di LaPudva [user #33493] - pubblicato il 21 marzo 2015 ore 07:00
Come molti, ho ricevuto la notizia della morte di Mike Porcaro, bassista dei Toto e studio musician di fama mondiale, nel momento in cui è stata diramata dal fratello Steve con le poche parole pubblicate sul suo profilo Facebook, domenica 15 marzo.
Come molti, ho ricevuto la notizia della morte di Mike Porcaro, bassista dei Toto e studio musician di fama mondiale, nel momento in cui è stata diramata dal fratello Steve con le poche parole pubblicate sul suo profilo Facebook, domenica 15 marzo: "Nostro fratello Mike se n’è andato serenamente nel sonno alle 12:04 la notte scorsa a casa, circondato dalla famiglia. Riposa in pace, fratello mio". L’ennesimo lutto che ha colpito la famiglia Porcaro non è giunto inatteso, perché è stato il triste epilogo di una strenua lotta contro la sclerosi laterale amiotrofica durata anni, ma nondimeno ha lasciato nello sconforto più profondo la comunità rock mondiale e coloro i quali, come chi scrive, riconosce nei Toto l’emblema del professionismo musicale e un pilastro della propria colonna sonora personale da più di trent'anni.
In seguito al diffondersi virale della notizia, le manifestazioni di affetto si sono propagate sul net, perché Mike Porcaro non era solo un musicista eccellente ma anche, da sempre, una delle figure più benevole, positive e amate del music business. Per questo, anziché scriverne l’ennesimo necrologio, abbiamo preferito attendere che scemasse la comprensibile ondata nostalgica per celebrarne la vita e la carriera, e parlare di progetti a venire.
Nato nel Connecticut nel ’55, Mike era il secondo dei quattro figli di Eileen e Joe Porcaro, grande batterista e percussionista jazz. Cresciuti in un ambiente musicale, i tre fratelli Porcaro - l’ultima nata, Joleen, non ha intrapreso la carriera musicale - debuttarono da aspiranti batteristi, sotto la guida del padre che è anche un rinomato didatta, ma soltanto Jeff, il maggiore, rimase fedele allo strumento (“Mio fratello Mike era molto meglio di me alla batteria, ma passò al basso e Steve si diede al piano poco prima che ci trasferissimo in California”, confidò Jeff a Modern Drummer nei primi anni ‘80). Su suggerimento di Emil Richards, la famiglia si spostò in California nel ’68, periodo di grande fermento musicale, trovando stimoli a volontà e terreno fertile per avviare il percorso musicale di tutti.
È cosa nota, i Toto più che una band erano (sono) una famiglia: i tre fratelli Porcaro, David Paich e Steve Lukather - futuri tastierista e chitarrista della band - frequentavano tutti la Ulysses S. Grant High School, nella San Fernando Valley. Dopo la scuola si rifugiavano nel mini-studio insonorizzato allestito da Joe Porcaro (responsabile di aver fatto incontrare David Paich e il figlio Jeff alle prove del Glen Campbell Show, spettacolo televisivo dove lavorava col padre del tastierista, ovvero il pianista, arrangiatore, produttore e direttore Marty Paich) a casa propria per suonare e fare sogni di gloria. Crescere e suonare insieme dall’adolescenza crea un legame inscindibile a livello umano e un’intesa fortissima a livello artistico, e i Toto rappresentano un esempio unico in tal senso nel musicbiz. Ogni membro della band, Mike incluso, aveva ampiamente gettato le basi della propria carriera collaborando con svariati artisti e facendosi le ossa sia in studio che dal vivo nel corso degli anni ’70, e nel ’77 a Paich e Jeff Porcaro i tempi sembrarono maturi per formare una band.
Al contrario di ciò che molti pensano, però, Mike non faceva parte della formazione originale dei Toto. Al basso c’era David Hungate, musicista che aveva militato nella band di Boz Scaggs insieme a Paich e a Jeff Porcaro all’epoca del disco Silk Degrees (1976) e che risultò la scelta più naturale, dato l’affiatamento dei tre. Mike entrò ufficialmente nella band soltanto nel 1983 quando, sorprendentemente, dopo il primo assaggio di successo mondiale della band in seguito alla pubblicazione dell’album Toto IV (brani come “Rosanna” e “Africa” furono hit immediate), Hungate decise di uscire dalla band e ritirarsi a Nashville per continuare la propria carriera come turnista. In quel disco Mike suonò soltanto il violoncello su “Good for You” ma non ebbe problemi a integrarsi in una formazione e a fare proprio un repertorio che gli erano più che familiari.
