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MM 2013: Curiosità sfiziosette
MM 2013: Curiosità sfiziosette
di [user #32554] - pubblicato il

La fiera di Francoforte è un'occasione per annunciare novità, riscoprire grandi classici ma anche per venire a conoscenza di strumenti sopra le righe, strani o semplicemente affascinanti. Le avveniristiche Teufel, Ritter e Ministar, come le più tradizionali D'Angelico e Striebel, sono alcune delle "curiosità sfiziosette" che si possono ammirare e suonare al Musikmesse. Paolo Anessi le ha imbracciate per noi.
La fiera di Francoforte è un'occasione per annunciare novità, riscoprire grandi classici ma anche per venire a conoscenza di strumenti sopra le righe, strani o semplicemente affascinanti. Le avveniristiche Teufel, Ritter e Ministar, come le più tradizionali D'Angelico e Striebel, sono alcune delle "curiosità sfiziosette" che si possono ammirare e suonare al Musikmesse. Paolo Anessi le ha imbracciate per noi.

Mentre gli altri nostri inviati erano impegnati a raccontare la fiera di Francoforte minuto per minuto inseguendo i marchi più importanti e le novità più attese, a Paolo Anessi è stato affidato un compito diverso: scovare le chitarre più curiose e succulenti della mostra e provarle su due piedi per i lettori di Accordo.
Paolo è riuscito a mettere le mani sulle particolarissime Teufel Birdfish, sulle futuristiche Ritter e sulle compatte Ministar travel guitar. Non sono mancati i richiami alla tradizione archtop tanto cara al nostro Anessi, con le prove flash della D'Angelico EXL1 e di un gioiello della liuteria di Johannes Striebel.
(la redazione)


Ministar travel guitars
Aggirandomi tra le stranezze chitarristiche del reparto dedicato agli espositori dalla Cina, una rastrelliera in particolare cattura la mia attenzione.
Non mi faccio scappare l'occasione e mi presento al signor Lee Ceen che, in un inglese stentato quanto il mio, acconsente a farmi una ripresa mentre provo una travel guitar che più ridotta non si può: 24 tasti e un pezzetto di tastiera dove alloggiano le più disparate configurazioni di pickup a seconda dei modelli.
I controlli, pickup, presa del jack e ponte sono ancorati al pezzetto di manico che avanza fuori.
Il suono è abbastanza agghiacciante, e il non aver suonato dalla sera prima, in una mattina da dieci gradi di una giornata piovosa, non aiutano sicuramente le mie mani, ma imperturbabile me la sono suonata divertendomi.
Cosa ne penso l'ho capito solamente alla sera, quando da solo in camera avrei voluto averla, e con il volo sarebbe stato un bagaglio a mano. Inoltre mi avrebbe tenuto compagnia anche nelle tre ore all'aereoporto tra un volo e l'altro.
Una travel guitar non serve a farti suonare meglio, serve semplicemente a farti suonare nei posti più disparati. Da avere anche per le vacanze in moto verso i mari della Grecia.

MM 2013: Curiosità sfiziosette

Liuteria Johannes Striebel
Il signor Striebel, un omone di due metri molto gentile e simpatico, mi fa accomodare spiegandomi la sua filosofia di dare il massimo in qualità indipendentemente dal modello e fascia di prezzo, infatti i risultati si vedono sopratutto osservando i modelli più economici esposti, che hanno lo stesso livello di finiture e accuratezza costruttiva rispetto a quelle più costose.
Quindi provo la Jazz signature PAS in acero e abete finissimo, cassa da 17", tastiera in ebano. Intonazione strabiliante, la chitarra suona di una classe superiore, piena e ricca ma è la reattività che mi fa capire l'ottima concezione di assemblaggio.
Capita molto raramente di poter sentire una chitarra di liuteria che calza addosso come un guanto. Soprattutto il manico è perfetto per la mia impugnatura, tondo quel che basta e leggermente appiattito sul culmine della curvatura.
Solo alla fine della prova guardo i prezzo esposto: 12.500€.
Indubbiamente una cifra importante, ma se il mercato offre è sempre perché qualcuno chiede.

