Pannelli di buona betulla multistrato, mordente ciliegio e regole basilari di falegnameria sono tutto ciò che serve per realizzare una cassa per chitarra con due coni da dodici pollici che riporti alla mente il fascino boutique di stampo vintage, ma per tutte le tasche.
Mi ero già costruito in passato un cabinet 1x12 dotato di un Celestion V30, che a mio parere suona bene, così ho deciso di lanciarmi nella realizzazione di una 2x12, che suona decisamente meglio.
Per i materiali ho optato per il classico multistrato di betulla, compensato meccanicamente eccezionale e pure bello, tanto che l'ho lasciato a vista, per un aspetto meno aggressivo e più caldo dell'insieme.
Se nella 1x12 avevo usato dello spessore 18, in questa ho usato per uno spessore 15, più che altro per contenere il peso. Direi che non mi sono pentito della scelta anche se, alla fine della fiera, la bilancia segna comunque 21Kg.
Ho deciso di giuntare fianchi, fondo e top in modo lineare, come si può vedere nel dettaglio in foto. Per non diventare pazzo usando il famoso metodo "finger joint" perché, in tutta sincerità, è vero che è esteticamente bello da vedere, ma non vedo che miglioria tecnico/sonora possa aggiungere. Pronto comunque alla smentita.
Per le scanalature mi sono avvalso di macchinari professionali messi a disposizione da un falegname di fiducia, che ringrazio, ma può essere usata una normalissima e hobbistica fresa manuale.
Non ho utilizzato viti, se non per fissare coni e accessori. Ho preferito usare ottima colla e rinforzare le giunzioni internamente con listelli ricavati dal multistrato, di 15x15mm.
Il cabinet è dotato di piedi in gomma e di ruote sfilabili, perché per movimentarla in pavimentazioni pianeggianti la mia schiena ringrazia.
Tinto con mordente "ciliegio" molto concentrato, quindi scuro, e finito con vernice all'acqua satinata, stesa con pennello e rullo.
Ho inserito all'interno un divisorio, estraibile, e ho previsto la configurazione di cassa aperta e chiusa, perché alla prova del suono la differenza c'è, e devo dire che mi piacciono entrambe le soluzioni: più ricca ed enfatizzata sugli alti la prima, più ovattata e leggermente compressa la seconda, ma comunque giustificabili in funzione del contesto in cui si suona.
Per il grill frontale ho usato un modello simil-Fender prevalentemente grigio, con qualche accenno di azzurro e oro e un filetto in plastica color avorio, che si addice al legno in vista.
Per i coni ho voluto sperimentare i Celestion G12H-30W, da 16 Ohm, collegati in parallelo per ottenere i canonici 8 Ohm.
Alla prova del suono, la spazialità del doppio cono, rispetto al cono singolo è molto evidente. L'ho testata collegandola all'uscita aggiuntiva del mio Fender Hot-Rod Deluxe, e devo dire che ne arricchisce la resa e la gamma di frequenze notevolmente, la sensazione è di una bella ricchezza di suono, una goduria per i sensi.
Insomma, sono soddisfatto. L'obiettivo che mi ero prefisso, anche nei costi - che non hanno superato i 290 euro tutto compreso, considerando che solo i coni superano i 200 euro - è stato raggiunto.
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