di Andrea_M [user #26406] - pubblicato il 08 maggio 2013 ore 13:30
La serie Jet King strizza l'occhio agli appassionati di chitarre dal look vintage ma dalla versatilità e suonabilità moderna, con pickup splittabili e un manico piatto e veloce. I richiami estetici fenderiani e l'elettronica di estrazione gibsoniana fanno della Jet King una interessante alternativa ai soliti modelli per il mercato entry level.
La serie Jet King strizza l'occhio agli appassionati di chitarre dal look vintage ma dalla versatilità e suonabilità moderna, con pickup splittabili e un manico piatto e veloce. I richiami estetici fenderiani e l'elettronica di estrazione gibsoniana fanno della Jet King una interessante alternativa ai soliti modelli per il mercato entry level.
Il catalogo Jet King è composto da quattro sorelline (JTK 1, 2, 3 e 4) e si ispira alle vecchie zie Ibanez Rhythm Maker degli anni ’70, che a loro volta si rifacevano in modo esplicito alle forme delle Fender Jaguar e Jazzmaster. Nel 2004 Ibanez ha deciso di lanciare questi quattro modelli di produzione asiatica che andrò a descrivervi.
La prima è la JTK1, prodotta dal 2003 al 2004 in Corea e poi fino al 2005 in Indonesia. Presenta un corpo in tiglio (basswood) su cui si avvita il manico in un pezzo d’acero per la produzione Koreana e in tre pezzi invece per la produzione Indonesiana. La tastiera è in palissandro con 22 tasti medium, ponte Full Tune III, due pickup Super 58 splittabili a single coil per mezzo di due up-down switches posizionati sotto il pickup del manico, due potenziometri rispettivamente per volume e tono e un selettore a tre vie per i pickup, meccaniche tre più tre.
Nel 2004 inizia in Indonesia la produzione della JTK2 (che durerà fino al 2007) con nuovo shape per il body e paletta allungata con le sei meccaniche in linea. Per il body viene scelto il mogano. Il manico, anche in questo caso avvitato, viene prodotto solo nel 2004 in un unico pezzo d’acero, mentre negli anni successivi dal 2005 al 2007 viene prodotto in tre pezzi d’acero. La tastiera, come nella JTK1, è in palissandro con 22 tasti medium, ponte full tune III, i pickup sono due super 58 dal 2004 al 2006 mentre nel 2007, pur mantenendo un super 58 al manico, viene montato al ponte un Axis Humbucker 2. Anche in questo caso i due humbucker sono splittabili a single.
Nel 2008 Ibanez inizia la produzione in Cina della JTK3. Si possono notare alcune modifiche rispetto alla sorellina n.2, ovvero il manico avvitato AANJ (All access neck joint) per un accesso più facile ai tasti più alti. Il modello in questione si differenzia dalle Jet King precedenti per i pickup, non più humbucker splittabili ma due saponette: l’HFS1 al manico e l’HFS2 al ponte.
Nello stesso anno la produzione cinese ci offre la JTK4, che sostanzialmente è una JTK3 con due humbucker non splittabili: ACH3 al manico e ACH4 al ponte (ACH sta per Artcore Humbucker) e un ponte vibrato simil-Bigsby, ovvero il VBX60.
Prima di ascoltare la JTK2 scrivo alcune impressioni: innanzitutto avviso chi pensa di avere a che fare con uno strumento vintage reissue che si dovrà ricredere perché la chitarra in questione è, a parte il design, una chitarra di concezione moderna che si sposa all’esecuzione di svariati generi. Il corpo è in mogano, manico 22 tasti di stampo moderno (largo, piatto e velocissimo), ponte Full Tune III, due humbucker splittabili a single tramite i due switch posizionati sulla mascherina al di sotto del pickup al manico. I potenziometri controllano volume e toni ed è presente il selettore dei pickup in basso a destra. Una volta regolata l’action non ho dovuto neanche agire sulle sellette per intonarla perché era intonata al millesimo di Hertz. La mia opinione su questo strumento economico è molto positiva, ha un bel suono rotondo anche se suonata diretta nell'impianto e guadagna molti punti per essere versatile grazie a due humbucker splittabili.