Da allora, Mike Porcaro militò nei Toto per un quarto di secolo, componendo, incidendo e suonando dal vivo in tutto il globo, superando il lacerante momento della morte dell’adorato fratello Jeff, scomparso a soli 38 anni per un attacco cardiaco nel 1992 (venne sostituito stabilmente da Simon Phillips e poi da Keith Carlock, Shannon Forrest e altri).
Nel 2005, durante la realizzazione dell’album Falling In Between, Mike avvertì i primi problemi di indolenzimento alle mani, il cui persistere lo spinse a consultare degli specialisti. Il verdetto fu terribile: morbo di Lou Gehrig, ovvero sclerosi amiotrofica laterale, malattia neurodegenerativa che colpisce progressivamente la muscolatura. Porcaro suonò finché gli fu possibile, ma non poté prendere parte alla seconda parte del Falling In Between Tour nel 2007 e venne sostituito da Leland Sklar. Lo scioglimento della band nel 2008 portò le migliaia di fans della band in tutto il mondo a pensare al peggio, ma la conferma arrivò soltanto nel 2010, quando un annuncio ufficiale diede ragione alle voci sempre più insistenti che volevano Porcaro malato. Proprio quell’anno, il gruppo tornò ad esibirsi (con al basso Nathan East) allo scopo di sensibilizzare il pubblico nei confronti della SLA e di sostenere la famiglia nell’affrontare le costosissime spese che permisero a Mike di essere curato a casa propria fino alla fine. Assistito amorevolmente dalla compagna di una vita, Cheryl, e dai figli Jeff, Brianne e Samuel, Mike ha lottato strenuamente, cedendo alla malattia il 15 marzo scorso. Avrebbe compiuto 60 anni il prossimo 29 maggio.
Tra i tanti indiscussi pregi di questo musicista fuori dal comune ci sono un senso del tempo impeccabile, il groove, il feel, l’eleganza, il gusto sopraffino che ha saputo trasferire in ogni contesto in cui abbia lavorato. Mike non ha mai avuto ambizioni soliste (l’unico disco pubblicato a proprio nome è Brotherly Love, uscito nel 2011, disco che contiene la registrazione di un concerto-tributo al fratello Jeff tenuto con una all star band nel 2002 in Germania e pubblicato per raccogliere fondi destinati alle proprie spese mediche) ma, parallelamente all’attività coi Toto, ha sempre lavorato come turnista. Per avere un’idea dell’ampiezza della gittata di questo talento, vi invito a consultare la pagina del suo sito dedicata alle collaborazioni: da Donna Summer a Riccardo Cocciante, dalla colonna sonora di Grease e di Dune a Lee Ritenour, da Aretha Franklin e Dionne Warwick a Santana, da Country Joe McDonald a Cher e Stevie Nicks, dagli America, Christopher Cross, Joe Walsh, Michael McDonald a Ricky Martin, sempre con la stessa passione, lo stesso spiccato senso della professione, la stessa infinita modestia e quel low profile che lo hanno contraddistinto fin dai primi passi nel mondo della musica.
La scomparsa di Mike Porcaro è doppiamente dolorosa, perché con lui si perde una colonna portante della musica mondiale e un ispiratore per generazioni di musicisti e appassionati, ma anche perché colpisce una famiglia straordinaria – non solo sul versante artistico – già lacerata da una perdita terribile. Con lo stesso spirito con cui i Porcaro da sempre affrontano le avversità, però, parliamo di Mike per celebrarne il lascito e per questo lo facciamo proprio oggi, subito dopo l'uscita del nuovo disco dei Toto, dal titolo Toto XIV (Frontiers Records) e giorno in cui a Los Angeles tutti quelli che lo hanno desiderato hanno potuto ricordarlo e salutarlo insieme alla famiglia Porcaro presso la Hall of Liberty del cimitero Forest Lawn, dove già riposa il fratello Jeff.
E non finisce qui: è da poco stato avviato un progetto di crowdfunding per la realizzazione di un documentario sulla famiglia Porcaro dal titolo “Porcaro A Band of Brothers”. Il progetto è curato dalla sorella di Mike, Joleen Porcaro, e dal marito Steve Duddy e si propone di narrare la vicenda di una delle famiglie più incredibili della storia della musica, con una quantità di foto e video inediti di proprietà esclusiva dei Porcaro, ma anche attraverso le testimonianze di chi ha vissuto e lavorato con loro. Vi invito, dunque, a visitare il sito del progetto e la pagina Facebook dedicata, dove troverete dei trailer e tutti i dettagli, nella speranza che vogliate contribuire.
