Per le cifre di una Stagg M370 non si può pretendere alta liuteria, ma le soddisfazioni sono assicurate per chi vorrà farne una base per le proprie modifiche, soprattutto se si tratta di chitarristi mancini in cerca di quei rari modelli meno convenzionali dedicati a loro.
I chitarristi mancini sanno bene quanto sia difficile trovare chitarre non ordinarie, sia per modello sia per finiture. Se in più il mancino in questione ha in un cassetto parti di chitarra assortite, ha solo voglia di una chitarra simpatica in più, non ha enormi cifre da spendere, e soprattutto non vuole rimorsi per avere sabotato una buona chitarra, accadono piccole storie come questa.
Un giorno trovo sul solito noto sito di acquisto/scambio strumenti questa chitarra in vendita:
È una chitarra decisamente surf, assai economica, con la tastiera in acero (e io non ne avevo neanche una), e soprattutto con i pickup tipo Stratocaster. Guarda caso nel suddetto cassetto c'erano, inutilizzati da un po', un Lace Sensor Gold Plus e un Wylde L-290SL. In rete scopro pure che il manico ha la scala Stratocaster (io con le 24.75" proprio non ce la posso fare) e quindi decido di prenderla.
Il colore è decisamente anonimo (anche se dal vivo è meglio che in foto) e di decido di riverniciarla con un colore più appropriato, e di relicarla abbastanza pesantemente.
Innanzitutto la svernicio con un phon, di quelli che si usano per le guaine termorestringenti. Mi raccomando, fatelo o in cappa aspirante o all'aria aperta, altrimenti vi respirerete un bel po' molecole piuttosto tossiche.
Prima lezione di dura realtà: se la chitarra costava poco anche da nuova e da usata la si paga circa 100 euro, è lecito non aspettarsi miracoli liuteristici. Ma, una volta rimossa la coltre, di oltre due millimetri, di fondo semitrasparente e di vernice polimerica, il legno si rivela veramente di bassa qualità, e soprattutto assemblato malissimo. Il corpo è un tre pezzi di frassino (credo) e le giunture sono pessime. In una ci si possono infilare due fogli di carta da stampante.
Quindi stendo il fondo, vernicio, scartavetro dove serve, assemblo il tutto, ed ecco il Mostro Azzurro:
Da notare pure il battipenna madreperlato di serie (molto carino, a mio gusto) ed i potenziometri ingialliti, accessori che non mi sarei aspettato su di una chitarra così economica:
Infine sostiutisco le meccaniche con delle autobloccanti cinesi comprate su un sito inglese e faccio il setup.
Sorpresa numero uno: il manico (in acero, con skunk stripe e tastiera in acero applicata, è fatto molto bene. Ottengo un action piuttosto bassa e senza frustate e il diametro, notevolmente più ciccio di quello della mia Stratocaster American Standard, è perfetto per le mie mani.
Quindi la utilizzo prima alle prove, e poi in un concertino.
L'impressione è discreta: chiaro che con due pickup così la chitarra non può suonare male, ma risulta un po' spenta e sottile, probabilmente a causa della mediocrità della liuteria. Sostituendo il mediocre potenziometro del volume da 250k con un CTS da 500k guadagno qualche armonica in più, ma la chitarra manca di mordente. Comunque lo sapevo in partenza, non si può pretendere che uno strumento così economico risuoni granché.
Comunque, alla fine, sono soddisfatto dalla mia Strato/Jaguar azzurrina, e posso contare su una chitarra da battaglia affidabile, discretamente suonante e dall'estetica che mi piace molto.