di Gianni Rojatti [user #17404] - pubblicato il 28 dicembre 2015 ore 15:00
La otto corde è tra le novità più interessanti che hanno scosso il mondo della chitarra negli ultimi anni. Però, imbracciarla senza i dovuti riferimenti e ascolti, la rende uno strumento per tanti versi indecifrabile, difficilissimo da suonare. Abbiamo chiesto al nostro didatta Sam Bell, vero specialista di questo strumento, una serie di lezioni per conoscere, capire e pensare correttamente una otto corde.
La otto corde è la novità più eccitante che ha investito il mondo della chitarra moderna negli ultimi anni è ha condizionato profondamente l’evoluzione stilistica del metal più moderno: sia a livello tecnico solistico che compositivo.
La presenza di due corde più basse può ovviamente inibire il chitarrista tradizionale che, senza i dovuti ascolti e riferimenti, si troverò perso con questo strumento tra le mani. Per avvicinarsi in maniera più consapevole a questa chitarra è importante chiarire subito quali sono i punti di contatto con una chitarra tradizionale e individuare invece quelli nei quali la otto corde è uno strumento radicalmente diverso. Servirà ascoltarla all’opera per capire a livello esecutivo quali sono le sue peculiarità e considerarla – cosa spesso sottovalutata – soprattutto come uno strumento compositivo nuovo, che offre tante e inedite possibilità di orchestrazione degli accordi.
In questo primo video parleremo di corde, suono e accordatura. Cose semplici, alle quali però tante volte, chi la prova per la prima volta non pensa.
Per prima cosa, le otto corde che troviamo nei negozi - appena uscite dalla fabbrica - spesso montano corde basse troppo sottili. Queste possono confondere il neofita perché il suono che esce è moscio e fangoso e non permette di intuire le possibilità timbriche effettive di una ritmica sviluppata sulle corde più basse. Sam sulla sua otto corde monta un 0.80 per il F# basso e un 0:59 per il B basso.
Il secondo aspetto importante da considerare per provare o sperimentare i primi passaggi su una otto corde è il suono corretto da usare.
Gli standard di suono per cui la otto corde è conosciuta si muovono su range diametralmente opposti: da una parte le sonorità ultra aggressive di band come Meshuggah, dall’altra i clean cristallini e ultra compressi alla Animals As Leaders. Quello che in ogni caso è importante evitare sono settaggi troppo carichi di gain e distorsione. Questa non concilia in alcun modo la cattiveria e l’incisività di questo strumento: anzi ne affoga attacco e intelligibilità. E’ doveroso dare la giusta importanza alle medie e non esagerare con le basse. E’ importante che tutte le note eseguite sulle corde più basse siano definite e il suono dell’una non debordi nella successiva.
Ultimo aspetto è legato all’accordatura. Dal basso, una otto corde monta F#, B, E, A, D, G, B E. Imbracciandola, tanti chitarristi la prima cosa che fanno è sgranare power chord sulle corde più basse. Ma bisognerebbe subito considerare la possibilità di cambiare accordatura. Abbassando le due corde più basse di un tono (possibilità che renderà ancora più necessaria l’esigenza di una scalatura a corde grosse) si avrà, per esempio, E, A, E, A, D, G, B, E accordatura che creerà un interessante salto di ottava tra le prime quattro corde.