Collegare la chitarra
Non andate in negozio a chiedere di un PC con ingresso chitarra... potreste forse aver più fortuna cercando una chitarra con uscita PC. Battute a parte, il primo e più 'importante' problema con cui ci si scontra è come collegare la chitarra al PC. Sembra cosa semplice, in realtà ci sono soluzioni per tutte le tasche, e qualche 'accrocchio' a costo zero (o quasi). Detto in termini tecnici, il problema è che la scheda audio del vostro PC non possiede un ingresso ad alta impedenza, simile a quelli degli amplificatori, che tanto sono graditi alla chitarra. Se siete fortunati, possedete un Line In e un ingresso microfonico. Questo parlando ovviamente delle schede audio tipicamente installate nei PC. In ogni caso serve almeno un adattatore dal jack grande a piccolo, preferibilmente sotto forma di cavo a y con due jack grandi mono e uno stereo piccolo da inserire nel PC.
L'ingresso microfonico è da evitare come la peste, sia per la presenza di una tensione continua che alimenta le classiche capsule microfoniche da tavolo (o cuffie-microfono), sia perché probabilmente contiene alcuni stadi di preamplificazione, con controlli di guadagno automatici e altre elaborazioni, ottime per migliorare le vostre conversazioni via chat, ma pessime per riprodurre fedelmente il suono della chitarra.
L'ingresso Line In possiede dalla sua i vantaggi di una migliore linearità, con però bassa sensibilità e bassa impedenza. Ciò significa che, entrando dritti con la chitarra, se sentiremo qualcosa probabilmente sarà di basso volume e cupo (tagliato sulle alte frequenze).
Con un mixer potreste amplificare il segnale della chitarra a sufficienza per usare il Line In del PC. Per chi non possedesse un mixer, un trucco a basso costo per i primi esperimenti è usare il Line In attraverso un pedalino di effetti usato come preamplificatore, allo scopo sia di dare un po' di volume al segnale della chitarra, sia di adattare l'impedenza della chitarra a quella dell'ingresso. Ovviamente il suono dovrebbe essere pulito, perciò se usate un distorsore mettete al minimo il controllo di gain e azionate il level d'uscita fino a raggiungere un livello usabile nel PC. Essendo la chitarra mono, basterà un solo canale della coppia stereo Line In.
Questa soluzione è da ritenersi 'di fortuna'. Infatti molti portatili non hanno neppure un ingresso Line In. Inoltre in molti casi la scheda introduce talmente tanto disturbo negli ingressi da renderli quasi inutilizzabili (curiosamente ho riscontrato che in molti PC uno dei due ingressi ha livelli di rumore di molto superiori all'altro senza alcun apparente motivo).
Il secondo passo in qualità (e spesa) è comprare uno dei cavi jack chitarra/presa USB in commercio. Personalmente non ne ho mai provati, l'idea potrebbe essere carina e semplice, con il vantaggio che solitamente vengono corredati di software per la registrazione e alcuni emulatori di amplificatori, cosa che rende l'offerta allettante (ad esempio IK Multimedia Stealth con una versione ridotta di Amplitube)
La terza soluzione è quella di utilizzare una scheda audio 'professionale', avendo cura di sceglierne una con almeno un ingresso ad alta impedenza, o Hi-Z come viene chiamato da molti produttori, dedicato alla chitarra. Qui il ventaglio di offerte, prezzi e prestazioni è letteralmente disorientante, e sicuramente troverete accordiani che più di me vi sapranno consigliare. L'unica cosa che ritengo importante sia andare da un negoziante che 'ne capisca' e tratti più marche, in modo da avere per quanto possibile un confronto diretto tra più prodotti che, soprattutto in fascia media, tendono ad equipararsi ma ognuno con le proprie caratteristiche che potrebbero interessarci o no (ad esempio molti input per registrare la band, molti pre microfonici per usare più microfoni, presenza di ingressi/uscite digitali etc).
