di Pietro Paolo Falco [user #17844] - pubblicato il 21 luglio 2023 ore 14:30
Copie contraffatte dei Klon Centaur spuntano sul mercato dell’usato: il creatore dell’overdrive più ricercato di sempre mette in allerta i fan, proprio mentre sta per mettere in vendita una nuova unità.
Vuoi per il suono distintivo che genera, vuoi per l’esclusività degli originali, il Klon Centaur è tra gli overdrive più copiati in assoluto. Nel settore è una prassi regolare imitare prodotti altrui o trarne spunto per creare effetti nuovi, e oggi è facilissimo imbattersi in innumerevoli stompbox ispirati più o meno direttamente al Klon. È tutta un’altra questione quando, invece, si immette sul mercato una copia con l’intento malevolo di farla passare per un pezzo originale.
È quello che sta accadendo al pedale ideato da Bill Finnegan nel lontano 1994 e prodotto solo per una finestra di tempo limitata. In breve il Klon Centaur è divenuto un oggetto del desiderio al punto da raggiungere quotazioni importanti sul mercato dell’usato, portando musicisti e collezionisti a sborsare anche alcune migliaia di euro per portarsene uno a casa.
In un mercato già drogato da una richiesta spropositata a fronte di un’offerta estremamente limitata, qualcuno ora cerca di approfittarne in modi poco eleganti. Spuntano le copie del Centaur spacciate per vere.
La prima foto del Klon "incriminato"
A dare l’allarme è lo stesso Finnegan con un post sul suo profilo Instagram.
Nella didascalia delle due foto pubblicate, si apprende che qualche appassionato ha sottoposto quei pedali all’attenzione di Bill, per chiedergli se fossero genuini. L’esito è un convinto “no”, con un invito a tenere gli occhi aperti quando ci si rivolge al mercato dell’usato per prodotti simili.
La seconda foto del Klon "incriminato"
Non si sbilancia il progettista, e spiega: “Per evitare di dare qualunque indizio ai falsari, non scenderò nei dettagli”. Risulta quindi difficile capire quali siano gli elementi per i quali un originale si distingue da una copia. Pur comprendendo la motivazione esposta da Finnegan, è evidente che un allarme del genere rischia di dare un freno a tutto il mercato della compravendita tra privati. Se da una parte ciò potrebbe contribuire a tenere a bada i prezzi in costante ascesa, dall’altra motiverebbe gli appassionati a rivolgersi direttamente al costruttore nell’attesa di vedergli produrre qualche nuovo rarissimo esemplare “certificato”, cosa che - guarda caso - accadrà a breve, come si legge da un altro recente post.
“Non sono responsabile dell’enorme hype generato intorno a questo pedale” si legge sul fianco dei suoi prodotti, eppure pare che Bill non si faccia troppi problemi a cavalcarne l’onda. Un bel volpone.