Milano 1970 e una visita a case discografiche con demo in mano. Era l'obbiettivo di un progetto di Ermanno Velludo e un sodalizio dato che, appena ritornato da 1 anno di visto studentesco USA e di nuovo a Venezia, sono stato invitato a suonare un paio di pezzi a fare da test, aiutandolo a provare il suo nuovo registratore Tandberg Stereo – base su pista 1, overdub di canto su pista 2 e mix in Mono. Avendo improvvisato la band Blues Right Off, siamo andati a Milano per fare una lacca da presentare, casomai ci fosse una casa discografica disposta a fare una registrazione professionale in studio sulla base di quel demo.
Incidere una lacca richiede un disco vergine, con una testina apposita che infatti "incide" la lacca master real-time da un nastro 1/4". Una lacca è in seguito da usare, tramite inter-master, a generare il master per la stampatrice. A questo punto, il disco metallico per questo uso ha i solchi in negativo, cioè si vedono solchi come montagne che rappresentano la dinamica.
Una lacca però non resiste ad ascolto prolungato più di una decina di volte – ordinandone 2, c'era una riserva mai ascoltata. Lo studio aveva parecchi tipi di altoparlanti partendo da un Neumann dalle dimensioni di un frigorifero! E questo era munito di una decina di piccolissimi altoparlanti dietro una tela e orientati in tutte le direzioni per medie e alte frequenze + ovviamente anche uno per i bassi. Era per il Mono e registrazioni di musica Classica. Per la musica leggera, un monitor hi-fi di tipo impianto per CD a casa di adesso. Ma... tutto era in Mono! Questo stato di cose è riproducibile se l'impianto ha lo switch Mono/Stereo. Poi basta togliere una delle vostre due casse dall'ascolto.
Il tecnico della session ci chiede "quali sono le vostre preferenze in quanto tasso di compressione"? Ermanno risponde che il compressore è una abominanza, che uccide la dinamica e che aveva tarato per le 2 piste del mix da fare in situ da voce+base differenziato, e non già premissato su altro nastro. Il tecnico era stranito. Mai visto una band fare un mastering... "da noi in studio, i clienti sono solo le case discografiche". E queste siamo andati subito a vedere sul posto, senza appuntamento di sorta, con lacca in mano e sententoci esaltati e fieri.
E qui si arriva al dunque. "Il blues non ha futuro, non venderà mai. Fateci qualcosa in Italiano da Sanremo e Canzonissima e si vedrà! Siete cmq intrapendenti". Infatti, siamo tornati a Venezia con l'intento di stampare 500 copie da vendere a turisti per strada dato che i negozi non erano interessati a parte uno specializzato, Brancaleon. I dischi sono stati tutti venduti e non ne ho neanche una copia vintage originale... Solo un transfer wave tratto dalla immacolata copia di riserva. |