di Bustio [user #24438] - pubblicato il 12 agosto 2012 ore 23:59
Ricordo che ero bambino, e ricordo vagamente un video sfumato, con una tonalità tendente al celeste e al blu con degli inserti di un colore rosa shocking violento. Mio padre mi aveva appena chiamato per farmi ascoltare qual era a parere suo uno dei più grandi assoli di chitarra mai stati fatti. Non era chiaro chi suonasse la canzone nella mia mente, anche perchè non si vedevano bene i visi delle persone e neanche gli strumenti. Babbo mi disse: "Questi sono quelli della foto del tuo libro!" mi disse. Avevo un libro di letteratura inglese dove infatti c'erano delle foto di alcuni tizi che suonavano, e all'epoca la musica mi interessava già parecchio, alle elementari già ascoltavo Queen e R.E.M. senza problemi e con parecchio godimento per giunta. Feci vedere la foto a mio padre che disse senza indugi:
"Questi sono i Dire Straits!"
Continuai io: "Ma sono bravi?"
E babbo: "Certo, sono bravissimi, se capita ti faccio ascoltare qualcosa!"
In effetti babbo non aveva manco un vinile degli Straits e dovetti aspettare per conoscerli...fino a quando una TV locale trasmise quel video. Ricordo la sensazione strana nel sentire tanta musica senza parole, l'assolo di Tunnel of love non è mica corto dopotutto, anzi! Non era una cosa a cui ero abituato, mi sorprese. Nella mia indolenza adolescenziale lasciai sedimentare quelle note e quelle sensazioni dentro di me, in maniera inconscia, fino al momento in cui riuscii a mettere a fuoco tutto quanto. Mi capitò in mano una cassetta, c'era scritto sopra "Mark Knopfler - Golden Heart. Chiesi informazioni a mio padre che mi ricordò la foto del libro e il video. Misi la cassetta nel mio walkman e non ascoltai altro che il lato A di quella cassetta per mesi. Solo il lato A. Ancora non so perchè. Ascoltavo solo il lato A delle cassette, prima di passare al lato B dovevo recepire tutte le canzoni precedenti, una mia piccola mania, forse dettata dalla piacevolezza delle cose che c'erano in quel primo lato. Un giorno decisi di varcare il Rubicone, ascoltando il lato B rimasi esterrefatto ancora di più. Quei suoni caldi e morbidi che sapevano diventare potenti edecisi all'occorrenza...un uomo non poteva suonare così, non era possibile...il lato B era finito, almeno secondo le canzoni scritte nella custodietta di plastica rigida della TDK. Ma fu allora che mi spaventai sul serio. Partì a tradimento una canzone ignota...un sound magnifico, una chitarra sfavillante, un assolo finale che mi fece venire i brividi...ma non sapevo chi fossero ne che canzone fosse! Ovviamente mi rivolsi per l'ennesima volta a mio padre...la risposta era logica...Sultans of Swing. Dire Straits, of course!
La settimana successiva imbracciai la vecchia chitarra di famiglia, e li iniziò la mia storia d'amore con la chitarra, una storia d'amore che scandisce tutt'ora la mia vita.
E tutto grazie a un giornalista scozzese che decise di fare il chitarrista e che ancora oggi mi da emozioni ad ogni suo tocco sulle corde. Senza di lui la mia vita probabilmente sarebbe stata molto diversa...ho pensato che raccontare questa piccola storia fosse il migliore modo per fare gli auguri a un maestro della chitarra e delle emozioni...i dettagli tecnici li lascio a chi li sa discutere meglio di me, non è quello il mio campo. Tanti auguri Mark, e grazie per tutto quello che hai dato a me e a molti di noi chitarristi,grazie di cuore.