Qualsiasi sia la soluzione adottata, per suonare live la chitarra attraverso un PC è fondamentale utilizzare un driver audio a bassa latenza. La latenza, solitamente misurata in millisecondi, indica il tempo in cui il segnale passa dal formato analogico dell'ingresso audio fino alla memoria del PC per venir registrato od elaborato. Considerando che vogliate emulare una distorsione attraverso il PC, il ritardo dall'istante in cui eseguite una nota a quando udite il segnale distorto sarà dato dalla latenza di ingresso sommata al tempo di elaborazione della distorsione (quasi nullo) sommato alla latenza per portare il segnale elaborato nuovamente all'uscita audio analogica. Inutile dire che tempi di latenza superiori ai pochi (10) millisecondi introducono un tale ritardo da rendere innaturale l'esperienza di suonare attraverso il PC, se non addirittura impossibile.
Se state optando per l'approccio low cost con uso della scheda audio integrata del PC, o avete una Sound Blaster dotata di driver ASIO oppure vi consiglio di scaricare il driver gratuito ASIO4ALL che si adatta a molte delle schede audio normalmente installate nei PC. La sigla ASIO identifica appunto uno degli standard per l'accesso alle schede audio con bassa latenza. Per le schede 'professionali' il problema non si pone essendo tutte fornite di driver dedicati a bassa latenza.
I programmi
Ora che abbiamo stabilito la connessione, se ascoltiamo cosa arriva al PC sentiamo un 'dling-dling' pulito e di scarsa ispirazione. Quel che manca per arrivare al suono della 4x12 a palla può essere 'emulato' via software dal PC. Ora qui sento già i 'ma' e i 'però' dalle ultime file (quelle dei vintagisti filo valvolari). Il fatto è che, al momento, non ho trovato un modo di godermi il vero JCM 800 a palla a mezzanotte... quindi mi accontento.
Emulare, o meglio simulare, è una cosa che i PC sanno fare benissimo: simulano i mattoni di un ponte per sapere se starà su o no, simulano una missione spaziale senza che nessuno si ferisca. Allo stesso modo alcuni ingegneri si sono messi a simulare valvole, trasformatori ed altri componenti che costituiscono un amplificatore vero, ed hanno convertito queste simulazioni in programmi (o meglio plug in) o hardware in grado di farci ascoltare un amplificatore inesistente.
Tanto per esser chiari, questa della simulazione a 'modelli fisici' è stata una ottima carta nelle mani degli uffici marketing di molte ditte; probabilmente non sarà in grado di 'evangelizzare' nessun purista del valvolare, nonostante ciò ritengo che qualcosa di buono ci sia. Dico 'è stata' perché pare aver perso il clamore dei primi tempi (ricordo le prime recensioni della carta stampata sul POD, che se non parlavano di miracolo poco ci mancava...). In realtà qualcosa è andato storto, e ritengo sia andato storto perché lo stesso ufficio marketing di cui sopra ha affiancato agli algoritmi sviluppati dagli ingegneri nomi quali 'Tweed' e 'Plexi', dando vita a confronti chiaramente vinti dagli antenati valvolari. Un po' come avvenne con le prime tastiere che venivano vendute come versione elettronica degli strumenti veri... solo in seguito, quando sono state usate per fare quello che gli strumenti classici non possono, hanno avuto successo.
Introduciamo ora il concetto di plug-in, in molti casi nominato anche a partire dallo standard usato (VST, TDM etc). Un plug in è un programma in grado di elaborare un segnale audio (o più di uno per versioni stereo). Lo cosa interessante è che è dotato di input e output virtuali 'standard', così come i nostri pedalini hanno un input e un output reali a jack. Questo permette che il plug in possa essere cablato virtualmente all'interno di un mixer o di una catena di effetti all'interno del PC. Un esempio banale di plug in potrebbe essere l'ottimo accordatore CTune, che ha un input e nessuna uscita. L'unica funzione è infatti di mostrare sul suo pannello di controllo un bel accordatore cromatico molto preciso, che potete usare per accordare tra un brano e un altro.
