Cesareo e la Fender Strat del 1966 di "Tapparella"
di Vintage Vault [user #63578] - pubblicato il 28 febbraio 2024 ore 15:15
Pochi sanno che Davide Luca Civaschi in arte Cesareo, vera e propria icona Ibanez, nasce "stratocasterista" e, ancora giovanissimo, ricevette dal papà una Fender Stratocaster del 1978 che conserva gelosamente e che è stata utilizzata live e in studio per decenni.
Anni dopo però, in quello che a tutti gli effetti si può definire un "guitar safari", ma ambientato nelle nostre campagna Pavesi / Milanesi invece che nell'assolata California, un'altra Stratocaster entrò a far parte della vita artistica di Cesareo, e ve la raccontiamo oggi qui a Vintage Vault.
Nei primi anni '80 in Italia il mondo "vintage" era agli albori. Anche se alcuni cominciavano ad aprire i primi negozi dedicati e diversi musicisti in particolare a Milano e Roma (ne nominiamo solo alcuni: Alberto Radius, Claudio Bazzari, Enrico Ciacci) avevano già scoperto la "magia" di quei suoni speciali che solo certi strumenti potevano riprodurre, si può serenamente affermare che si trattasse di un "culto di nicchia", per pochissimi. Mentre tutto il resto dello Stivale vedeva soltanto delle "chitarre vecchie, usate", per quei pochi si trattava proprio di una "caccia al tesoro".
E chi non ha mai sognato di trovare una di queste chitarre, quasi per caso, in una soffitta abbandonata e polverosa?
All'epoca era d'uso tenere d'occhio gli annunci relativi alla vendita di beni usati, presenti sia sui giornali sia sulle riviste, e da lì si partiva all'avventura sperando di trovare lo strumento dei sogni. E fu così che un giorno Cesareo si avventurò nelle campagne tra Pavia e Milano per ritrovare, dal primo proprietario, una Fender Stratocaster del 1966 letteralmente abbandonata in soffitta.
Se sulle prime poteva sembrare del tutto simile alla sua 1978, anche lei Sunburst e anche lei con manico con tastiera in palissandro, a rivelare la presenza di una Fender Stratocaster degli "anni d'oro" comparivano le plastiche bianche in contrasto con quelle nere del 1978, la tradizionale piastra a quattro viti invece del "famigerato" sistema micro tilt a tre viti e una custodia "Polverini" for Fender grigia con interno arancio. Infatti questa 1966 Stratocaster aveva caratteristiche assolutamente uniche.
Prima tra tutte la leggerezza (infatti lo strumento è bilanciatissimo e veramente "peso piuma", circa 3,2 Kg), aspetto che appariva ancora più impressionante se paragonata alla 1978 col suo body in frassino pesante, tipico dell'epoca di produzione, ma anche la presenza di un acero fiammato bellissimo e i tipici (per il 1965/1966) tasti "wide", davvero comodissimi da suonare.
Lo strumento divenne "LA" Stratocaster per eccellenza per Davide, che la ha utilizzata da allora in una infinità di live e sessioni in studio, dove è sempre stata l'arma segreta quando occorreva registrare i suoni classici che solo una Stratocaster può offrire.
Questa Stratocaster è proprio quella utilizzata per registrare, tra le altre, la fantastica "Tapparella", incredibile pezzo degli Elio E Le Storie Tese che ha raccontato i "drammi" adolescenziali vissuti un po' da tutti, e che vede la chitarra di Cesareo assoluta protagonista.
Dall'intro Hendrixiana al solo clamoroso che danza sugli accordi, Tapparella mostra tutta la classe della band, ma esalta in particolare modo la bravura e il gusto di Cesareo.
Alcune caratteristiche uniche dello strumento sono appunto la leggerezza e i tasti "wide", che potremmo definire "medium jumbo", anche se la definizione non è ideale. Infatti questi tasti particolari, utilizzati da Fender tra il 1965 e il 1966, sono larghi come dei jumbo ma non troppo alti, non dissimili da quelli utilizzati anche su alcune Gibson d'epoca, e risultano estremamente comodi per il chitarrista. Il manico è uno dei rari manici Stratocaster con spaziatura larga al capotasto, "C" nella nomenclatura Fender, proprio come quello utilizzato da un certo Jimi Hendrix nella sua amata Stratocaster Olympic White, diventata Icona a Woodstock nel 1969. Insomma un vero e proprio "custom order", per uno strumento assolutamente unico.
Per Cesareo fu amore a prima vista e, anche se la ha utilizzata tantissimo nei primi anni di tour prima dell'endorsement con Ibanez e poi per anni in studio, ha conservato lo strumento con cura e rispetto, mantenendolo completamente originale in ogni sua parte.
Le uniche modifiche apportate da Cesareo sono state un selettore a cinque posizioni e l'inversione della piastra jack, una mod reversibile che era particolarmente in voga negli anni '80, ma a parte queste due minime modifiche lo strumento è veramente in splendide condizioni originali, e suona in maniera fantastica.