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Arriva la Strandberg di Plini
Arriva la Strandberg di Plini
di [user #116] - pubblicato il

Il modello inedito per il virtuoso si basa sulla Sälen, modificata con un ponte mobile e un’elettronica custom, oltre ad accorgimenti estetici che evidenziano la natura di signature della sei-corde.
Chitarrista eccezionale, compositore originale, Plini si è distinto fin dai suoi primi passi sulla scena musicale internazionale per un approccio singolare sia al linguaggio musicale sia allo strumento in sé. La sua preferenza per gli shape super-ergonomici di Strandberg ha fatto da traino per tutta una generazione di giovani musicisti appassionati di sound ultra-moderni e suonabilità al passo. Ora la sua visione diventa realtà con la prima signature realizzata in collaborazione col marchio svedese.



Lo strumento disegnato insieme a Plini nasce sul design a spalla singola della Sälen, il progetto Strandberg ispirato alla lontana - molto alla lontana - al concetto Telecaster, proiettato nel futuro dalle originali forme di casa pensate per massimizzare il comfort e la suonabilità.
Rispetto ai canoni della Sälen, il modello dedicato all’artista aggiunge un ponte mobile e pickup Suhr in configurazione HS.

Arriva la Strandberg di Plini

Il body in mogano chambered promette risonanza e leggerezza, con un top in acero a copertura. Tutto è avvolto in una finitura nera satinata e con un piccolo battipenna in tinta a ospitare il solo selettore dei pickup.
Il manico in mogano con rinforzi in grafite è avvitato sul tacco profondamente smussato tipico delle produzioni Strandberg. Il profilo EndurNeck promette un approccio rivolto alla performance e adatto all’esecuzione delle tecniche musicali più all’avanguardia, predisposizione rimarcata dalla scelta di una tastiera in Richlte con 24 fret posati su un raggio da ben 20 pollici. I tasti sono Jescar 51100 in acciaio, con un 57110 a fare da zero fret.
Non compaiono segnatasti sul davanti se non l’intarsio a forma di spicchio di luna al 12esimo tasto, mentre sul bordo sono seminati dei piccoli dot Luminlay con cui il musicista può orientarsi anche in condizioni di scarsa visibilità.
Peculiare è anche il ponte EGS Pro Rev 7, un sistema mobile a sellette sfalsate per accomodare uno strumento nato con un diapason irregolare, che dai 25 pollici sul lato dei cantini raggiunge i 25,5 pollici sul versante dei bassi.

Arriva la Strandberg di Plini

Sul top, i pickup firmati Suhr sono un SSH+ al ponte e un Classic T al manico, con selettore a tre posizioni e wiring personalizzato per splittare l’humbucker in posizione centrale, dove la bobina più esterna è sommata al pickup al manico. Flessibile eppure minimale nell’approccio, la Sälen NX 6 Plini Edition si avvale di un solo potenziometro del volume posto appena accanto al ponte, a portata di mignolo.

