AT come Auto Tune, la Peavey AT200 è una chitarra elettrica in grado di accordarsi da sola istantaneamente e in innumerevoli modi diversi senza parti meccaniche in movimento. Immediata nell'uso e dotata di una liuteria di livello, la AT200 è capace di imitare anche la voce di chitarre che hanno fatto la storia.Difficile restare ancora stupiti al giorno d’oggi per le innovazioni applicate al mondo della chitarra elettrica. Tra meccaniche automatiche, ponti che compensano i movimenti delle corde e sistemi di autotuning c’è l’imbarazzo della scelta. Abbiamo avuto la possibilità di testare la
Peavey AT-200, dotata del
sistema Antares Autotune, e abbiamo provato a mostrare alcune delle potenzialità offerte da questo strumento.
Prima di dedicarci all’analisi del sistema Antares, sicuramente il pezzo forte della recensione, scorriamo velocemente le caratteristiche dello strumento su cui questo è stato installato.
La AT-200 è di base un buono strumento, realizzato con cura, anche se non si tratta del top di gamma della produzione Peavey.
Il
corpo è in tiglio, manico in acero con tastiera in palissandro a
24 tasti e una
scala da 25,5" con truss rod a doppia azione. Sul body trovano posto i
due humbucker realizzati specificamente per questo strumento.
Al ponte viene posizionato un pickup studiato per garantire un output potente e suoni spostati verso le alte frequenze. Al manico, invece, il pickup scelto è più garbato e rotondo, più scuro ma con un volume di uscita degno del suo compagno. Sono entrambi a doppio conduttore e connessi da uno switch a tre posizioni classico.
Volume e tono, oltre alle consuete funzioni, gestiscono anche l’accensione del sistema di autotuning. Attivandolo, infatti, tutte queste caratteristiche descritte vengono meno, o quasi.
Premendo il tono, un piccolo LED sulla cornice del pickup al manico si attiva, segnalando il passaggio alla modalità auto tune. Tenendo premuto il potenziometro del volume e dando una pennata alle corde, lo strumento si accorda in meno di un secondo. All’apparenza però non cambia nulla:
nessuna parte meccanica si è mossa. Il sistema infatti è completamente digitale, rileva la vibrazione delle corde, ma come un pickup esafonico ricostruisce da zero il suono, permettendo così di avere uno strumento sempre intonato.
Questa è già una caratteristica da non sottovalutare, ma le feature del sistema Antares non finiscono certo qui.
Il nome auto-tune può trarre in inganno, dietro queste due parole si nasconde in realtà un congegno in grado di espandere non poco le potenzialità di una normale chitarra elettrica come la AT-200. Con semplicità si possono richiamare una svariata quantità di preset. Il modello in nostro possesso, comunque, non era dotato dell’ultima release del software e aveva a disposizione solo le diverse accordature, ottenibili attraverso
vere e proprie combinazioni di tasti.
Similmente a come si fa su un computer, premendo in diverse posizioni alcune delle sei corde ci si interfaccia con il DSP integrato nel body, richiamando l’accordatura desiderata.
Con l’ultimo aggiornamento, alle varie accordature si sono aggiunti diversi timbri, tra cui
P90, California Single Coil e Nashville Single Coil, che avremo sicuramente modo di testare in futuro.
Tornando a bomba sulle accordature, c’è l’imbarazzo della scelta. Si può passare da una open G a un Drop D in un nanosecondo, arrivando perfino ad accordature da chitarra baritona.