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bernablues
utente #16917 - registrato il 23/11/2008
Suono la chitarra, quasi da sempre, sia la classica che l'acustica, suono fingerpicking, blues, bluegrass, e tutto ciò che riesce ad emozionarmi, scrivo pezzi miei, che registro per non dimenticarli, mi occupo di liuteria, e faccio il liutaio come secondo lavoro, costruendo e riparando strumenti acustici
Città: Anzio
Genere: Blues, Country, Folk, Jazz.
Sono interessato a: Chitarra acustica.
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Articoli pubblicati

L'arte dell'intarsio
di bernablues | 17 settembre 2010 ore 16:00
Quante volte, girando per negozi di strumenti musicali, siamo stati colpiti da una chitarra acustica (o da una elettrica), non tanto per le sue qualità sonore, ma per la qualità degli intarsi presenti sullo strumento... Ebbene, l'intarsio è una forma d'arte che impreziosisce ed esalta quelle qualità che uno strumento si porta dentro.
Refret Attack!
di bernablues | 31 maggio 2010 ore 08:00
I tasti cominciano a friggre... I solchi sui tasti oramai sono arrivati quasi al legno della tastiera? I soldi sono pochi e, per refrettare una tastiera, il liutaio più vicino chiede dai 120 ai 180 euro a seconda che la tastiera abbia o meno il binding! Niente paura ragazzi, ora vi spiego passo passo come fare, per evitare di spendere un capitale, e per riavere una tastiera "immacolata" come quando la vostra chitarra era nuova.
Settaggi fai da te
di bernablues | 06 marzo 2010 ore 08:05
Premio Accordo-Ovation 2010
Eccoci qui, dopo aver acquistato una nuova chitarra acustica, ci ritroviamo uno strumento che seppur nuovo, a pur sempre i suoi trascorsi, che ovviamente lo avranno “segnato”, come il cambio di clima, un trasporto non troppo ortodosso, e nel caso di strumenti usati, un po’ di anni accumulati sul manico. Qundi la “signorina” avrà bisogno di un buon make up, e visto che ultimamente è tornata Di moda l’autarchia, cerchiamo di rimanere alla moda e facciamo tutto da soli.
Breve compendio sul capotasto
di bernablues | 11 gennaio 2010 ore 16:17
Il capotasto mobile non è solo uno strumento creato per semplificare la costruzione degli accordi e quindi atto a semplificare l'esecuzione. Anche se la maggior parte di noi lo usano per il motivo di cui sopra, diciamo che non serve solo a questo, Per "costruire" gli accordi sul manico della chitarra ci sono diversi modi, e "posizioni".
Tiriamo fuori le unghie
di bernablues | 17 ottobre 2009 ore 08:54
Dopo tanto parlare di legni, di forme di chitarre acustiche , legate al tipo di suono, penso Sia giunto il momento di mettere in gioco il fattore umano, ovvero il “TOCCO” che ognuno di noi ha (consapevolmente o inconsapevolmente). Infatti è risaputo che il 50% del suono di una chitarra acustica, è dato proprio da chi la suona.....prova ne è il fatto che, se mettiamo in mano ad un principiate, una chitarra da Migliaia di euro, generalmente usciranno suoni sgraziati e striduli, magari ricchi di volume (e ciò grazie allo stumento di valore) ma generalmente poco affini all’orecchio umano.
La musica dell'universo
di bernablues | 18 settembre 2009 ore 13:50
Gli astronomi del Chandra X-ray Oservatory Center dicono di aver sentito il suono di un immenso buco nero, distante 250 milioni di anni luce, al centro di una galassia gigante chiamata NGC 1275. Un buco nero che sta suonando il più basso SI mai sentito. Un SI bemolle 57 ottave più basso del DO centrale (di una tastiera ... lunghissima). E' la musica delle sfere di cui hanno parlato gli antichi padri, filosofi e poeti? Difficile dirlo, anzi impossibile, credo. Ma il suono cosmico di NGC 1275, così come è stata fotografato da un telescopio a raggi X nel lontanissimo ammasso di galassie che chiamiamo Perseo, ha il fascino di miti remoti e di ancestrali risonanze umane, che si dispiegano, nei secoli, nelle opere di filosofi e scienziati e poeti.
Rifatevi gli occhi!
di bernablues | 07 luglio 2009 ore 08:27

