Per poter seguire in maniera appropriata questa lezione è necessario avere ben chiaro quanto esposto nel precedente appuntamento:
Immaginiamo di dover creare un accompagnamento sopra a un groove in Am al quale vogliamo imprimere una sonorità dorica. Il nostro obbiettivo è farlo costruendo degli accordi derivanti dalla scala pentatonica.
Pensando al dorico, il Am al quale faremo riferimento sarà costruito sul 2° della scala di G.
Armonizzando questa scala i tre accordi minori che si ottengono, e sopra i quali si possono costruire relative pentatoniche minori, sono Am, Bm e Em.
Analizziamo le tre pentatonica in relazione al Am sopra al quale suoneremo;
La pentatonica di Am è formata da A, C, D, E, G.
Pensandola sopra all’accordo di Am suonerà come un Am7add4: A, C, E, G, D.
Fondamentale, b3, 5, b7 e 4. Sprovvista del F#, non suggerirà in alcun modo la sonorità dorica.
Il Em pentatonico è formato da E, G, A, B, D.
Sovrapposto al Am sarà un A7sus2/4: Fondamentale, 2, 4, 5, b7 (A, B, D, E, G). Nemmeno qui tracce di dorico.
Viceversa, il Bm pentatonico è composto da B, D, E, F#, A. Una sorta di arpeggio di Asus2/4/6: Fondamentale, 2, 4, 5, 6 (A, B, D, E, F#). E’ finalmente presente quella sesta maggiore che sottolinea il dorico.
Ora, con un’idea davvero semplice, otteniamo degli accordi da questa scala pentatonica.
Partiamo da un semplice box pentatonico a due note per corda, in Bm. Prendiamo la prima nota presente su ogni corda, quella più bassa. Suoniamole simultaneamente come se fossero un accordo ma partendo dalla quarta corda, il D. Marchiamo la corda di A a vuoto e torniamo a scandire questo accordo. Ci troveremo sotto le dite e tra le orecchie un grappolo di sonorità dorica.
Stessa cosa facciamo con la seconda nota presente su ogni corda.
In questo, caso tra le note che troviamo, manca la sesta. Prendiamo noi, all’undicesimo tasto sulla corda di G, creando anche una gradevole variazione melodica.
Sostanzialmente, pensiamo alla scala pentatonica come formata da due pareti di note, che ora terremo distinte. Stiamo ottenendo degli accordi formati dalle note di questa scala.
Con questo sistema sviluppiamo tutti i possibili accordi estraibili dalle pareti dei box pentatonici in Bm.
Ora, con lo stesso principio, estrapoliamo la sonorità del Dm dorico da una pentatonica di Em. Accordiamo la chitarra in Drop D, per utilizzare la corda a vuoto.
La formuletta da memorizzare per servirsi di questo stratagemma per creare gli accordi è quella di lavorare su una pentatonica costruita un tono sopra l’accordo minore del quale si vuole sottolineare la sonorità dorica.