Difficile inquadrare se sia più un grande chitarrista con una voce strepitosa o viceversa.
Però la nomina di Barras come “Blues Guitarist of the Year 2017” dalla rivista Total Guitar parla chiaro: il suo playing è un eccezionale miscela di salde tradizioni e veracità blues con una pronuncia tecnica attuale, capace di deflagrazioni incendiari che arrivano a sconfinare in appassionate impennate shred. Il tutto con una ricerca sonora sempre attenta e mai convenzionale che gioca e sperimenta con paste di distorsioni e fuzz modernissime, quasi irreverenti.
è il nuovo album della Kris Barras Band, uscito da poche settimane per
Un lavoro dove l’anima blues del chitarrista pare fare un passo indietro per lasciare spazio a un’espressione stilistica e sonora rock più pesante, cupa e aggressiva. La coerenza con il blues permane semmai nel piglio più introspettivo e scuro dei brani che però, come detto, hanno il suono di un rock moderno e rissoso.
Nel disco, prodotto da da Dan Weller (Enter Shikari, Bury Tomorrow, SiKth) Barras ha investito sulla scrittura dei pezzi, iniziando collaborazioni con diversi songwriter di fama internazionale: Jonny Andrews (Three Days Grace, Fozzy), Bob Marlette (Alice Cooper, Airbourne, Rob Zombie), Blair Daly (Halestorm, Black Stone Cherry) e Zac Maloy (Shinedown, Tyler Bryant).
Così Barras ha raccontato la scelta del titolo dell’album: “La Death Valley è un luogo estremo, dove si dice che gli esseri viventi non siano in grado di sopravvivere. Ma se ce la fai, non solo a sopravvivere ma addirittura poi prosperare in quelle circostanze, allora sì: puoi dire di avere trovato il tuo paradiso. Per me, riassume il viaggio che ho attraversato come musicista. Passando per situazioni e posti in cui più di una volta ho pensato sarebbe stato difficile farcela, in cui ho fatto cose incredibili per tirare avanti”
Barras fa evidentemente riferimento alla sua romanzesca storia personale: il cantante chitarrista, infatti, è diventato una celebre rockstar dopo gli Cage Fighter, di MMA (arti marziali miste). Una storia estrema, proprio come la Death Valley.
Tra i diversi singoli pubblicati per trainare l’uscita dell’album per Mascot, spicca “Who Need Enemy” pezzo che fotografa alla perfezione il suono rock scuro e monolitico dell’album ed è impreziosito da un assolo di chitarra spettacolare: su una melodia scolpita su bending e vibrati da fuoriclasse, supportati da un tono gigantesco, Barras infila con gusto e ferocia un arpeggio da virtuoso con tanto di slide tapping da VHS anni ’90. Chapeau!
Il video è stato girato alla leggendaria Royal Albert Hall, durante il tour (completamente sold out) che Barras ha tenuto assieme a Black Stone Cherry e The Darkness.
Sul palco e tra i solchi di DEATH VALLEY, la band che accompagna Kris Barras è composta da Billy Hammett alla batteria, Kelpie Mackenzie al basso e Josiah J. Manning che si divide tra chitarre ritmiche e voce.
Kris Barras è un amico di Accordo: nel 2019 è stato l'ospite specale di infiammando il palco con un live set memorabile ed in passato ha popolato le nostre pagine con una serie di apprezzatissime lezioni. Nei prossimi giorni sarà nuovamente presente su Accordo con un contenuto speciale ed esclusivo nel quale ci racconterà le chitarre che ha utilizzato in |