di Pietro Paolo Falco [user #17844] - pubblicato il 17 novembre 2020 ore 10:30
Preamp per acustica, acoustic simulator per elettrica e processore per creare gli Impulse Response delle proprie chitarre: testiamo per voi il NUX Optima Air.
Nasce con la chitarra acustica in testa, ma l’Optima Air si rivolge a chitarristi sia acustici sia elettrici, purché abbiano il bernoccolo per il tone shaping e una curiosità innata per l’alta tecnologia.
Al suo interno convivono un preamplificatore, un IR loader e uno stimolante meccanismo in grado di virtualizzare da sé i propri Impulse Response acustici.
Il pedale NUX è un dispositivo multi-funzione pensato per ottimizzare suoni acustici da portare sul palco o da registrare in diretta grazie alla comodità di un’uscita DI, prevedendo inoltre l’integrazione di effetti esterni attraverso le prese di Send e Return disposte sul dorso dello chassis nero.
Come suggerisce l’indicazione in cima al pulsante sinistro, gli Impulse Response possono essere azionati quando serve senza dover staccare le mani dallo strumento.
La selezione degli IR avviene mediante il controllo rotativo in alto a destra, con il relativo display a mostrare le caratteristiche della simulazione in uso. Una manopola per il Level regola l’intensità dell’impulso in relazione al segnale diretto dello strumento.
La porzione relativa al preamplificatore consta di un controllo di Gain per la regolazione del livello generale e di tre manopole per la gestione di alte, medie e basse frequenze. Anche per lei, un footswitch ne controlla l’azione in modo indipendente.
Schiacciati insieme, gli switch danno accesso alla modalità preset, per richiamare a piacimento combinazioni di IR ed equalizzazioni.
Il tutto è corredato da un comodo riverbero, morbido nel suono e ampio nell’escursione del potenziometro che ne regola coda e intensità.
Il Preamp
L’equalizzazione si dimostra particolarmente incisiva, tanto che il più delle volte occorreranno solo dei minimi ritocchi per adattare al meglio le immagini virtuali alle peculiarità della chitarra in uso, bilanciando l’interazione con l’IR scelto.
Quando usato da solo, il preamplificatore può essere utile a colorare nel profondo lo strumento collegato al pedale. Bastano infatti pochi gradi di rotazione antioraria nei medi per affogare in un suono hi-fi ideale per gli accompagnamenti oppure, viceversa, tirare fuori una punta di “naso” alzando medi e alti per ammiccare a timbriche più vintage o avvezze al fingerpicking.
Un utilizzo furbo del circuito, grazie alla presenza del footswitch dedicato, può essere quello di considerare il preamplificatore come un booster particolarmente malleabile o come un secondo canale da richiamare nei passaggi in cui l’economia del brano richiede una sfumatura diversa, pur restando sullo stesso Impulse Response.
Con l’acustica
Questi, gli Impulse Response, fanno decisamente il loro lavoro. All’attivazione del LED verde, la chitarra con piezo prende subito vita, perde la “gomma” che caratterizza soprattutto i modelli più economici (e nel video potete notarlo soprattutto con la Eko Mia) e acquisisce uno spettro sonoro ricco.
I bassi profondi non ingolfano, ma valorizzano l’esecuzione sulle corde più grosse, e al contempo gli acuti acquistano quella brillantezza necessaria a uscire dal mix senza essere penetranti come talvolta accade. Il carattere delle diverse chitarre virtualizzate di fabbrica emerge con una certa chiarezza, e non ci vorrà molto prima di individuare il proprio IR preferito, più adatto alle proprie orecchie e che meglio si abbina al proprio strumento di punta.
Certo, non si fanno miracoli e non ci si può aspettare che una chitarra collegata con un jack suoni esattamente come se fosse ripresa da un microfono in studio, ma la praticità della soluzione e la veridicità del suono ottenuto promettono soddisfazione sui palchi e in home studio, quando usare una microfonazione esterna può essere un problema.
Con l’elettrica
Con la chitarra elettrica, si ha l’impressione che il carattere di base dell’acustica selezionata venga conservato, ma la resa finale è inevitabilmente alterata dalle peculiarità dello strumento in uso. Le corde più morbide, l’action bassa e il particolare “schiocco” della Stratocaster scelta per la prova non possono restituire il “clang” del calibro montato sulla Yamaha. Tuttavia il suono risulta utilizzabile con piacere e tutto sommato credibile, a suo agio nello strumming e in linea di massima paragonabile a quello che si vorrebbe su un tipico palco elettrico in contesti pop rock.
Qui l’equalizzazione viene in soccorso per domare le idiosincrasie dello strumento elettrico: gli IR ottimizzati per solid body non possono prevedere se gli collegheremo un humbucker su mogano o un single coil su frassino, così risulta molto utile giocare con le tre bande per compensare gli squilibri che inevitabilmente subentrano in un panorama timbrico così ampio.
Profilare una chitarra
La possibilità di virtualizzare il proprio setup preferito di chitarra acustica e microfono è senza dubbio l’aspetto più eccitante dell’Optima Air. L’obiettivo è permettere al chitarrista di portare sul palco il carattere del suo strumento, con la praticità di un cavo.
Il procedimento è semplice e rapido, ma necessita di alcuni accorgimenti.
La creazione di un IR personale richiede un microfono e un relativo preamplificatore, così da inviarne il segnale al pedale. La chitarra dovrà essere elettrificata, perché il segnale che invieremo da questa al pedale farà da riferimento per il tipo di pickup usato e per meglio adattare l’immagine virtuale a ciò che collegheremo allo stompbox una volta sul palco. Una volta cablato il tutto secondo istruzioni, non occorre altro che eseguire alcuni accordi e note per circa 10 secondi. Altrettanti ce ne vorranno per processare la registrazione e salvare quindi il risultato in uno slot di memoria.
Come accade per qualsiasi tipo di IR, il risultato è strettamente legato all’accuratezza del procedimento e alla qualità della strumentazione. Il microfono a condensatore che abbiamo usato per la dimostrazione in video non è di qualità estrema, ma per questo può rendere un’idea del risultato ottenibile dall’utente medio, senza scomodare le possibilità di uno studio di registrazione attrezzato.
La conclusione dell’esperimento dimostra che l’impulso generato non replica esattamente il suono captato “nell’aria”, ma ne preserva i tratti importanti. Alcune sfumature si perdono inevitabilmente: è difficile pensare che un pickup possa richiamare lo sfregamento delle dita sulle corde, il particolare attacco del plettro, ma il carattere di base è ampiamente conservato e il risultato - soprattutto quando si confronta con il segnale dry della chitarra acustica collegata via jack - è sorprendente.
Al costo di un ottimo overdrive, NUX impacchetta una macchina versatile, originale nel carattere e negli utilizzi che si può decidere di affidarle. L’Optima Air non può certo sostituire un arsenale di chitarre acustiche, microfoni e relativi rack, ma è capace di rappresentare un centro di controllo compatto, pratico e potente da inserire comodamente in pedaliera o in custodia, con tutto il gusto degli IR personalizzabili.
Maggiori informazioni sull’Optima Air e le istruzioni per la creazione dei profili personali sono sul sito ufficiale a questo link.
In Italia, NUX è distribuita da Frenexport.