di paoloanessi [user #32554] - pubblicato il 04 febbraio 2014 ore 07:30
Un tempo, già solo l'idea di poter registrare con una buona qualità tra le mura domestiche, era considerata pura follia o alla portata di musicisti con una buona disponibilità economica. I tempi sono - per fortuna - cambiati. Vediamo quindi un passo alla volta quali sono gli elementi necessari per allestirne uno con criterio affrontando l'argomeno in modo digeribile soprattutto ai non esperti.
Un tempo, già solo l'idea di poter registrare con una buona qualità tra le mura domestiche, era considerata pura follia o alla portata di musicisti con una buona disponibilità economica. I tempi sono - per fortuna - cambiati. Vediamo quindi un passo alla volta quali sono gli elementi necessari per allestirne uno con criterio affrontando l'argomeno in modo digeribile soprattutto ai non esperti.
Ci sono dei principi - nelle attrezzature di base - che non cambiano tra uno studio di registrazione professionale e uno per home recording: andiamo a scoprirli analizzandoli uno per volta.
Supporto sul quale registrare (PC o Mac)
Avremo bisogno di un apparecchio dove registrare come - per esempio - un computer al quale abbineremo se possibile una scheda audio esterna. Le schede interne in dotazione sono nella maggior parte dei casi di scarsa qualità e/o inadatte a gestire più tracce. Al giorno d'oggi un computer nuovo di fascia media è sufficiente per gestire a livello amatoriale tracce ed effettistica software applicata all'editing musicale.
Un PC o un Mac sono il fulcro della maggior parte degli home studio dotati ovviamente di software per la registrazione multitraccia. Che si vogliano incidere i propri progressi didattico musicali sopra a una backing track, costituire un provino di preproduzione d'arrangiamento da proporre alla propria band o per farsi conoscere, oppure confezionare una demo voce e chitarra, il sistema è sempre lo stesso. Pc magari di papà per cominciare, Mac come punto di arrivo per una macchina perfetta da dedicare unicamente alle registrazioni.
Scheda audio esterna
Il primo consiglio è la valutazione di quanto materiale dovremo registrare contemporaneamente. Se l'uso sarà prettamente casalingo, uno o due canali sono più che sufficienti. Se volessimo registrare una batteria ci servirebbero almeno otto canali, cassa, rullante, due tom e timpano, hi-hat e due overhead. Una finezza sarebbe il rullante ripreso sotto dove sta la cordiera, ma così arriviamo a nove. La scheda dovrebbe avere una presa cuffie, la regolazione di gain, l'alimentazione Phantom a 48 volt necessaria per i microfoni a condensatore, entrate Jack e XLR (cannon).
Microfono
Dopo una consultazione con Fabio Marazzi, tecnico del suono resident del mio studio, la scelta unanime come miglior primo microfono va sicuramente a un dinamico come lo Shure SM57. Se si è un chitarrista, oltre che per l’ampli, potrà andare bene anche per dei provini vocali (ricordo che Robert Plant ha fatto un disco intero con i Led Zeppelin) o viceversa optando per uno Shure SM58 se si è un cantante esso si adatterà anche alla registrazione di parti chitarristiche. La ragione principale nella scelta di un dinamico risiede nel fatto che è sempre meglio comprare microfoni di qualità che rimangano poi per sempre nel proprio arsenale (anziché comprare qualcosa di economico ma di bassa qualità che in un secondo momento verrà sicuramente accantonato), e un buon condensatore costa in linea di massima decisamente di più di un buon dinamico.
Monitor o cuffie
Di fondamentale importanza è poter ascoltare con nitidezza ciò che si produce. L'ascolto in cuffia richiede maggior attenzione e tempo per abituarsi a un suono “sparato” direttamente dentro l'orecchio, quindi consiglio di approcciare la registrazione, l'editing e il mix in cuffia solo se costretti, ad esempio da vicini di casa suscettibili o nelle ore notturne.
Caldamente consigliato perciò l'acquisto di una coppia di studio monitor: esistono in commercio monitor di fascia bassa dal prezzo molto contenuto, come Edirol o Behringer. Teniamo presente che per l'ascolto in studio non serve assolutamente un volume esagerato anzi, meglio 5W di media qualità piuttosto che 20W di bassa qualità.
Da evitare le classiche casse da computer che per loro natura enfatizzano chissà quali frequenze e magari ne omettono di necessarie all'ascolto!