Un ragazzo fa visita a un grosso negozio specializzato in strumenti d’epoca, ma ricolmo anche di novità di mercato. Adocchia una chitarra in particolare: una Fender Stratocaster reissue del 1954, col tipico burst a due toni e manico interamente in acero. La prova rapidamente, gli piace, così il proprietario dello store decide di fargli una sorpresa e gli lascia provare un prezioso esemplare originale. Un momento emozionante per chiunque, se non fosse che tutto ciò è capitato al chitarrista dei Måneskin e c’era una telecamera a documentare la scena.
Una volta dato il clip in pasto al web, il solito teatrino di insofferenza si è scatenato sui social, ma solo nella fetta di lingua italiana, perché i commenti sotto il video pubblicato dal negozio - in inglese - sono di tutt’altro tenore.
Il fotogramma di apertura mostra un Thomas in posa da star, ma il personaggio si rompe in pochi secondi mostrando un ragazzo evidentemente emozionato per trovarsi in uno dei negozi più celebri degli USA, con una telecamera puntata in faccia.
Reissue alla mano, le prime note vibrate dal Super Reverb sono timide. Poi l’emozione al cospetto della ’54 originale. L’approccio è reverenziale, un po’ più disinvolto superato il primo impatto, esattamente come si vede fare in qualsiasi negozio di strumenti tra le mani di qualunque appassionato di musica, con la sola differenza che quella chitarra ha fatto la storia e quello che la sta strimpellando - piaccia o meno - sta vivendo un momento di gloria con la sua giovanissima band in giro per il mondo.
Infine è il momento della jam con Michael Lemmo in cui Raggi si riconferma non essere un virtuoso strettamente detto, ma dalla quale viene fuori decisamente a testa alta, regalando alcuni minuti godibilissimi insieme al collega.
Tutto molto bello, e i commenti anglofoni sotto il video alimentano le buone vibrazioni che un contenuto simile dovrebbe diffondere.
Diverso è il giudizio di chi commenta in lingua italiana sul . C’è chi s’indigna, chi promette l’unfollow alla pagina per un’onta simile. Altro pubblico, altro approccio, che potrebbe stimolare più di una riflessione.
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