Tutti gli emulatori di amplificatore che saranno nominati esistono in versione plug-in, cioè sono una 'scatoletta' di emulazione che va inserita in una programma ospite (host) in grado di far arrivare il segnale pulito della chitarra al loro ingresso, prelevarne il segnale 'emulato' dall'uscita e farlo arrivare fino alle nostre casse (o cuffie).
Gli host più noti sono i programmi commerciali che fungono da studio di registrazione virtuale (DAW-Digital Audio Workstation), come Cubase, Logic, Pro Tools e via dicendo. Questi 'mostri' non solo permettono di ospitare i nostri effetti virtuali (plug in), ma anche di registrare parti audio e MIDI, stampare spartiti ed una infinità di altre funzioni. All'estremo opposto esistono alcuni programmi gratuiti che hanno il solo scopo di ospitare uno o più plug in per realizzare la famosa catena ingresso audio -> elaborazione con plug in -> uscita audio, che può bastare a noi chitarristi per i primi esperimenti. Non mi sento di valutare le diverse proposte nel campo dei DAW, non avendone provate molti. In linea di massima credo che siano tutti programmi abbastanza equivalenti, soprattutto per le funzioni base.
Per chi è attento al budget, consiglio di non sottovalutare comunque le versioni light dei programmi fornite con alcune schede audio. Ad esempio Cubase LE, fornito con la mia scheda audio, risulta solo limitato nel numero di plug in caricabili (due insert per canale più quattro send e due master) e il numero di tracce in registrazione contemporanea (otto). Pensandoci bene sono caratteristiche che fino a 10 anni fa un home studio poteva sognare.... Una alternativa per i più 'temerari' e sperimentatori è Reaper, una DAW con molte libertà di connessione tra plug in e funzioni 'inedite' nei cugini più blasonati, che ben potrebbe adattarsi a chi è abituato ai cavi veri degli studi di registrazione. La versione completa è scaricabile liberamente per prova, e la licenza ad uso domestico costa sui 50 dollari. Piccolo ma importante inciso: il software, se a pagamento, va pagato. Poche ciance.
Ok, ora che abbiamo settato le nostre connessioni reali (scheda audio) e virtuali (programma host) facciamo entrare i plug in. Per tutti, a meno della presenza di un installer apposito, è sufficiente copiare il/i file dll nella cartella dei plug in della vostra DAW e riavviarla. Tutti i plug in presenti in quella cartella verranno caricati e saranno disponibili negli slot effetti (il vostro rack virtuale).
I plug in di emulazione vanno collegati come insert del canale in cui entra la chitarra, e se vogliamo ascoltarne il segnale in diretta dovrà esserne attivato il monitoraggio. Come far ciò varia a seconda della DAW che usate.
Il primo (e da me più usato) emulatore di amplificatore è la suite SimulAnalog, gratuita. E' fornita di VST singoli che emulano gli ampli Fender Twin e Marshall JCM900 Dual Reverb , nonché i pedali Boss DS-1 , Boss SD-1, Tube Screamer, Oberheim PS-1 (Phaser), Univox Univibe. Essendo plug in singoli, se volete mettere il Tube Screamer all'ingresso del Twin, dovrete connetterli in tal modo nella vostra DAW. Ad esempio in Cubase si apre il dettaglio del singolo canale, nel primo 'spazio' per gli effetti in linea si seleziona il plug in Tube Screamer e nel secondo il Twin. Ovviamente cliccando il tasto di edit del plug in vi appariranno i controlli tipici di pedalini e ampli per fare le regolazioni. SimulAnalog è uno tra i più scarni plug in dal punto di vista grafico (anche se ne esistono versioni 'abarth' più carine). Preferisco che il mio PC faccia il suo lavoro per simulare bene le EL34 piuttosto che farmi ballare lancette vintage o grafiche simil-ampli.
Un altro emulatore di ampli gratuito e valido è la serie Aradaz, che è fornito in diverse 'variazioni' in altrettanti VST (Green, White, Crunch). I suoni mi sembrano buoni e pure le regolazioni non sono poi così difficili. Essendo SimulAnalog strutturato in plug in singoli, nulla vieta si usarne il Boss DS-1 davanti ad uno di questi ampli!