Sul sito Strandberg, la signature di Plini può essere vista a questo link, con scheda tecnica completa, foto e prezzo per l’acquisto diretto presso il produttore.
chitarre elettriche plini salen strandberg ultime dal mercato
Link utili
La Sälen NX 6 Plini Edition
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di E! [user #6395]
commento del 05/07/2023 ore 11:15:04
Per me è bellissima.
Ho provato una Strandberg qualche mese fa e l'ho trovata ergonomica, leggerissima, maneggevole in modo assurdo.
Sul suono ho ancora qualche riserva, forse è un po' troppo moderno, per me.
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 05/07/2023 ore 14:49:39
Per come è fatto il ponte l'escursione sui bassi consentirà dive bomb pazzeschi mentre sui cantini sarà più orientata verso un'uso vecchia maniera, interessante.
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di Simo6891 [user #61984]
commento del 05/07/2023 ore 14:51:23
Chitarra fighissima, come tutte le Strandberg. Finalmente uno strumento che presenta delle innovazioni pratiche vere che fanno la differenza, nel bene e nel male. Unica caratteristica tecnica che proprio non riesco a digerire è il radius da 20", troppo piatto per i miei gusti. Se facessero uscire un modello con un radius almeno 12" ci farei seriamente un pensierino.
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di DDF72 [user #60181]
commento del 05/07/2023 ore 15:18:20
Se mettessero una paletta alla fine di quel moncone, la comprerei di sicuro 😂! Bella chitarra però !
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di strimp [user #13472]
commento del 05/07/2023 ore 16:30:56
'Ora la sua visione diventa realtà con la prima signature realizzata in collaborazione col marchio svedese.':
in realtà esisteva già la Strandberg Boden Plini.
Tra tutti i modelli Strandberg questa è quella che mi interessa di meno, ma è un problema mio che non amo il genere di musica che suona Plini e che ho la necessità di avere anche il potenziometro del tono.
Per il resto niente da dire: chitarre innovative, comode e affascinatissime.
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di Simo6891 [user #61984]
commento del 06/07/2023 ore 10:02:52
La sua prima Strandberg è praticamente identica a una di serie standard, credo si riferiscano a questo.
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di Big Muffin [user #63938]
commento del 05/07/2023 ore 19:30:25
Pero' vien da ridere a guardarla, non perche' e' brutta, ma perche' ci siamo fatti anni di pippotti di menate, che il suono e il sustain lo fa il legno, la paletta grossa, e poi anche il body di un certo tipo di legno,, ma.. qua; manca mezza chitarra 🙄😉
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di ADayDrive [user #12502]
commento del 06/07/2023 ore 00:36:17
In effetti ci vuole del fegato anche solo per provarle, anche se sono sicuro che me ne innamorerei... Oggettivamente vanno a perfezionare tutta una serie di difetti connessi alle chitarre elettriche "tradizionali" (peso, ergonomia, stabilità nell'accordatura), problemi che peraltro danno fastidio agli utenti più esperti (per non dire "vecchi"...). Che sia la chitarra perfetta per i chitarristi attempati?
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di Big Muffin [user #63938]
commento del 06/07/2023 ore 01:40:58
mah, basta provarla ;) io sono curioso di conoscerla meglio, pero' dovrei trovare un punto d'ascolto dove provarla, e non e' facile, percio' per ora rimango con i commenti di chi l'ha imbracciata tessendone le lodi, pero' c'e' un pero', e cioe' che per mia natura, la mancanza della paletta, mi indispone fortemente, ma questa e' solo un mio punto di vista senza togliere nulla alla bonta' dello strumento. ;)
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di E! [user #6395]
commento del 06/07/2023 ore 10:41:
Spesso i chitarristi che usano le headless dicono che non tornerebbero mai alle chitarre tradizionali.
Per quello che ho potuto sperimentare io con una Strandberg (provata per una mezz'oretta) e una Steinberger Spirit (dal costo molto più accessibile, che ho comprato sulla scia dell'entusiasmo della Strandberg), le headless sono talmente leggere e pratiche che ti viene sempre voglia di imbracciarle - e questo è un bel vantaggio.

Peccano un po' in twang (se pensi al "ferro" e al "legno" che trovi nel suono di una strato... siamo lontanucci), per farci funk lascerei perdere, ma per fare fusion, rock e derivati io le trovo comodissime. E da portare in giro sono una manna.

