Shure MV7: testiamo il microfono da podcast con USB, XLR e preset
di Pietro Paolo Falco [user #17844] - pubblicato il 30 novembre 2020 ore 07:30
Abbiamo messo sotto torchio lo Shure MV7 per scoprire suono, funzioni e resa del microfono USB programmabile dedicato al parlato.
Il recording audio diventa sempre più pratico e alza al contempo l’asticella della qualità per rendere dispositivi ogni volta più interessanti alla portata di tutti. I microfoni Shure non hanno bisogno di presentazioni e basta citare modelli come l’SM7B per far rizzare le orecchie agli appassionati di broadcasting e tecnici del suono esperti del campo radiofonico, dello streaming e di tutti gli ambiti legati al trattamento del parlato ad alta fedeltà. Per questo, quando Shure ha annunciato di averlo preso a riferimento per dare vita al suo ultimo microfono programmabile con connettività USB, le aspettative sono schizzate alle stelle.
Abbiamo trascorso un po’ di tempo con l’MV7 e lo abbiamo messo alla prova per voi.
Caratteristiche
L’MV7 arricchisce la serie di microfoni USB Shure progettati per lo studio e l’utilizzo casalingo. La qualità di casa sposa la praticità delle moderne tecnologie in un microfono dalla struttura interamente in metallo, basato su una capsula dinamica con figura polare cardioide ottimizzata per riflettere le nuance della voce e del parlato.
La risposta in frequenza compresa tra 50Hz e 16kHz restituisce un’immagine trasparente, profonda sui bassi e cristallina sugli acuti.
Nell’insieme, il microfono dimostra una gran sensibilità dinamica e un rapporto segnale/rumore eccellente. La tecnologia di isolamento vocale su cui si basa conferisce una spiccata direzionalità e un notevole distacco dai rumori circostanti.
Connettività
La sua natura di dispositivo USB non sacrifica affatto la qualità dell’MV7, esattamente quella che ci si aspetta da un microfono professionale Shure.
La porta USB in formato Micro-B è posizionata sul fondo del microfono, che conserva comunque un output XLR per un utilizzo tradizionale. È inoltre presente un jack per il monitoraggio diretto in cuffia, senza richiedere alcun supporto esterno.
Nato per Mac e PC, il microfono include nella confezione un cavo USB-A tradizionale e un moderno USB-C, ma è in grado di lavorare anche con dispositivi Android e, procurandosi un cavo Lightning, con iPad e iPhone.
Praticità
Nei territori dell’home recording l’MV7 rappresenta un sistema all-in-one, capace di gestire registrazioni e trasmissioni audio senza bisogno di strumentazione aggiuntiva, come schede audio, preamplificatori o processori di sorta.
La struttura comprende un supporto per il montaggio su asta microfonica e nella confezione è incluso un utile adattatore per viti dal diametro inferiore. È un componente in apparenza marginale e dal peso economico irrisorio, ma che denota un’attenzione per i dettagli più che apprezzata.
Controllo e app
Da vero dispositivo smart, l’MV7 permette la gestione on-the-fly dei livelli attraverso una striscia touch sulla scocca. Da qui è possibile dosare il gain del microfono e il livello del monitoraggio in cuffia, ma la vera programmabilità del microfono Shure entra in gioco quando lo si abbina all’app ShurePlus MOTIV Desktop.
Attraverso il software è possibile regolare tutti i parametri e la resa generale in modo rapido ed efficace. Impostazioni semi-automatizzate consentono di adattare la risposta della capsula ai vari tipi di voce e ai diversi posizionamenti del microfono anche senza avere alcuna preparazione tecnica, ma un utente più esperto può addentrarsi in campi di equalizzazione e compressione per un controllo a tutto tondo. La possibilità di creare preset rende particolarmente pratico l’utilizzo sistematico in più contesti e con più speaker a rotazione, come può accadere per una web radio o uno streamer che si alterna tra dirette solitarie e vlogging in cui, per esempio, il microfono non deve entrare nell’inquadratura.
Lo Shure MV7 ci è piaciuto. Ha dimostrato di essere un microfono professionale a pieno titolo, con il valore aggiunto di una connettività moderna e, per così dire, veramente ”smart”.
Il prodotto si attesta su una fascia di prezzo in linea con la qualità che offre, di certo non entry level, ma comunque fortemente appetibile anche per chi si appresta ad allestire la prima postazione di registrazione, streaming, vlogging o podcasting grazie alla certezza di non aver bisogno d’altro sulla propria scrivania.