Con la presente, voglio scusarmi con la redazione, alla quale ho mandato 2 volte uno stesso articolo, venendo giustamente sgridato.
Da utente però chiedo, con umiltà e cortesia, di ricevere risposte alle domande che pongo.
Scusatemi ancora.
Per i lettori del diario, di seguito il mio articolo:
Se verrà pubblicato (cosa di cui dubito) provvederò a RIMUOVERLO DAL DIARIO.
Ciao a tutti! Ieri, al solito negozietto L’Assolo, situato a Molfetta (BA), io e il titolare Fabrizio, sempre gentilissimo, ci siamo sbizzarriti nella prova di un Brunetti Maranello, un amplificatore 20 watt in classe A.
Esteticamente molto ben rifinito, si presenta particolare, con una copertura grigio scuro a striature verdi, il termine giusto per definirla dovrebbe essere “pitonato”
Un tolex nero, sul quale campeggia lo stemma Brunetti, ricopre il cono, un Jensen Vintage Chicago da 12”.
Il quadro comandi, in grigio, presenta una serie di manopole nere di stile decisamente moderno che si occupano dei controlli dei 2 canali, completamente separati e selezionabili tramite switch posto sul quadro comandi stesso o tramite pedaliera in dotazione.
I pot sono Volume, Gain, Bass, Middle, Treble (che controllano il primo canale) seguiti da uno switch per passare da clean a overdrive (che si accende di rosso in quest’ultima modalità), poi nuovamente Gain, Bass, Middle, Treble e Volume. A chiudere la serie, due switch, Main, che è lo standby, e Go, che fa partire l’amplificatore.
Sul retro invece abbiamo il plug per l’alimentazione, il fusibile a protezione delle finali, una griglia di aerazione, ingresso per lo speaker a 16 Ohm, un controllo IMAGE che agisce sulla presenza, un controllo EFXMIX% che agisce sul send-return posto a seguito, ovvero sulla miscelazione tra suono pulito e suono effettato. In pratica ruotandolo verso lo 0 avremo solo suono diretto, verso il 100 completamente effettato. A chiudere, oltre al Send-Return da me citato, un ingresso per il Footswitch per il cambio canale.
Per la prova sono state usate una Fender Stratocaster American Standard 2008 e una Gibson Les Paul Standard Premium Plus.
Accendiamo lo Standby e dopo pochi minuti si può partire, iniziando dalla Fender.
La prima cosa che si nota è che entrambi i canali hanno una sorta di “scatto” di volume a 2, oltre il quale non è stato possibile portarli (e già Fabrizio è stato gentilissimo a farmelo usare così, butta fuori davvero tanti decibel questo affarino!)
La caratteristica timbrica dell’amp è un’eccessiva brillantezza in entrambi i canali, che sicuramente lo avvantaggia facendolo uscire dal mix di gruppi anche numerosi, ma che, nella prova in negozio, forse lascia un po’ stupito chi vuole acquistarlo (e qui mi trovo costretto a dire, contraddicendo le mie precedenti recensioni, che questo aggeggio ha un suo carattere ben distinto, dato soprattutto da questa squillantezza)
Attenuo quindi leggermente le frequenze alte (ore 11) e metto un po’ avanti i medio-bassi (ore 13)
La pasta del suono non si modifica radicalmente (ricorda un po’ i vecchi Marshall) ma comunque diventa meno squillante e quindi testabile.
Col canale pulito e la Strat, ottengo un ottimo suono funk, grazie anche all’ottimo pulito che caratterizza tutti gli aggeggi della Brunetti, buono anche con arpeggi, ma sempre mantenendomi nella posizione centrale+manico, per non risultare fastidioso.
Il canale distorto evidentemente necessita di essere tirato ancora oltre il 2, ma non mi è possibile. Il suono è un po’ svuotato di medie, ma il volume è davvero tanto e anche il gain, sembra adatto a qualsiasi contesto musicale, esclusi quelli estremi (sicuramente per scelta costruttiva).
Il suono qui non coincide molto con i samples del sito, ma sono convinto che sia soltanto una questione di volume.
Passando alla Les Paul, sui puliti ottengo, nella posizione al manico, un suono caldo e corposo, mantenendo la stessa equalizzazione usata con la Strat. Se apro un po’ gli alti anche questa chitarra diventa una perfetta macchina da Funk.
Il canale distorto presenta lo stesso problema del precedente, provo a portarlo per un secondo a 3, a mettere il pickup al ponte e a tirare un bel powerchord, e il suono acquista corpo, sono quindi sicuro del fatto che basti tirarlo un altro po’ per ottenere ottimi risultati.
Il prezzo si aggira intorno agli 800 euro, la qualità c’è, il suono anche, ma và tirato per benino (cosa fattibilissima in quanto è un 20 watt). Mi è dispiaciuto non poter testare anche il loop, ma non volevo “rompere l’anima” a Fabrizio.
Detto questo, vi elenco pregi e difetti:
PREGI: Ottimo canale pulito (se vi piace squillante), versatilità, buona possibilità di customizzare i suoni grazie alle EQ separate, al controllo di presence sul retro, alla possibilità di scegliere la miscelazione del suono effettato con quello dry.
DIFETTI: Necessità di essere tirato (alla fine, tutti i valvolari sono così)
Alla prossima!
Se verrà pubblicato (cosa di cui dubito) provvederò a RIMUOVERLO DAL DIARIO.