Partecipo ad SHG da un numero sufficiente di anni da essere stato tra gli espositori di una delle vecchie edizioni al Quark Hotel: ho dunque vissuto il trasferimento all'Alcatraz ed ora il ritorno al Quark.
Durante questi anni SHG è indubbiamente stata una manifestazione senza regressi di sorta: nonostante il rumore infernale abbia sempre penalizzato i rapporti tra espositori e pubblico, nonostante tutte le volte si sentano espositori che dicono che non valga la pena di esporre, partecipanti che dicono che non valga la pena di partecipare, cercatori di usato che trovano troppo poco usato, privati che si lamentano per il poco spazio per i privati e così via...
Fatto sta che ad ogni edizione gli spazi espositivi vanno a ruba, i tempi per le demo sono sempre più risicati per far fronte ad un sempre maggiore numero di richieste e il pubblico è sempre più numeroso e si accalca in file incredibili per poter fare ingresso alla manifestazione. ;-)
Questo è un segno inequivocabile che sia gli operatori del settore, che i musicisti e gli appassionati, sanno bene che questo appuntamento, checché se ne possa dire, si conferma puntualmente come la più grande ed importante chermesse dedicata al mondo dei nostri strumenti.
Quest'anno la novità sostanziale è stata il ritorno al Quark Hotel, dopo anni di Alcatraz.
Personalmente l'ho vissuto come una novità assai piacevole: la sede è più facilmente raggiungibile dall'Autostrada, offre le comodità enormi di un parcheggio dedicato e di una soluzione integrata per dormire (i 350Km di distanza dalla mia sede non mi consentono di pensare a cuor leggero ad un mordi e fuggi in giornata...), lo spazio espositivo è decisamente migliore con una buona illuminazione ed in una cornice assolutamente consona, i costi della ristorazione sono tornati a livelli accettabili.
L'accoglienza è come sempre ottima e i ragazzi che ti danno cortesemente una mano quando devi scaricare e trasportare i carichi pesanti dopo un viaggio di ore, sono davvero una manna dal cielo!
Certo una manifestazione del genere, che richiede un grandissimo impegno organizzativo distribuito oltretutto sulle spalle di poche persone, non può essere esente da difetti, è umano e questa edizione, caratterizzata davvero da un' "esplosione" di consenso di pubblico (da cui il titolo di questa mia pagina di diario), non lo è stata del tutto.
I due palchi a ridosso di espositori generosi nell'elargizione di decibel non hanno favorito la convivenza delle due attività: per la prima volta mi sono trovato sul palco a non capire se stessi suonando su quel che stava eseguendo il mio partner bassista, sulla base che avevo fatto partire o sul riff di qualcuno in sala... la minaccia (da sempre ventilata, ma mai messa in atto) di togliere corrente agli stand se non avessero rispettato le regole, come già in passato non ha prodotto il risultato sperato: è anche vero però che dal momento che le demo sui palchi si susseguivano una appresso all'altra, quando si sarebbe potuto far provare qualcosa agli stand??
La sala Memphis ha indubbiamente evidenziato una penalizzazione in fatto di spazio, ma ho appreso che la cosa è stata frutto della fornitura da parte dell'Hotel di un dato di planimetria sottostimato, per cui non credo la si possa considerare un vero e proprio "errore organizzativo", anche se come tale è chiaramente stato vissuto da chi ha lavorato/girato in quella sala.
Tutto sommato credo che il bilancio pregi/difetti sia sempre e comunque molto sbilanciato dalla parte dei pregi, non c'è dubbio: la vetrina offerta da SHG è imbattibile, così come per il pubblico la concentrazione di prodotti, eventi, ospiti, spettacolo e quant'altro a fronte di un biglietto di ingresso tutto sommato abbordabile, non credo trovi alternative sul territorio nazionale.
Vengo però a portare delle proposte, senza le quali ogni critica mi pare finisca col lasciare il tempo che trova...
Una buona idea mi parrebbe quella di espandere l'area occupata dalla manifestazione, prevedendo spazi per i palchi più isolati, così come sarebbe altrettanto importante poter intervallare momenti di assenza di spettacoli/seminari nei quali permettere la prova degli strumenti presso gli espositori da parte del pubblico. A quel punto, credo che un obbligo "tassativo" di silenzio totale agli stand, specie durante le demo più parlate e meno "caciarone", pena la "reale" interruzione della fornitura di energia elettrica, sarebbe vissuto in modo più sereno.
Una manifestazione così cresciuta, a mio parere, potrebbe ritenersi ormai matura per un'estensione della sua durata almeno alla seconda parte della giornata precedente, diluendo le dimostrazioni e magari lasciando più spazio dedicato a ciascuna di esse. Il problema della presenza dei grandi negozi specializzati che da sempre anima e sostiene l'evento si porrebbe senz'altro, mi rendo conto... ma dato che a manifestazioni come i vecchi DISMA i negozianti erano presenti perfino di Lunedì, si potrebbe sondare: forse, se il gioco valesse la candela e si potesse prospettare l'ipotesi di lavorare bene (alias vendere... ;-) ) non so se si ritirerebbero tutti su due piedi...
Come sempre, ringrazio Alberto, Luca, Susi e tutti gli amici che stanno dietro all'organizzazione di SHG, che sanno bene che l'intento di queste mie critiche/proposte è del tutto costruttivo e non sminuisce di certo l'apprezzamento per tutto ciò che ognuno di loro incondizionatamente fa per rendere questo evento migliore!