di redazione [user #116] - pubblicato il 13 dicembre 2017 ore 08:30
Guidati da Max Rosati continuiamo a parlare di chitarre e registrazione. Dritte, consigli, spunti per arrivare il più preparati possibile a un appuntamento decisivo nell’attività di un musicista, la registrazione.
Oggi ci concentriamo sull'utilizzo del delay applicato alle ritmiche in ottavi, imparando a settarlo nello stile di U2, Pink Floyd, Coldplay.
In questo ciclo di appuntamenti Max Rosati ci ha invitati nel suo studio per coinvolgerci in una sessione di registrazione, rendendoci partecipi dei tanti processi che interessano la produzione e la ripresa della chitarre. Nel prima appuntamento si era parlato di ritmiche suonate in ottavi elemento portante di tutta la musica pop e rock. Benché questo approccio esecutivo rappresenti una fetta importantissima di quanto le chitarre eseguono in questi generi, raramente i musicisti più giovani o meno esperti pensato di esercitarsi. Nella lezione dedicata, Rosati aveva spiegato concetti legati al timing, accenti, linearità dell'esecuzione.
Nella seconda pillola didattica, invece, Max aveva trattato un altro argomento decisivo durante una sessione di registrazione: gli ascolti. Ascoltare quello che si suona in maniera appropriata e confortevole è importantissimo per riuscire a suonare in maniera rilassata, mantenendo il il totale controllo di ciò che si sta eseguendo.
Nella lezione di oggi ci si torna a concentrare su un aspetto tecnico esecutivo. L'utilizzo del Delay applicato su una ritmica suonata in ottavi.
La precisione ritmica e la linearità esecutiva raccomandate nella scorsa lezione diventano la condizione necessaria e indispensabile perchè il delay possa funzionare in maniera ritmica e musicale. Il Delay ripete le note suonate e le note ripetute, combinate a quelle originali, si articolano in un disegno ritmico orchestrale. Se le note originali non sono suonate in maniera ritmicamente ineccepibile le ripetizioni si susseguiranno in maniera altrettanto confusa, creando un pastroccio ritmico. Partiamo dal ripassare il giro di accordi e la ritmica sopra alla quale si sovrapporrà il disegno in ottavi arricchito dal Delay.
Questa invece, la linea di ottavi che si sovrappone ai power chord appena ripassati. Come si osserva, gli ottavi si susseguono in un disegno ritmico serrato e omogeneo e l'effetto ritmco accattivante e saltellante è dato proprio dalla sovrapposizione delle note ripetute dal Delay, regolato su una ripetizione sugli ottavi puntati.
Questo il dettaglio del settaggio del Delay utilizzato che, come detto, prevede l'utilizzo degli ottavi puntati. Questo un articolo che consigliamo di ripassare dedicato
al settaggio dei Delay. Nello specifico, per ottenere l'effetto utilizzato da Max Rosati, conoscendo la velocità metronomica su cui si suona, si potrà ricorrere a questa formula che indica il valore esatto su cui settare il delay per gli ottavi puntati.
60.000 : velocità metronomica = Quarto
Il risultato ottenuto sarò quello del Delay settato sui quarti. Risultato appena ottenuto : 4 = Sedisesimo
Il nuovo risulato sarà l'equivalente del Delay settato sui sedicesimi. Nuovo risultato x 3 = Ottavo Puntato
Moltiplicando un sedicesimo per tre si ottiene il valore di un ottavo puntato.
Ipotizzando una velocità di 100 BPM, per esempio faremo:
60.000 : 100 = 600 Quarto
600 : 4 = 150 Sedicesimi
150 x 3 = 450 Ottavo puntato.
Nella prossima lezione, si inizierà a sovrapporre alle chitarre elettriche un tappeto di chitarre acustiche.