulito, ricco di twang e reverbero. Un’altra cosa sono i pick up. La ricerca della “pompa” a tutti i costi ha un poco appiattito il suono generale. Non mi fraintendere, sono un chitarrista e so benissimo che il volume non è mai abbastanza, ma preferisco che i pick up abbiano un’uscita ragionevole e magari non siano proprio a filo con le corde, ma un pizzico “annegati” nel body, giusto per dare respiro allo strumento. Steve Ray Vaughan aveva dei pick up molto potenti, ma erano quasi in linea col battipenna, diceva che si sentiva il carattere del legno dello strumento, non so se è vero, ma basta poco per cambiare il suono alla propria chitarra.