Suonare in Drop D: come "Slither" dei Velvet Revolver
di redazione [user #116] - pubblicato il 05 dicembre 2020 ore 14:00
Il Drop D è un’accordatura che si ottiene abbassando di un tono la corda più bassa della chitarra, il MI, fino a fargli raggiungere la nota RE. Questa accordatura contribuisce a dare alla chitarra un suono più grosso e profondo, perfetto da spendersi sui riff in contesti rock e distorti. Inoltre, modificando la diteggiatura degli accordi li rende più facili e veloci da suonare. Facciamo pratica con un riff ispirato a quello di "Slither" dei Velvet Revolver.
Come detto, il Drop D interessa esclusivamente la corda più grossa della chitarra e, di conseguenza, non condiziona più di tanto il nostro playing visto che le restanti corde rimangono invariate. Sostanzialmente, possiamo avere una marcia in più sul versante ritmico, senza inficiare altri aspetti del nostro chitarrismo.
Due i principali vantaggi di questa accordatura. Il primo è di carattere sonoro. Il Drop D spinge più in basso il registro sonoro della chitarra, offrendo un suono più grosso che sui Riff ( soprattutto in ambito rock è distorto) può fare la differenza. Il secondo vantaggio è di carattere esecutivo: in Drop D i power chord risultano più facili e veloci da suonare.
Vediamo il perché. Un accordo di power chord è composto esclusivamente da due note, la fondamentale e la quinta. Per esempio, un power chord di F è formato dalla nota F e la sua quinta, il C.
Ora, se la nostra chitarra è accordata in Drop D, per ottenere la nota F dovremmo salire di tono, fino al terzo tasto. Se prima per eseguire l’accordo era necessario l’impiego di due dita, ora questo potrà essere suonato con un solo dito, grazie al barrè.
Come si può facilmente provare, il barrè agevola l’esecuzione riducendo la possibilità di scordature e imprecisioni.
Prendiamo un semplice giro di accordi.
Ora diteggiamolo in Drop D. Oltre a risulare più facile da suonare nei cambi di accordo, questa accordatura ci permetterà di spingere il
suono più in basso, offrendo al giro un carattere di arrangiamento più rock e minaccioso.
Misuriamoci adesso con un riff costruito su un giro di accordi più articolato. Se provassimo a eseguirlo anche con l'accordatura tradizionale, scopriremmo che oltre a suonare meno cattivo, sarebbe difficile da eseguire.
Capito il meccanismo, divertiamoci e facciamo pratica ispirandoci a un classico dei Velvet Revolver, "Slither" .
Il riff è composto da una progressione di power chord in tonalità di D minore, arricchito da diversi passaggi cromatici.
Attenzione ad eseguire il palm muting che regalerà più carica al ritmo incalzante dei power chord.