di redazione [user #116] - pubblicato il 03 luglio 2018 ore 15:00
Sentire è un verbo che indica il provare una qualche sensazione fisica. Si può sentire con l'udito ma anche con il resto del corpo. Per questo il Soundbrenner Pulse Metronome ci è piaciuto da pazzi. Perché sprona a una percezione fisica, tattile del tempo. E' uno strumento che balla, pulsa e si muove con noi guidandoci sul portamento del groove. E, al contempo, preserva il bene più prezioso di ogni musicista: le sue orecchie.
Il Soundbrenner Pulse Metronome si presenta con un ricercato packaging ricordando confezioni di prodotti hi-tech di ottima fattura; l’anta frontale nasconde dietro di se il cuore pulsante - nel vero e proprio senso della parola - del metronomo che è a vista, sotto una protezione di plastica trasparente.
Dentro la confezione, troviamo la stazione di carica e il suo cavo microusb - usb, due cinturini in silicone per indossare il Sounbrenner su braccio, polso e caviglia, manuali di istruzioni e due adesivi. Inoltre, è anche disponibile, come accessorio, il cinturone per portare il Sounbrenner al petto.
Si indossa facilmente, come un orologio, ed è sorprendente la facilità di funzionamento; girando la ghiera e appoggiando le due dita sulla superficie del metronomo lui, con una luce e una vibrazione in “crescendo”, ti fa capire che si è acceso; basta poi battere il tempo su di esso e voilà, il Soundbrenner inizia a tenere il beat vibrando regolarmente alla velocità rilevata. Naturalmente, è possibile aggiustare finemente la velocità, aiutandosi con la ghiera rotante sulla sua circonferenza.
Collegarlo all’app è facilissimo; basta aprire l’app sullo smartphone, schiacciare l’icona e lui si connette automaticamente via bluetooth. L’app permette una varietà di personalizzazioni proprio interessanti: dal tipo e intensità di vibrazione che si preferisce fino al colore; è possibile salvare preset di tempo e di bpm; si può cambiare la divisione del battito. E, decisivo per la sicurezza nelle performance live, permette di vedere la percentuale di carica della batteria. In ogni caso, dopo averlo provato intensamente per qualche settimana, possiamo dire che l’autonomia della batteria è ottima e riesce a coprire tranquillamente un concerto o diverse sedute di studio.
Le modalità di utilizzo sono proprio tante. Con l’applicazione si possono creare set e librerie personalizzate con cui, per esempio, potete creare un database di velocità e tempi delle vostre esecuzioni.
Ci è piaciuto in azione nel contesto band. Immaginate di utilizzarlo alle prove con il vostro gruppo; Il chitarrista si lancia in un riff formidabile; voi da attenti batteristi battete i tap sul metronomo, prendete il tempo, e iniziate a guidare il vostro groove sull’esecuzione. Questo è permesso dalla reattività con cui il soundbrenner riesce a rilevare il tempo con il tap; ne bastano solo tre, e lui riesce a convertire quei tap in una velocità oggettiva. Inoltre, potete collegare più metronomi ad un solo device così da poter gestire il tempo a tutta la band. Tutti in griglia, in un colpo solo. Non male!
Tutte queste risorse tecnologiche, non devono inibire: la facilità di utilizzo è quasi imbarazzante e permette un utilizzo spontaneo, come quello del metronomo classico al quale siamo abituati.
Due gli aspetti che ci sono piaciuti di più. Il primo è la fisicità, il fatto di arrivare a sentire e percepire il tempo come un elemento concreto, fisico che ci pulsa letteralmente addosso. La vibrazione del Soundbrenner si avverte chiara e decisa sul corpo anche se va consigliata un po’ di pratica per prendere l’adeguata confidenza: da sempre abituati a un riferimento acustico è del tutto giustificabile l’esigenza di abituarsi a una maniera nuova di sentire il tempo. Ma, una volta raggiunta, abbiamo troviamo entusiasmante l’affidare la percezione del groove non all’udito ma a una pressione, un battito che avvertiamo sul corpo. Un elemento che balla, pulsa e si muove con noi guidandoci sul portamento del groove.
Certo, proprio questa che è la peculiarità dello strumento e suo punto di forza, lo rende forse sovradimensionato per l’entry level totale. Crediamo che per il batterista o musicista che affronta i suoi primi studi di solfeggio, lettura e rudimenti, il Soundbrenner rischi di essere sovradimensionato.
Il secondo aspetto, decisivo, è il confort acustico.
Immaginate di uscire da un’ intensa sessione di studio o un live indiavolato, dove - oltre al suono del vostro strumento che semmai è il minore dei mali - vi siete sparati in cuffia, per ore e a volumi indecenti, un click dalle frequenze più fastidiose. Al termine sarete diversamente straniti!
Il Soundbrenner quindi, è anche uno strumento prezioso anche per tutelare il bene più prezioso di ogni musicista, le sue orecchie.
Noi l'abbiamo provato da batteristi e con un occhio di riguardo a questa categoria. Ma circoscriverlo a un solo strumento ci pare davvero riduttivo.
Per qualunque musicista e strumentista in cerca di un riferimento ritmico, potrà essere un ottimo compagno di lavoro.
Per non parlare dei ballerini, a cui offrirebbe la possibilità di coordinarsi in improvissazioni e passi a due, anche senza la musica ma lasciandosi guidare dal solo pulsare del tempo
Questo metronomo ci è piaciuto molto: l’idea degli sviluppatori è talmente ambiziosa che potrebbe generare una vera e proprio rivoluzione.