Per celebrare un'anniversario molto importante quale i trent'anni,Roger Waters(bassista dei Pink Floyd dal '65 e per i venti anni successivi) riporta in giro per il globo il “suo” successo: The Wall . Eseguito Integralmente ,come nel 1990 a Berlino,il concept-album ritorna sulle scene per un tour mondiale iniziato negli stati uniti nel 2010 e approdato in europa e fortunatamente anche in Italia nei primi mesi del 2011.
Da Noi 4 date: 1,2,4 e 5 aprile tutto esaurito dal giugno 2010,ovviamente.L'attesa era alta,altissima e così anche l'aspettativa nei confronti dell'Artista che mancava dall'Italia dal 2007 quando ripropose per intero un'altro capolavoro dei Pink Floyd,The Dark Side of The Moon.
I biglietti per The Wall sono andati praticamente a ruba appena aperti i botteghini ,tanto velocemente che il caro Roger ha dovuto aggiungere ben tre date,quella del 5 aprile e sono state confermate altre due date a Luglio,per concludere il tour. Personalmente ho avuto l'occasione di partecipare alla penultima serata,quella del 4 aprile. Posto in parterre che significa tante ore di attesa prima dell'apertura dei cancelli prevista per le ore 19.00 ,e proprio a quell'ora l'enorme folla che si era accalcata fuori dal bel mediolanum forum ha potuto riversarsi all'interno per prendere avidamente posto ed ammirare il palco ed il muro di cartapesta che cominciava ad innalzarsi ai lati.
Puntuale come un'orologio alle ore 21.01 dopo qualche annuncio si spengono le luci e inizia lo spettacolo. The Wall si apre con “In The flesh?” che apre le danze anche per la storia di tutto il disco ovvero della rockstar-dittatore Pink che tiranneggia sugli spettatori . Ingresso trionfale con fuochi d'artificio mentre su una struttura in ferro che si solleva a diveri metri di altezza quattro persone in divisa nera e occhiali scuri sventolano la bandiera dai martelli incrociati proprio come nel film di Alan Parker. L'entrata di Waters sembra davvero quella di un dittatore,con tanto di aiutante che li porge la casacca nera con il suo stemma cappello,occhiali,insomma si preannuncia un vero e proprio spettacolo. La voce di waters sembra non essere cambiata di una virgola e lascia intravedere nonostante il suo ruolo di dittatore una grande emozione che si percepisce da continui sorrisi che rivolge al pubblico in fibrillazzione . Si continua con la storia di Pink,e si arriva al primo grande tema che percorre tutto il concept ovvero la guerra,è risaputo che roger waters nato nel '43 perse il padre nella battaglia di Anzio e che questa mancanza lo segnò dolorosamente così come la costante ed opprimente figura della madre, che appunto in “mother” è un'enorme pupazzo posto sullo sfondo. Nel The Wall del 2011 il tema della guerra è volutamente sottolineato e il suo significato si è fatto più ampio, sullo sfondo infatti vengono proiettate immagini dalla Seconda Guerra Mondiale all'Afganisthan e l'Iraq.La guerra come uno dei tanti muri da abbattere,un'ideologia come le religioni,e i soldi. Nella prima parte del concerto infatti vengono fatti cadere sul pubblico coriandoli con la forma del dollaro,della croce,della stella di david e altri simboli di istituzioni moderne che opprimono la società.
Un'altro grande tema che si intreccia nel racconto di Pink sono i maestri troppo severi ed autoritari, arriva dunque il momento di “Another Brick in The Wall “ parte seconda,ovvero forse il pezzo più famoso dei Pink Floyd,che si è sentito in tutti modi possibili.
Sul Palco intanto mentre il muro si innalza piano piano dividendo Waters dal resto dei musicisti ,alla sinistra compare l'enorme pupazzo del Professore,che minaccia il pubblico con occhi spiritati ,mentre nel Film metteva i poveri alunni della classe dentro un tritacarne. Come se non bastasse Waters chiama sul palco un piccolo gruppo di bambini per cantare il famosissimo coro e così cantando insieme a tutto il forum <<Hey Teacher leave Those Kids Alone! (Hey prof,giù le mani dai ragazzi!)>> lo indicano col dito e sembrano divertirsi un mondo . In questo pezzo ,personalmente avrei voluto vedere meglio il chitarrista Dave Kilminster mentre eseguiva in maniera magistrale l'assolo ormai storico ma purtroppo il muro ce lo impediva. Scorre via verso la fine la prima parte del concerto, ancora il tema della guerra in “Goodbye blue sky” ,il distacco dalla società di” Empty Spaces “e la solitudine della bellissima e straziante “Don't leave me now”. Pink è cresciuto,è una rockstar ma si stà costruendo attorno un muro sempre più alto.Sul palco ormai rimangono poche finestre da cui il pubblico tenta di sbirciare i musicisti ma con “Goodbye cruel world”,i due chitarristi suonano alla destra in alto,mentre l'ultimo pezzo del muro lo mette proprio Roger/Pink ed è fatta,il muro è ora completo e si chiude così anche la prima parte dello show. Durante il quarto d'ora di pausa vengono proiettate sul muro continue immagini di soldati caduti in guerra di tutte le età e guerre,figura anche il padre di Waters,vicino ai ragazzi giovanissimi dell'Iraq. “Hey You” apre la seconda parte del concerto ,ora Pink non è più il dittatore dell'inizio,non ha più nè stemmi nè divise,quelle torneranno alla fine,ancora più crudeli.
Ora pink però già comincia a sentire la mancanza del mondo,degli altri e si chiede se qualcuno là fuori può aiutarlo(cfr. Hey You). Un momento molto toccante è stato quello di “Bring boys back home” ,dedicato a tutti i ragazzi in guerra,con un'acuto finale di Waters ancora perfetto,ancora struggente. Segue il pezzo che tutti stavano aspettando con maggiore ansia,ovvero “Confortably Numb” ,cantata a squarciagola da tutti,commovente.
Mentre Kilminster dall'alto del muro esegue il famoso assolo,perfetto direi,mentre tutti guardano lui ,sotto il muro viene velocemente piazzata la strumentazione e i pezzi seguenti come “The Show must go on” ,”In the flesh? pt2” e “Run like hell “ hanno un 'impatto non indifferente,ora tutta la band è con la divisa,tornano le imponenti bandiere e Roger/Pink è vestito di tutto punto,la teatralità qui dimostrata da la band è degna di nota,così come l'enorme lavoro di preparazione scenica,delle luci ,tutto studiato al millesimo.
Lo spettacolo volge al termine,il viaggio di Pink è quasi completo. Dopo la “strage” del pubblico,Pink è diventato nelle sue allucinazioni come un nazista,esattamente come le stesse persone che uccisero suo padre,decide allora di fermarsi,di dire “Stop” .Ora rimane un'ultima cosa da fare.Abbattere il muro.
Buttare giù tutte le barriere che lo opprimono,liberarsi dai pregiudizi,tutto questo è sentito nel grido finale di “The Trial”,<< Tear Down The Wall>>.
E il muro Crolla, anche fisicamente crolla sul palco,a pochi passi dal pubblico. Dopo una lunghissima ovazione Roger torna sulle macerie del muro ,solo due parole per presentare i musicisti,una ventina e poi tutti insieme con pochi strumenti alla mano, eseguono “Outside the Wall”,la conclusione perfetta per uno show che è stato molto più di un semplice concerto,è stato un vero e proprio Evento,di quelli da ricordare.