Non posso farci niente, è più forte di me... questo senso di disgusto che mi prende all'anima. Una volta c'era "il Manager", quell'uomo che sapeva sempre chi chiamare, dove andare, cosa fare e tutelava i "suoi ragazzi" per difenderli e per garantire la sua bella fetta di torta... però ti faceva salire in vetta, ti pompava ed idolatrava, con intenzione circostanziale o meno. Oggi ? Oggi vedo un pesante ed arcaico sistema che si frappone tra chi dimostra qualche capacità musicale degna di nota e la sua realizzazione. Queste case discografiche che inglobano letteralmente l'artista in una gabbia d'oro, lo consumano rapidamente e poi ne sputano via le ossa a fine profitto. Gli artisti sono diventati tentacoli della bestia mediatica e mai nessuno riesce ad uscirne... chi vuol far da sè, chi vuole difendere il proprio messaggio viene emarginato, lasciato a procurarsi il pane come un ratto tra cunicoli e melma, bocconi amari tra liquami che ti costringono a svendere l'arte per riempire lo stomaco. Si insegue "il grande sogno", la possibilità di raggiungere quel livello, quell'altezza da cui sarebbe possibile poter urlare il proprio messaggio a gran voce, da cui poter esprimere appieno le proprie potenzialità... e invece non c'è alcun manager ad aiutarti, c'è solo una grande organizzazione che ti prende e ti da il giusto per sfamarti, mentre loro si rimpinzano lo stomaco di quella torta che non esisterebbe, senza il tuo estro. Questa cosa DEVE finire.