Infine (come al principio), la musica: il lascito di Mike Porcaro è copioso ed eccellente. Il miglior modo per rendergli omaggio è, naturalmente, ascoltarlo. Spero di cuore che il tamtam virtuale seguito alla sua scomparsa non scemi prima di aver spinto torme di musicofili alla riscoperta della musica dei Toto e delle migliori produzioni degli artisti con cui ha lavorato.
Max, grazie di cuore per le tue parole, che mi hanno fatto commuovere. Porcaro è uno dei miei musicisti preferiti di sempre e i Toto una delle band che mi accompagnano dalla prima infanzia...
Regalo più bello non potevi farmi. Un abbraccio!
I Toto (visti la prima volta al Vigorelli di Milano) sono un esempio per qualsiasi musicista dilettante o professionista da imitare eguagliare e replicare. Non ho mai sentito nessun musicista
affermare : I Toto? Non sono il mio genere e Mike ha contribuito a questa non affermazione;grazie per averlo ricordato. :)
Di uno dei componenti della mia band di riferimento. Come ho scritto in uno degli ultimi diari in questi giorni dedicati a loro, God bless you
A breve inizierà la tournée che
porterà l attuale formazione in cui spiccano gli originali Lukather, Paich e il rientrato Steve Porcaro, in giro per il mondo con tre date in Italia. Sapranno sicuramente tenere altissimo sia l
energia di cui i toto sono capaci nei loro live (l ultimo DVD live in Poland del 2014 e' un vivo esempio delle capacità tecniche, del gusto e dell entusiasmo di questi signori), sia il ricordo di
jeff e di mike.
Ho già i biglietti (e il disco nuovo) e non vedo l'ora, Beppe! Ci sarà anche David Hungate, il primo bassista dei Toto... Quindi sarà un vero tuffo nel passato. E sono certa che, proprio come dici
tu, non deluderanno e sapranno rendere onore a chi non c'è più.
Mi sono quasi commosso leggendo il tuo articolo. Mike aveva talento, umanità, gusto musicale. Stiamo perdendo troppe persone significative per la musica.
I Toto mi fanno venire i
brividi a risentirli ancor oggi per la loro energia...
Grazie a te, amico. Che dire? Ho la stessa sensazione: se ne stanno andando tante colonne portanti della musica... Non sono sicurissima che ci sia un "ricambio" all'altezza pronto a
raccogliere il testimone.
Curiosamente stavo pensando la stessa cosa... E non so se sia un sintomo dell'età che avanza (cioè tra poco mi trovo su una panchina a dar da mangiare ai piccioni e dire a un amico "eh non ci
sono più le mezze stagioni, le Les Paul non son più quelle di una volta...).
Forse abbiamo vissuto un'epoca con musicisti di livello molto alto, che avevano fatto una gavettona e si
sentiva... Io adoravo e adoro Gary Moore... beh, non vedo un erede. Ascolto Bonamassa, ma non è la stessa cosa. Per carità, è bravo, ma gli manca quel tocco di arte (sarà follia?) che
aveva Gary e ce lo rendeva vicino, ci toccava il cuore suonando. Stesso discorso per Peter Green, non ha eredi... però non è possibile che per ascoltare buon blues bisogna andare indietro negli
anni, che non ci sia qualcosa di attuale e fatto bene.
Se però io e te (che sei molto più giovane) giungiamo alle stesse conclusioni, significa che stiamo percependo una perdita, non
compensata da altri talenti... In sostanza o è malinconia per qualcosa di irripetibile (ad esempio: Freddy Mercury= irripetibile, Pink Floyd = irripetibili, Mina =irripetibile); oppure la musica
si sta spostando verso altro...
Nel panorama canoro femminile mi piace molto Adele, che è giovane, è un talento ed ha una vita musicale davanti.
Però musicalmente mi sembra un
periodo "povero"... e si impoverisce sempre più.
In Italia, Sanremo mi ha lasciato l'amaro in bocca... hanno vinto tre bravi ragazzi, ma tre cantanti lirici. Se mescoliamo la lirica con
il canto melodico per sentire qualcosa di buono, significa che il canto melodico attuale non è all'altezza. O più prosaicamente, che si guarda più al ritorno monetario che alla bellezza dei
brani...
