di Denis Buratto [user #16167] - pubblicato il 13 marzo 2015 ore 16:00
Abbiamo giocato un po’ con una Taylor Mini GS, una travel guitar che fa la voce grossa e scimmiotta acustiche più grandi e corpulente. L’abbiamo messa nelle mani di Paolo Antoniazzi ed ecco il risultato.
Abbiamo giocato un po’ con una Taylor Mini GS, una travel guitar che fa la voce grossa e scimmiotta acustiche più grandi e corpulente. L’abbiamo messa nelle mani di Paolo Antoniazzi ed ecco il risultato.
GS sta per Grand Symphony, lo shape sviluppato proprio da Taylor nel 2006. “a Grand Auditorium with a turbo boost”, così viene descritto ufficialmente. Si tratta in effetti di una evoluzione di quello che comunemente chiamiamo Grand Auditorium, ma con dimensioni maggiori e quindi più bassi, volume e sustain. La Mini GS è un’acustica fatta e finita, non un giocattolino. Per realizzarla alla Taylor non hanno lesinato sui legni e hanno scelto il meglio che si potesse avere senza eccedere troppo nei costi. Abete e sapele (un surrogato del mogano), entrambi laminati, costituiscono il body della GS. Sempre il sapele è stato scelto per la realizzazione del manico, sormontato da una nerissima tastiera in ebano a 20 tasti con giunzione al 14esimo. Osso e capotasto sono in Nubone, e fanno il paio con le meccaniche cromate che chiudono la dotazione tecnica dell’acustica messa a disposizione da Lucky Music.
Imbracciamo la Taylor e, nonostante le dimensioni ci fanno pensare di avere a che fare con un giocattolo, ci accorgiamo presto che così non è. La voce della Mini GS è completa, non mediosa e sferragliante come ci aspetteremmo da una travel guitar ma anzi, è ricca di basse e di armonici,in grado di soddisfare in pieno le orecchie, anche le più fini. Eravamo partiti un po’ prevenuti ma l’acustica in prova oggi regala delle ottime soddisfazioni e non solo sul piano timbrico. Sotto le dita è davvero comoda e sa farsi amare fin da subito. Il manico è ben proporzionato e la possibilità di non avere a che fare con un body enorme agevola molto la comodità.
Certo non stiamo suonando una vera GS, ma il volume e soprattutto le basse non lasciano delusi. A occhi chiusi ci si potrebbe confondere e scambiarla con qualcosa di ben più grosso e pesante. Ovvio, le gemelle full size sono più ricche timbricamente, ma si difende bene e digrigna i denti.
In definitiva la Mini GS è una travel guitar di lusso. È realizzata con cura, con buoni materiali e ottime finiture. Pur essendo molto semplice dal punto di vista estetico è altrettanto ricca sotto l’aspetto timbrico e regala un sound bilanciato e, contro ogni aspettativa, potente. Tutto questo però, ha un prezzo non bassissimo, soprattutto per una chitarra da viaggio. Per aggiudicarsi la Taylor ci vogliono quasi 600 euro, una cifra non da entry level per questo genere di strumenti.