Voxengo Boogex si rifà ai Mesa, anch'esso gratuito (ne ho trovato una copia in bundle con la mia scheda audio) ma a dire il vero non sono mai riuscito ad ottenere quello che cercavo... non essendoci mai riuscito neppure coi Mesa veri... forse funziona bene. Juicy77 è un altro nome che forse vorrete cercare con Google per avere l'emulazione del pre Soldano 77. Questi plug in cominciano ad avere molte regolazioni, alcune meno note a chi vive ad ampli (vero), jack e chitarra. Un controllo molto particolare è quello della risposta della cassa, ottenuto elaborando l'uscita dell'ampli emulato con la risposta impulsiva vera di una cassa reale ottenuta per registrazione. Considerando che in internet le risposte di molte casse (Marshall, VHT, Orange...) sono liberamente scaricabili, così come potete applicare le risposte impulsive di una radiolina a transistor o un auditorium, è facile capire che per lo sperimentatore c'è di che divertirsi, ma è altrettanto facile per il principiante (come me) perdersi nelle infinite possibilità fornite dal computer o ottenere dei suoni raccapriccianti.
Un ultimo nome che vi segnalo è Wagner Sharp, gratuito e a detta di molti valido, ma che non ho provato ancora a fondo.
Ora che abbiamo il suono dell'ampli, visto che l'appetito vien mangiando, potremmo pensare di aggiungere un po' di riverbero, delay o compressore per le nostre escursioni pop. Per rimanere nel gratuito, un caldo consiglio è la serie Classic by Kjaerhus Audio contenente un Reverb, Ambience, Compressor e Master Limiter semplici e ben suonanti. Per i vostri lavori di rifinitura, potrete trovare aiuto nei compressori ed equalizzatori Antress Modern series che si rifanno ai classici dei rack outboard da studio.
Passando alle soluzioni commerciali, inutile citare i conosciutissimi Amplitube, GuitarRig o Waves GTR. Quello che mi preme sottolineare è che questi prodotti forniscono qualcosa di più, rispetto ai plug-in visti sopra: sono delle vere e proprie 'soluzioni' che, all'interno di uno stesso plug in, permettono di collegare pedali, accordatore, ampli, casse, microfoni ed effetti in un unico ambiente. Il plus è che quindi sono forniti anche di molti preset costituiti non solo dalla regolazione del singolo ampli, ma dall'intera combinazione usata per ottenere il suono finale. In alcuni casi sono forniti anche di pedaliere dedicate per il controllo in tempo reale dei preset e possono funzionare da soli senza l'uso di un host (come Cubase). Parlando di uso professionale, e considerando anche il supporto che le case produttrici forniscono, questi prodotti valgono il loro costo (se poi lo confrontiamo con il costo di alcuni distorsori botique...), dato che fanno risparmiare tempo (e soldi) e risolvono molti grattacapi. Ho provato solo versioni DEMO di questi prodotti (e anche vecchie) perciò dal punto di vista qualitativo non so se il mio giudizio sia ancora valido, l'impressione era però che i preset fossero un po' troppo conditi da effetti (così come i multi effetto che si provano in negozio) e che abbassando il livello degli effetti il 'fascino' dei suoni prodotti perdesse un po' e non fosse molto distante da alcune soluzioni gratuite. Ovviamente a tanta ricchezza di possibilità solitamente corrispondono altrettante richieste in termini di velocità del PC perchè tutto funzioni pulito, senza click o incriccamenti.
Un ultimo avviso: internet pullula di ottimi VST gratuiti, ma anche di pessimi ed instabili, nonché di virus, perciò occhio a ciò che scaricate (legalmente ovviamente). Nelle risorse ho incluso i link ad alcuni dei prodotti menzionati.
Spero che i suggerimenti di questo articolo saranno utili nei vostri primi passi, e che anche i più 'scafati' possano trovarci qualcosa di nuovo... ma non scordatevi di suonare la chitarra! Per evitare di perdermi troppo ho acquistato un Pandora che collego in cuffia in 5 secondi quando ho voglia di strimpellare!