Chi di voi conosce le chitarre BLUEBERRY? Sono chitarre acustiche nate dall'idea di un uomo d'affari, nonché musicista (fondatore della BLUEBERRY); l'idea era quella di unire la liuteria, all'arte figurativa etnica. Facendo incontrare Il Mastro Liutaio (nonché insegnante liutaio)George Morris, con un'artista Balinese Wayan Tuges (ottimo intagliatore di legno). Ed è proprio dall'unione delle culture dell'est e dell'ovest, che nasce la Blueberry.
Nonno Liuto e nonna Cithara
di bernablues | 06 giugno 2009 ore 15:10
Come ogni tanto avviene a ciascuno di noi, di prendere in mano l'album delle vecchie foto di famiglia, per ripercorrere le proprie radici, ho pensato di fare lo stesso per ciò che concerne le origini della chitarra, cosi' come la conosciamo ( ed amiamo ) noi tutti frequentatori di questo bel sito. C'è da dire che in generale tutti gli strumenti musicali nascono non per produrre musica, ma con scopi più terreni, infatti molti strumenti erano di uso comune, in genere erano utensili che servivano ad esempio per emettere suoni che attiravano le prede durante la caccia o per creare ambiente in situazioni rituali o religiose.
Quello che fa buona un'acustica: manico, colle, vernici
di bernablues | 08 aprile 2009 ore 07:48
Con il cuore rattristato per ciò che è avvenuto in Abruzzo, mia regione di origine, vado a scrivere quest'ultimo articolo sulla anatomia di una buona chitarra acustica. Cominciamo con il dire che il manico, è il biglietto da visita di ogni liutaio che si rispetti, e non solo per la forma della paletta che insieme alla rosetta ne sono il segno distintivo.Il manico è molto importante in quanto è la parte che determina la suonabilità della chitarra, (possiamo avere un ottimo strumento con un manico indecente, risulterà sgradevole). Le essenze che si usano principalmente sono il mogano e l'acero.
Quello che fa buona un'acustica: fasce e fondo
di bernablues | 04 aprile 2009 ore 10:04
Visto il gradimento del mio primo articolo ho deciso di accorciare i tempi e rubando un po' di tempo alla pausa pranzo rieccomi qui. Cominciamo con il dire che, la forma è le dimensioni di una chitarra sono molto importanti, ma in quest'articolo darò per scontato questo concetto. Come ho già scritto, il top (dopo essere stato incollato) diviene parte integrante del resto della cassa armonica. La funzione principale delle fasce e del fondo è quella di creare un "ambiente", in grado di amplificare e riflettere il suono verso un'ipotetico ascoltatore.
Quello che fa buona un'acustica: il top
di bernablues | 01 aprile 2009 ore 21:51

Dopo tanti scambi di opinioni sulla chitarra acustica, ho pensato di scrivere questo articolo per mettere a disposizione quello che con il tempo e la pratica, ho imparato. Quante volte imbracciando una chitarra acustica la abbiamo sentita "spenta" e ingolfata, e altre volte invece prendendone in mano un'altra ce ne siamo innamorati al primo accordo, sentendola vibrare sullo sterno. Ebbene: i fattori che fanno una buona chitarra sono molti ed in genere sono bilanciati fra di loro. Cominciamo a parlare delle parti di una chitarra acustica e di come queste influenzano il suono.
L'ulivo pianta di pace, ma il suono?
di bernablues | 09 marzo 2009 ore 22:10
Salve a tutti, ho una questione da porvi: Un paio di mesi fà rovistando nel magazzino di mio suocero che faceva l'agricoltore (da qualche anno è venuto a mancare); ho rinvenuto un bel ciocco di olivo che a detta di mia suocera è di da circa venti anni (chissa cosa ci voleva fare?), in effetti è bello stagionato, e subito mi si è accesa la lampadina : e se ci facessi una bella acustica (anzi più di qualcuna, visto che è proprio un bel pezzo di tronco).
Ovation Custom Elite LX: secca con la voce grossa
di bernablues | 23 gennaio 2009 ore 16:01

