di mickipiperno [user #42661] - pubblicato il 14 settembre 2015 ore 16:30
Una lezione di tecnica applicata al fraseggio acustico per toglierci un po' della ruggine accumulata durante le vacanze. Ci lanciamo in quel mondo affascinante che si colloca al confine tra la tecnica più pura del country e quella prettamente fingerstyle. Uno studio da sballo sull’acustica ma da provare anche su una fiammante Telecaster.
Prima di metterci al lavoro un consiglio funzionale per affrontare meglio una sessione di studio così impegnativa dal punto di vista tecnico.
Senza ancora imbracciare la chitarra, prendiamoci circa due minuti per respirare in silenzio, a bocca chiusa, utilizzando le sole narici e cerchiamo di allungare il respiro il più possibile. Questa procedura ci permetterà di rilassarci e di entrare subito nel giusto mood per studiare in modo corretto.
Questo pattern di respirazione può essere eseguito anche a metà del nostro lavoro, non appena inizieremo ad accusare la stanchezza e avremo bisogno di ritrovare o aumentare la concentrazione.
L'esercizio è concepito su una struttura armonica I-VI-II-V tutta armonizzata e condita con accordi di varia estensione e tipologia della famiglia di settima dominante.
La tonalità è quella di C maggiore la quale, per sua natura, non è tra le più semplici da frequentare quando si suona in guitar solo, poiché non ha la possibilità di avere disponibili tutti i bassi a vuoto da utilizzare quando ci stacchiamo dall'accompagnamento per volare in assolo. Però - non dimentichiamolo - la chitarra non si suona solo in tonalità di A o di E; è nostro compito divenire abili a gestire e trovare le giuste soluzioni per essere versatili un po’ in tutte le tonalità e situazioni.
L'esercizio è diviso in tre sezioni.
La prima è introduttiva e presenta una tecnica a imitazione del banjo, adatta anche per costruire delle parti di arrangiamento in stile ballad country o vicine a brani alla Van Morrison.
La seconda parte è più di accompagnamento, costruita con la tecnica di basso alternato tipica del fingerpicking. Infine, la terza parte, quella conclusiva è basata sulla pura improvvisazione attraverso gli accordi.
Questa modalità di approccio al lavoro è adatta allo sviluppo e al controllo di più aspetti tecnici condensati in un unico esercizio e ci aiuterà - praticando lentamente - ad acquisire la capacità di passare rapidamente dalla fase di arpeggio a quella solistica. Questa capacità, piuttosto rara sull’acustica, è invece comunemente eseguita sull'elettrica con la tecnica ibrida plettro e dita.
Dal punto di vista posturale, la mano destra si troverà a gestire il passaggio da una inclinazione del polso a un’altra, per eseguire in modo rapido i cambi tecnici.
Nell’introduzione utilizzeremo una tecnica particolare, pensata a imitazione del plettro: suoneremo sia il basso che l’ostinato del cantino con il dito indice della destra, imitando l’impugnatura e la tecnica della plettrata alternata. Nella seconda parte, invece, si utilizzerà una postura che presuppone grande morbidezza nella gestualità esecutiva, condizione davvero importante per eseguire correttamente la fase di arpeggio. Infine, ancora una piccola variante nella posizione e diteggiatura della parte finale più solistica, dove cambierà leggermente l'inclinazione del polso per ben eseguire l’improvvisazione.
Questo lavoro - che per molti potrà sembrare scontato - richiede invece tanto lavoro da affrontare con calma e relax. Sarà impossibile altrimenti raggiungere un’esecuzione che arrivi naturale e morbida all’ascolto.
Ricordate che suonare la chitarra è un investimento a lungo raggio: ma e' quello che ci regalerà le più grandi soddisfazioni.