"Mi sento meglio, perche mi sembra di aver capito una cosa.
Parte tutto dalla chitarra e quindi da un lavoro che è una passione. Ma si tratta anche di una cosa che mi riguarda intimamente. Si tratta di me. Sono anni che inseguo un suono che non trovo mai. Mai quando mi serve. Quando registro o durante un concerto, quando compongo. Un suono che io possa ascoltare, perche quasi sempre lo sento e basta, non riesco ad ascoltarlo. Vorrei ascoltarlo mentre sussurra ed urla: “Eccomi, ci sono, in ogni momento. Sto con te, non ti lascio. Tu pensa alla frase, io sarò la voce, e sarò bellissima. Non preoccuparti per me, ma se cadi, chiedimi, pretendimi, usami. Io posso aiutarti. Tu mi dai la vita, io ti sono grato”.
Quando ho la chitarra in mano, vorrei questo sentimento di profonda comunione. E’ una cosa che ho provato, me lo ricordo bene. E’ meraviglioso.
Ma quando mi serve, il suono non c’ è.
Eppure, certe volte, dopo qualche tempo, riascolto le cose che ho registrato… Porco cane, eccolo lì. Allora c’ era! Proprio mentre suonavo torvo e immerso nella disperazione di non averlo.
Questo forse, m’ insegna qualcosa.
Vaffanculo all’ insoddisfazione e agli ideali di perfezione.
L’ ideale che abbiamo noi stessi, non ci visita nel presente...Appartiene al passato o alle grandi cose che forse solo un giorno riusciremo a realizzare..."