Mi trovi d'accordissimo! Paradossalmente (o forse neanche poi tanto, a ben pensarci...), in un'era in cui ci sono persino teenager in grado di eseguire virtuosismi ai confini della realtà, si
riscontra un impoverimento pazzesco a livello creativo. Manca il guizzo del genio che salta su e fa piazza pulita di quel che c'è stato prima, spostando il confine un po' più in là. Ho
l'impressione che ora ci si omologhi, addirittura si rubi a piene mani da quel che c'è stato, anziché osare. Sicuramente è un discorso molto ampio, che implicherebbe delle riflessioni sulla
discografia in generale, ma di fatto personalmente non riesco più ad entusiasmarmi per nulla di nuovo e questo è significativo. Insomma, sono VECCHIA! Ahahah ;D
he he he... Ora ti ho fatto fare un passo verso la follia musicale... e naturalmente provo a fare un altro passo verso gli abissi del piacere della musica... beh, non preoccuparti, sei nelle
mani del più pazzo- psicologo chitarrista mai incontrato:-) Al massimo ti innamori ancor di più della musica e non ne vieni più fuori... se sei qui su Accordo, sei già compromessa...
:-)
vediamo se trovi il collegamento che ho trovato io....
Allora, "pastorale di Beethoven, opera 68", 60 secondi dal minuto 9 al
10 vai al link
poi Achim Kohl, "autumn Leaves" il primo minuto vai al link
e poi pink Floyd/Clare Torry, "The great gig in the sky" dal minuto 1:04 a quanto
vuoi vai al link
Sai qual è il collegamento? l'Arte, con la "A". Questi sono brani in cui, se sei sensibile, senti il tocco dell'Arte, forse il tocco di
Dio, se esiste. Momenti splendidi, in cui solo ascoltando ti senti in comunione con il mondo, felice, appagata, serena. Non importa il genere, il linguaggio. Sono bellissimi sia la versione di
Cindy Lauper di Time after Time che quella di Miles Davis. Se li ascolti superficialmente sembrano diversi invece sono la stessa cosa, fatta da due artisti molto diversi.
Questa è Arte, è
il superamento dei propri limiti umani, il contatto con la creatività pura, forse con il divino. Per questo io ho una immensa gratitudine per Beethoven, per Joseph Kosma, per i fratelli Porcaro,
per Clare Torry e tutti quelli che hanno creato momenti epici, irripetibili di creatività musicale.
Ora, ascoltato questo, cosa possiamo dire a Jovanotti, a Marco Carta, a Mariarosa Pippa?
Niente. Io non posso dir loro niente. L'Arte e la musica però è un'altra cosa rispetto a cosa fanno loro, e loro non sono l'avanguardia...
Bene, se dopo aver ascoltato queste cose (che
sono quasi certo che conoscevi già) ti senti un po' più "pazza", posso curarti... Ma perché guarire? Sono malato anch'io, come gran parte degli accordiani, sennò non saremmo qui...
:-)
Se non metto un goccio di "peperoncino piccante" nei miei interventi, perdo la mia fama di polemista :-).
Non ho visto nei media (non li guardo molto, ma tant'è) un risalto degno a questo
notizia.
Sappiamo quando i "membri" (mai definizione fu più azzeccata) del governo fanno un passo, prendono un caffè, ricevono una mazzetta, ma vigliacca miseria se i vari TG dicono
qualcosa sui musicisti, che non sia la solita promozioncina di artisti "amici"...
Mi consola sapere che le malefatte del politichino di turno interesseranno negativamente poche persone,
mentre la musica di artisti come Mike Porcaro ha deliziato milioni di persone.
Ahah! Ok, posso dirti questo: ho visto/sentito qualche accenno a questo triste evento in tv e in radio... Erano talmente zeppi di errori e approssimazioni che tutto sommato ho pensato che sarebbe
stato meglio se non l'avessero fatti!
Eh si, alcuni giornalisti riescono a dare nobiltà alla frase "raffazzonato alla buona"....
Tra l'altro, sarò forse io un po' pazzo, ma alcuni nomi mi sembrano improbabili, pseudonimi
scelti a caso...
Non so, ricordo su RAI TRE il caso di Elena Ceste, affidato alla giornalista Elena Cestino... possibile che nessuno si si a accorto dell'assonanza?
Oppure i vari
Alan Patarga (no comment), Gianluca Dischiena (perché è timido?), Carina Laterza (perché ha due sorelle brutte?), Perla di Poppa (e a prua?), Tindara Caccetta (ma è un nome di persona o una
località?).
I nomi dei giornalisti li scelgono strani apposta?
