Ma io sono ancora un principiante! Scherzi a parte si tratta di cose molto semplici che interessano soprattutto lo studio delle scale e che facevo quando ho iniziato a studiare i modi. Mi sono avvicinato a questo tipo di materiale armonico quando mi trasferii a Miami per studiare jazz all’Università di Miami, dove tra l’altro avevano bazzicato personaggi come Pat Metheny e Jaco Pastorius tanto come studenti che come insegnanti.
Io allora sapevo già suonare bene rock, ma non mi ero ancora mai cimentato in uno studio organizzato delle scale e dei modi. Studiare i modi, per me inizialmente significava non affrontare separatamente il frigio o magari il misolidio ma - prima di tutto - aprire attraverso tutto il manico la scala maggiore e studiarla e impararla attraverso tutte le posizioni e diteggiature.
Quello che facevo, uno dei miei studi preferiti, era prendere la scala maggiore e svilupparla attraverso tutte e sette le posizioni: dalla parte più bassa del manico fino alla più alta. Prendiamo in questo casa una scala di F maggiore.
Suonavo tutte le posizioni, una appresso all’altra, piano e colpendo ogni nota in maniera decisa: una posizione in ascendente e la successiva in senso discendente e così via.
Proponiamo tutte e sette le diteggiature della scala di F maggiore a tre note per corda. Non lasciatevi intimidire dalla scrittura ritmica in 9/8. Andy suona la scala in semplici ottavi e sedicesimi molto, molto lenti. Il nove ottavi mi permetteva semplicemente di riuscire a raggruppare in maniera esatta all’interno di una singola battuta un box della scala maggiore. In questo modo, ritengo che la visualizzazione e la conseguente memorizzazione siano più agevolate e immediate.
Per fare l'esercizio con la stessa attitudine suggerita da Andy, mi raccomando di pensare a tutte le posizioni sempre e unicamente come diverse diteggiature della STESSA scala di F maggiore. Anche in questo caso, il fatto di averle nominate con le nomenclature dei modi è esclusivamente funzionale alla memorizzazione delle posizioni. Ma - lo ripeto - quella che stiamo suonando è unicamente la scala di F Maggiore.
Quando siete arrivati sulla nota più alta raggiungibile sulla corda di E cantino in tonalità di F maggiore iniziate a risalire verso il basso con la tonalità più vicina suggerita dal Circolo delle Quarte. Per esempio, in F maggiore, arrivati al ventiduesimo tasto del E cantino sulla nota D, iniziate a risalire in tonalità di Bb.
Allo stesso modo, dopo aver suonato tutte le posizioni della scala di Bb e arrivati sulla nota più bassa utile, presa al primo tasto sulla corda di E basso, passeremo – sempre facendo riferimento al circolo delle quarte – alla tonalità di Eb.
Il Circolo delle quarte ordina le tonalità in successione per intervalli di quarta giusta. Ogni tonalità è caratterizzata da una o più note differenti, ma passando dall’una all’altra, rispettando il Circolo delle quarte, le variazioni tra le totalità sono ridotte al minimo e la modulazione è graduale e non fastidiosa all’orecchio.
Scriviamo, partendo dal F, come in questa lezione di Andy, una sotto all’altra le scale secondo il circolo delle quarte che, ricordiamolo è: C, F, Bb, Eb, Ab, Db, Gb, B, E, A, D, G.
F maggiore è formato da F, G, A, Bb, C, D, E; quando modula e passa in Bb (Bb, C, D, Eb, F, G, A) cambia un’unica nota, il E che diventa Eb. Nel successivo passaggio in Eb (Eb, F, G, Ab, Bb, C, D) ancora una volta è una sola la nota a variare, il A che scende a Ab.
Tutto va eseguito piano, con la massima cura nella pulizia e precisione. Suonando in questa maniera – ed è per questo che vi ho proposto questo studio come esercizio di riscaldamento – faremo andare e sciogliere i muscoli e lavoreremo in maniera decisa per ottimizzare la coordinazione tra mano destra e sinistra. Bisogna essere molto sinceri con se stessi e dove ci sono delle imprecisioni rallentare. Lavorate con il metronomo e ricordate che nessuno se ne fa nulla di una scala suonata veloce, ma sporca e imprecisa.