Studiamo gli slash chord accordi che mettono al basso una nota diversa dalla loro fondamentale. Una maniera facile e immediata per indicare i rivolti e sintetizzare accordi complessi o incompleti.
Gli slash chord sono degli accordi che hanno al basso una nota diversa dalla loro fondamentale, ovvero la nota che da loro il nome (Per intendersi: la fondamentale di un C è il C, di un Ebmaj7/#11 è un Eb…). Il nome slash chord deriva dal segno grafico della barra, / (slash in inglese) che caratterizza questi accordi.
La maniera per leggere e pronunciare questi accordi è la seguente: Dm7/C si pronuncerà, per esempio, Dm7 con il C al basso. Oppure, C/E si pronuncerà C con il E al basso.
Nella maggior parte dei casi gli slash chord mettono al basso delle note interne e costituenti l’accordo stesso. Ci permetteranno quindi di nominare e indicare in maniera più snella e immediata i loro vari rivolti.
Prendiamo in esame alcuni slash chord costruiti sui rivolti di un C maggiore.
E ora prendiamo un Dm7 e lo sviluppiamo in tre diversi slash chord sempre sullo stesso set di corde.
Altre volte, gli slash chord mettono al basso una nota estranea all’accordo stesso per indicare l’esigenza di enfatizzare e assecondare, nell’esecuzione di un brano, il movimento del basso in una progressione armonica.
Un utilizzo molto diffuso è moderno degli slash chord prevede di servirsene per sintetizzare in maniera facile e intuitiva degli accordi complessi.
Immaginiamo, per esempio, di dover suonare un accordo di E/D . In una prima lettura potremmo considerarlo come un rivolto di E7 (E, G#, B, D) con la sua settima minore al basso. Viceversa, considerando il D come tonica, questo slash chord potrebbe essere una formula incompleta ma efficace per sintetizzare un Dsus2add#11/13 ; infatti, in relazione al D, il E è la seconda, il G# la quarta (o undicesima) eccedente e il 6 la sesta maggiore o tredicesima.
Oppure, prendiamo un Bb/D. Potrebbe essere un semplice rivolto di un Bb (Bb, D, F). Ma anche una maniera più chiara per indicare un Dm 5+.
Il Dm 5+ è infatti formato da D, F e A# che enarmonicamente è un Bb.
Con questo utilizzo gli slash chord sono anche uno strumento prezioso per suggerire a un altro musicista esattamente gli intervalli che desideriamo vengano suonati nel eseguire una dato accordo in un determinato arrangiamento.
Immaginiamo che nell’arrangiamento di un brano ci sia un arpeggio costruito su questa forma di accordo formato dalle note B, C, E, A.
Se lo analizzassimo considerando il B come tonica, entreremmo in un valle di lacrime: avremmo un B7/sus4 add b9 (A è la settima minore del B, il E la quarta giusta e il C la nona bemolle). Scriverlo come Am/B e quindi come rivolto di un Am add9 sarà molto più facile e immediato.
Oppure, pensiamo di dover indicare diteggiature di accordi semplificati o incompleti. Per esempio, se per suonare un Cmaj 9 (C, E, G, B, D) ci tornasse funzionale una diteggiatura come quella che proponiamo nell’esempio e che omette la terza E, piuttosto che scrivere Csus9 maj7 (C, G, B, D) sarà di sicuro più sbrigativo e facile servirsi dello slash chord G/C un G (G, B, D) con il C al basso.
Per risassumere: gli slash chord rappresentano la maniera più facile per scrivere i rivolti di un qualsiasi accordo. Allo stesso tempo possono rappresentare un espediente più facile e immediato per scrivere accordi particolarmente complessi o incompleti.
Possono essere uno strumento di lavoro, scrittura e arrangiamento prezioso e addirittura creativo. Allo stesso tempo, per essere gestiti in maniera consapevole e sensata presuppongono una conoscenza solida dell’armonia.