Rispondi
di Big Muffin [user #63938]
commento del 07/07/2023 ore 00:41:26
La Steinberger Spirit me la ricordo dal lontano Live Aid del 1985 quando le ho viste imbracciate sul palco, Da come le descrivi sono molto comode, e penso sia arrivata l'ora di provarle appena avro' occasione di passare in qualche negozio.Io sono aperto alle novita', che poi le prenda in considerazione per l'uso oppure no, e' un altro discorso, ma la mia natura curiosa, mi porta a non scartare nulla. Suono principalmente stratiformi, avevo una SG che pero' e' sparita (misteriosamente), e una Les Paul cheap, mooolto cheap in attesa di qualcosa di piu' serio che pero' per via dei costi tarda ad arrivare e non so' per quanto tardera' ancora. Pero' mi hai incuriosito molto. ;)
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di E! [user #6395]
commento del 07/07/2023 ore 11:12:24
:-)
Io trovo che le headless abbiano un suono peculiare. Se sei abituato alla strato, credo troverai poco o niente di quel carattere sonoro, però è appunto un sound diverso che può far comodo.
A me sulla Steinberger viene da suonare in modo diverso, più cromatico. Quindi anche solo come "mezzo di studio" è interessante. Ma il blues sulla strato è un'altra cosa :)
Rispondi
di Big Muffin [user #63938]
commento del 07/07/2023 ore 13:29:14
:-) Messaggio ricevuto ;-)
Rispondi
di e.n.r.i. [user #46044]
commento del 10/07/2023 ore 18:20:00
Perdonami la precisazione ovvia: le Spirit assomigliano solo nella forma con alle Steinberger degli anni '80. Quelle erano rivoluzionarie: in carbonio e grafite (insensibili all'umidità) e con il geniale ponte trans-trem che attuava la stessa alterazione su tutte le 6 corde.
Le Spirit sono in legno, il loro unico pregio è l'ingombro ridotto.
Rispondi
di Big Muffin [user #63938]
commento del 11/07/2023 ore 01:19:37
Scusa se ti rispondo ora, non capisco perche' Tim mi cestina tutto in Spam. Comunque, nessun perdono, hai fatto benissimo a precisare, io non nasco chitarrista, ma batterista passato poi piu' tardi alla chitarra elettrica per puro caso; e' stato amore puro, un colpo di fulmine, ma ne ho ancora di cose da imparare sui modelli di chitarra esistenti ;) Ho passato piu' tempo a cercare di studiare e migliorare, piuttosto che erudirmi ad hoc riguardo appunto ai vari modelli, infatti vi leggo con interesse, percio' chiedo venia se ho detto qualcosa che inizia con C e finisce con E ;) Un saluto e grazie.
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di e.n.r.i. [user #46044]
commento del 11/07/2023 ore 16:37:15
Bene! Conoscerai un altro che è passato dalla batteria alla chitarra: Eddie Van Halen.
A proposito, anche lui ha usato la Steinberger in Summer Nights, su 5150, si vede anche in qualche live su Youtube, ovviamente con le strisce!
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di Big Muffin [user #63938]
commento del 11/07/2023 ore 22:35:49
Si, con l'occasione ne ho rispolverato il video, e che suono! anche se la sua transizione e' avvenuta in eta' giovanile (molto), al contrario di me che mio padre mi mise su una batteria all'eta' di 5 anni e li ci rimasi per un bel po. Ho avuto chitarre sotto al naso per abbastanza tempo, ma non mi sono mai sognato di suonarle fino ad una determinata data in cui ne avevo una appoggiata a fianco a me, e mi cadde l'occhio sulla tastiera. Era una sera di quelle perse, mi annoiavo, e Iniziai a contare i tasti per gioco cercando di capire la scala, poi la imbracciai, e memorizzai in 4 ore la scala di un pezzo che avevo in sottofondo racchiuso nell'album del mio Avatar.. non so' cosa successe, ma so' solo che cosi' ho riempito ancora di piu' la casa di strumenti. Tornando invece alla chitarra, e' stranissima, in mano mia scomparirebbe, ho due mani grandi e sono alto 187cm, pero' in mano sua fa venire voglia di provarla; immagino che tu ne abbia una vero?
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 06/07/2023 ore 19:26:12
Ciao, la mia esperienza con un'Ibanez QX527 mi fa dire: ni. Forse proprio noi attempati abbiamo assunto una postura per cui queste chitarre così ergonomiche, leggere (l'Ibanez pare di non averla neppure a tracolla) e corte ci possono lasciare un po' senza riferimenti. Almeno l'Ibanez è veramente comodissima, ma non mi ci sono trovato; immagino sia questione di abitudine, ma poi che fine fanno le altre chitarre che ho a casa?
Ciao
Rispondi
di alexus77 [user #3871]
commento del 05/07/2023 ore 20:34:07
$2.695 per una chitarra fatta in Indonesia LOL no grazie
Rispondi
di Gigibagigi [user #49591]
commento del 07/07/2023 ore 17:46:44
Purtroppo hai colto l'unico vero problema delle Strandberg, il prezzo francamente un po' esagerato (anceh perché acquisti sostanzialmente "al buio").
C'è da dire comunque che passano sempre in Svezia per il controllo qualità, dove peraltro hanno l'IVA al 25%... effettivamente vedere che la prog che pagai 1.999 nel 2019 ora costa 2.699, fa un po' specie...
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