Finalmente un articolo degno di questa strepitosa Band!! Sono fan sfegatato della Band e di tutti i progetti paralleli che gravitano attorno ai Toto e, con i miei compagni di avventura del GGM
Studios, Official Toto Italian Fanclub, mi dedico anima e corpo da anni, dal 1993, alla loro musica e alle loro vite...... .......peccato che in tutti i giornali, riviste e siti italiani, capita
di leggere molte inesattezze sulla Band......i Toto sono sempre e solo quelli di Africa, Rosanna e Hold the line......ed invece in mezzo ci stanno altri album, pezzi fantastici semisconosciuti, tour e
progetti alternativi, storie curiose da raccontare. Questa è una delle poche volte in cui leggo riferimenti aggiornati, storie vere ed i fatti recenti di casa-Toto.......e molte altre cose si
potrebbero dire sul conto di Mike, un gran signore prima di essere un gran musicista. Mike è una gran perdita, ma ci piace immaginare che sia in cielo a jammare con Jeff e gli altri grandi della
storia della musica. Grazie e complimenti all'autrice dell'articolo, LaPudva.
Andrea, che bella sorpresa e che piacere mi hai fatto! Non so se merito le tue parole, ma ti ringrazio di cuore. Anche io ho una grande passione per i Toto, che seguo dall'epoca di Toto IV. Sono
stata iscritta alla fanzine cartacea americana per anni, poi col tempo e l'avvento di internet e l'intensificarsi degli impegni ho perso l'accanimento che avevo da teenager, ma è rimasta la
grandissima passione, che mi porta a ringraziarvi per il lavoro splendido che fate qui in Italia! Siete proprio grandissimi... C'è molto bisogno di divulgare il lavoro di musicisti come questi nel
periodo che stiamo attraversando. Che dire? Grazie ancora per avermi scritto questo bel commento e speriamo di vederci in qualche splendido contesto musicale! Un abbraccio enorme a te e a
tutto il fanclub :D
Avevo capito dalle tue parole che eri una conoscitrice vera della Band.......e mi riempie il cuore di gioia ritrovare qualcuno che fosse iscritto alla fanzine americana......ogni tanto gira qualche
vecchia scansione di quelle stupende riviste cartacee......sono un autentico nostalgico della carta patinata..ahah!! Le mie parole?? Certo che le meriti, e ti rinnovo i miei sinceri complimenti
per il tuo articolo......i fan storici sono sempre quelli che più mi emozionano nei loro racconti!!
Ho avuto la fortuna di poterlo conoscere personalmente e poter scambiare qualche chiacchera con lui in diverse occasioni.... Posso dire con sicurezza che non abbiamo perso solo un grandissimo
musicista, ma anche un grandissimo uomo...l' umiltà fatta persona, come del resto anche gli altri membri dei Toto, Luke in primis... Ricordo ancora dopo il concerto allo Sporting di Montecarlo
nel 2003 quando vedendomi all'uscita si fermò e mi disse sorridendo: " ti ho visto un po' di volte, hai bisogno di una vacanza!!!"
Tornando al discorso "media" ricordo come fosse ieri quando
la D'Eusanio (!) al TG2 della sera presentò il video di "another chance" di R. Sanchez.... Finalmente qualcuno che sa anche scrivere! Ahahahah ,ma dico io un po' di faccia che ci
vuole!!!
Il biglietto per Milano è già in casa così come la deluxe ed. di XIV ed altri 862 dischi dei mitici tra vinili, CD, CD singoli, 45 giri, picture disc etc., compreso il master di
IV... Un abbraccio a tutti i fans dei Toto, ed in particolare ad Andrea (andyman)!
Quando ero più giovane e senza figli mi sono fatto diverse vacanze al seguito.... Anche se l'ultima doppietta ( Locarno CH - Singen GER) l'ho fatta col piccolino che aveva due mesi e mezzo scarsi
nel 2010 :-))
.....Santa_Man (Andrea)......ti stavo aspettando!!!!! ahahahaha Questo è un esempio di quanto sono fantastici i Toto fans.........Santa_man è un Toto-Guru di vecchia data.....una persona
fantastica.......ho avuto l'onore e la fortuna di tenere in mano quel master di Toto IV a Mantova nel 2007 durante il FIB tour.......è stato come quando ti prende il brivido della pipì, pelle d'oca!
Verrà il giorno in cui gireremo un documentario a casa tua e del Guru Bolognese!
Un forte abbraccio, è sempre bello ritrovarti....guarda caso dove si parla di Toto.
Federica ti faccio i miei complimenti!! hai racchiuso tutto ciò che M. Porcaro era, è, e sarà sempre ossia un grande uomo, un grande musicista e un grande professionista come del resto il fratello
Jeff ! Brava la Pudva ;)
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