di redazione [user #116] - pubblicato il 21 agosto 2013 ore 14:00
L'esigenza di emulare sulla chitarra le esecuzione virtuosistiche di pianisti e violinisti ha spinto i chitarristi delle ultime generazioni a esplorare nuove soluzioni tecniche. Tony MacAlpine, icona shred vivente, ci insegna alcune sue personalissime diteggiature di arpeggi tra neoclassico e fusion, eseguite con sweep e tapping. Allacciate le cinture...
Tra gli aspetti più esaltanti delle chitarra moderna c’è il fatto di servirsi di tecniche avanzate per emulare sulla sei corde le esecuzioni fluide di arpeggi eseguiti su altri strumenti.
In particolare per la chitarra neoclassica il tentativo di riprodurre fraseggi rubati alla musica classica e quindi pensati per strumenti a fiato, violini o pianoforti ha incentivato lo sviluppo creativo della tecnica. Non solo, spesso per avvicinarsi a esecuzioni altrimenti inaffrontabili in maniera tradizionale sulla chitarra, si è costretti a combinare tra loro più tecniche. In questa lezione Tony MacAlpine ci mostra tre sue personalissime idee di arpeggio che grazie a un uso estensivo del tapping sullo sweep picking aprono ulteriormente la sonorità e l’ampiezza degli arpeggi.
MacAlpine è un musicista che dopo essersi imposto all’attenzione mondiale come uno dei capiscuola della rivoluzione shred-neoclassica iniziata da Malmsteen, sì è rivelato particolarmente versatile. Pur senza allontanarsi mai da una solida matrice metal è stato capace di sconfinare in maniera credibile anche in territori fusion e progressive fino a guadagnarsi, una decina di anni fa, persino una convocazione come braccio destro di Steve Vai dal vivo.
Analizziamo i tre arpeggi proposti.
Il primo è una brillante esecuzione di Cm9 (C, Eb, G, Bb, D).
MacAlpine compie un’interessante sintesi tra due forme piuttosto diffuse di arpeggio, Cm e Cm7, e ne crea una personale nella quale ripropone l’arpeggio di Cm ma sul E cantino anziché ribattere l’ottava C prende la 7b, il Bb. Isoliamo sulla partitura le due diteggiature originali di partenza e quella elaborata da MacAlpine.
Quindi, a questa diteggiatura di Cm7, aggiunge in tapping la nona, il D.
Per agevolare l’esecuzione in un loop ritornellato, proponiamo questa divisione ritmica in gruppi irregolari di sette sedicesimi.
Molto più semplice e vicino alle sonorità della musica classica il secondo arpeggio.
In una triade di Cm, l’ottava viene ribattuta in tapping. In questo caso, l’aggiunta della nota in tapping permette anche di raggruppare l’arpeggio in due sestine di sedicesimi agevolando l’esecuzione ritmica.
Sconfiniamo invece in ambiti fusion con le elaborate sonorità dell’ultimo lick.
Questo è sempre un Cm9. Per studiarlo, risulterà più facilmente visualizzarlo come composto dalla somma di due diversi arpeggi: un Cm7 e un Ebmaj7.
Osserviamo infatti come le note di un Cm9 (C, Eb, G, Bb, D) contengano tanto quelle del Cm7(C, Eb, G, Bb) che quelle del Ebmaj7(Eb, G, Bb, D). Vediamo i due arpeggi di partenza isolati
E quindi ritroviamoli raggruppati nella diteggiatura di MacAlpine.
MacAlpine sviluppa il lick in maniera ancora più articolata, ribattendo l’arpeggio di Ebmaj7 diteggiato sulle corde di Be E cantino. Un fraseggio mozzafiato!
Questa volta la divisone ritmica più funzionale per agevolare un'esecuzione meccanica è in trentaduesimi. In tutti gli esempi proposti ,si osservi come nella sua tecnica sweep MacAlpine ricorra a un uso intenso del legato in presenza di due note su una corda.