Eccomi qui per la prima volta a recensire una mia chitarra. La "ragazza"in questione è la Ovation C868 LX Custom Elite. Innazi tutto tengo a precisare che è un modello antecedente al 2004 quindi molto precedente alla acquisizione che il gruppo Fender ha fatto del marchio Ovation. Ma veniamo nello specifico: La chitarra si presenta con un top in abete stitka di classe AAA, con il classico multi sound hole al posto della buca centrale, c'è da dire che le eupalettes sono intarsiate invece di essere incollate come per le Adamas e le versioni elite precedenti, il manico è un multistrato di mogano e acero che contraddistingue tutta la produzione USA.
La dreadgnought è italiana?
di bernablues | 04 gennaio 2009 ore 22:42
Il canto in re, una forma di canto a chitarra, è caratterizzato da un'estrema libertà melodica e da una struttura testuale legata alle forme poetiche tradizionali sarde (muttu, muttettu). Esso nasce, probabilmente, come canto di lavoro contadino, senza accompagnamento strumentale. L'introduzione dell'accompagnamento per chitarra è quasi certamente dovuta alla dominazione spagnola.
Il Clone Italiano della Ovation
di bernablues | 19 dicembre 2008 ore 07:21
Leggendo l'articolo sulla EKO ranger, sono andato con la memoria indietro negli anni, e mi sono tornate alla mente tante marche di strumenti Italiani degli anni 60/70; ad esempio chi di voi si ricorda del marchio Melody? Anche questo marchio era Marchigiano purosangue, ed aveva una linea di strumenti che perlopiù si rifaceva a modelli blasonati (o che al'epoca andavano di moda) di oltreoceano.
Ma perchè continuano?
di bernablues | 09 dicembre 2008 ore 23:55

Anche questa sera prima di cena, scarrellando con il telecomando, mi sono imbattuto su quella pseudo trasmissione scopritrice di "talenti" di XFACTOR. Ora non sto' qui a polemizzare su i tre conduttori (che a mio avviso non sono nemmeno degni di biasimo "li pagano"). Piuttosto mi chiedo, ma è possibile che l'Arte che hanno da proporci questi massmediologi sia tutta qui? Ma se lo fanno mai un giretto nei pub di quartiere dove (a parte le cover band) c'è molto da ascoltare.
Il Violino è maschio la Chitarra è femmina
di bernablues | 02 dicembre 2008 ore 23:36
Qualche tempo fà ho letto in una intervista, (di non ricordo quale artista), questa affermazione, che secondo me risponde a verità. In effetti se pensiamo all'approccio fisico che si ha con i due strumenti quello più fisico e sensuale lo si ha proprio con la chitarra (specie se rimaniamo nel campo acustico), la chitarra va tenuta in grembo quasi coccolata si suona con tutte e due le mani ed anche se si usa il plettro, la vicinanza della mano alle corde è più intima.
La mia creatura
di bernablues | 29 novembre 2008 ore 08:28

Ci sono voluti quattro mesi di duro lavoro, ma dopo lunghi studi su come e cosa fare ci sono riuscito. Ho realizzato la mia chitarra, all'inizio avevo pensato di acquistare un kit da stewart mc donalds ma poi ho conosciuto Marco D'annibale un liutaio che realizza chitarre classiche su modello El Torres. E' un artista in tutti isensi pensate che utilizza solo attrezzi manuali da lui stesso realizzati anche i filetti e le rosette sono realizzati completamente a mano pezzettino per pezzettino.
Che fine avrà fatto Branduardi
di bernablues | 27 novembre 2008 ore 10:18
Chi l'ha visto? e' il titolo di una famosa trasmissione televisiva, in questo caso e' la domanda che vi porgo riguardo Angelo Branduardi, ve lo ricordate no? Il menestrello di Cuoggiono, molti lo ricordano solo per i pezzi che lo hanno reso famoso: "la pulce d'acqua" "cogli la prima mela" "La fiera dell'est", ritenedolo um canzonettista da filastocca. In realta' secondo me e' molto di piu', e' un musicista completo con una preparazione da conservatorio ed una laurea in filosofia come ciliegina sulla torta. molti suoi dischi rasentano il sublime.
L'amore chiamato Chitarra
di bernablues | 25 novembre 2008 ore 07:36

Tante volte mi sono ritrovato a pensare a tutte le chitarre che ho posseduto, alcune sono andate qualcuna e' rimasta con me ma tutte sono presenti nei miei ricordi. Premetto che ho 43 anni e la mia prima fanciulla me la regalò mio padre quando avevo appena 7 anni, era una NAPOLI ANTONINO con una forma da parlour ed un manico che rasentava l'arco di Robin Wood; ma fu amore a prima vista, il dolore provato nel costruire i primi accordi non era dolore, ma quasi un piacere specie quando il suono usciva nitido e senza SDLENG, mi ero talmente innamorato che mi seguiva dappertutto anche in bagno al posto dei fumetti di topolino. Non c'è un momento bello o brutto della mia vita in cui non ci sia stata una chitarra.
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