Ritter guitars
Meno di una decina i modelli esposti allo stand di Jens Ritter. Diverse le forme ma sopratutto le finiture, quasi zuccherose e glassate, dai colori sgargianti e appariscenti.
Il corpo delle chitarre è verosimilmente vicino alla 335 per dimensioni, sottile e arrotondato quel che basta per sentirlo piacevole a dal buon confort quando sta addosso. L'assemblaggio di manico e tastiera è molto scorrevole e ben fatto.
Le finiture sono di prim'ordine, dalle meccaniche ai controlli di tono e volume al ponte, non tralasciando la cura nella colorazione.
HYPERLINK "http://www.ritter-Instruments.com"www.ritter-Instruments.com
Timbricamente, lo strumento raccoglie diverse filosofie sonore. Ho riscontrato la dimensione da humbucker, ma con le frequenze alte esposte come un singolo. L'unico pickup al manico lascia immaginare sonorità calde e rotonde, invece reagisce più come un centrale e comunque con una reattività addirittura più vicina a quella trasmessa dal pickup che solitamente sta al ponte.
Un certo sapore ferroso è sempre presente nel suono e non che sia esposto come un difetto, ma semplicemente un gusto.
Ammiro la liuteria che coraggiosamente osa non solo nelle forme o soluzioni hardware, ma cerca uno spazio vuoto da colmare con nuovi sound che si amano o si odiano.
Indubbiamente da provare con attenzione e non da comprare a scatola chiusa.

D'Angelico
È stato un piacere e un vero onore conoscere Steve Pisani di New Jersey, colui che ha raccolto l'eredità costruttiva di quella che forse è considerata la caposcuola della moderna liuteria. Dalle sue mani ricevo questa EXL1, in pratica la Excel rifatta ai giorni nostri.
Indubbiamente è uno strumento strabiliante nelle finiture, nella suonabilità e per carattere.
Sicuramente averla in mano per pochi minuti, emozionato come un bambino nel trovarsi di fronte il suo guru che filma, non è l'ideale per comprendere una chitarra di tale levatura. Cercando il più possibile di staccarmi dall'emozione del momento e avendo avuto la fortuna di poter provare quelle storiche di allora, sento un ampio spazio di maturazione del suono che forse nella EXL1 risulta leggermente meno di carattere, ma probabilmente è come criticare una Rolls Royce perché ha i sedili che non si intonano con il colore del garage che la contiene.

MM 2013: Curiosità sfiziosette

Teufel Birdfish: spazio 2057!
Avveniristiche, futuristiche e anche un po' spaziali le creature della liuteria Teufel. Questa Birdfish ne è l'emblema.
Imbracciandola, dal peso consistente intuisco istantaneamente che tutte le parti cromate sono di metallo pieno, il suo costruttore mi spiega che i due cilindri di legno superiore sono camere tonali che a seconda del legno impiegato cambiano il timbro. Nel modello in prova sono ricoperte da una vernice gommata morbida e calda al tatto.
Il corpo, costituito in realtà da un unico binario centrale, permette di far scorrere i pickup per la sua lunghezza modificandone la posizione e l'inclinazione al fine di alterare anche il bilanciamento tra alti e bassi.
Dal ponte, ben funzionante e con una buona escursione, sporgono sei piccoli cilindri zigrinati da ruotare per accordare questa stranezza.
Nella parte inferiore due, ali metalliche fungono da supporto e da pannello per l'elettronica.
Il manico in acero occhiolinato tutt'uno con la tastiera a 22 fret è realizzato meravigliosamente ed è super veloce.
Un punto dolente è invece nel suono, con poco carattere, simile a quello delle archtop economiche elettrificate. L'elettronica di buona qualità suona, ma suona solo quella.
Comprare una chitarra del genere vuol dire certo fare i conti anche con una grande versatilità, non a caso a corredo ci sono anche due single coil e tre pickup humbucker per sperimentare praticamente qualunque combinazione sonora.
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