Dopo aver acquistato la mia Les Paul alla fine di ottobre, pensavo di essere arrivato a un traguardo e che sul campo delle chitarre mi sarei dato una calmata. "Non ho bisogno di guardare le altre" mi sono detto. Invece mi sono reso conto che ho un problema serio: ho la GAS!
Dopo nemmeno un mese di Les Paul ne volevo già un'altra, una Gold Top. E vi dico questo: se Gibson avesse prodotto una Les Paul Gold Top con le caratteristiche e i prezzi di una Traditional 2014, l'avrei presa senza battere ciglio. Invece le uniche che mi potevano interessare per caratteristiche (quindi non Standard, Deluxe, Tribute ecc.) erano le Reissue. Quindi fuori dalla mia portata.
Così ho pensato che comunque avrei voluto qualcosa di complementare, senza spendere quanto la Les Paul a questo punto.
Tra le caratteristiche, sicuramente avrei voluto uno strumento versatile che si adattasse a diversi generi, da tenere in accordatura standard mentre la Les Paul la tengo mezzo tono sotto. Qualcosa che avesse una bella comodità di accesso ai tasti alti, cosa che - sappiamo bene noi lespaulisti - non è esattamente il suo pezzo forte. Ci si adatta, non è un grave problema, di caratteristiche ottime ne ha già altre, però una chitarra un attimino più "facile" da questo punto di vista non si farà disprezzare.
Ora, con questo in mente, tanti penserebbero a una Stratocaster o Telecaster. Non mi dispiacciono, le ho provate, ma è proprio che il classico timbro single coil di una Strat, per dire, non sarà mai il mio suono principale. Non me ne vogliano i Strato-maniaci, è una icona al pari della LP, però i suoi suoni, per quanto apprezzabili in certi contesti, non saranno mai il mio pane quotidiano.
Così ho pensato: sono gli humbucker che fanno per me, al massimo una via di mezzo, e così ho deciso di puntare sulla SG Special 50's Tribute. Grande comodita di accesso, leggera, e sopratutto P90! Quando l'ho provata, però, sono rimasto un po' deluso dalle finiture e dalle sensazioni generali. Non è una brutta chitarra, sia chiaro, però onestamente aveva un look e un feel troppo cheap per il prezzo richiesto. I P90 mi sono piaciuti però, molto interessanti. E allora mi sono detti: spendere per spendere, facciamo le cose per bene.
Allora ho puntato sulla SG Standard modello 2014. Niente P90, ma humbucker '57 Classic splittabili. Una chitarra molto bella, anche se il Min-ETune mi ha lasciato un po' perplesso. Non sono contrario, la sua utilità ce l'ha, è solo che dopo la prima accordatura si è rifiutato categoricamente di funzionare, nonostante l'intervento del commesso. Sono tornato poi successivamente per riprovare la SG e paragonarla al modello 2015. Il sound è pressoché il medesimo. Vantaggio 2015: G-Force che funziona bene, mi sembra un dispositivo interessante per uno strumento moderno (ma su una Les Paul con su scritto Traditional lo trovo fuori luogo), ma il manico non mi piace. Il modello 2014 ha il classico profilo slim taper anni '60 ma il 2015, sebbene sulla carta dovrebbe essere simile, risulta più largo e piatto a causa della tastiera maggiorata. Non mi ci sono trovato molto. Sulla SG 2014 mi trovo benone, è una bella chitarra però non mi soddisfa al 100%.
Non da ultimo, ha la tendenza ad abbassarsi dalla parte del manico e non mi piace l'ingresso del cavo proprio accanto ai potenziometri di volume e tono. A parte questo, la chitarra mi piace e sono pronto a passare su queste cose, che comunque non sono enormi difetti per me, quando poi una rivelazione.
Nel negozio entra questa ragazzina: studia al conservatorio, è bravissima e vuole una chitarra jazz. Ne prova diverse. Io ascolto e guardo per curiosità. Dopo un paio di modelli le passano una ES339 Cherry Satin. "Bella, cavolo" penso. La prova. Accidenti che chitarra! Mi piace tanto sia per look sia per sound. La ragazzina suona l'assolo di "Knocking on heaven's door" versione GnR. Colpo di fulmine.
La SG? Chissenefrega! Appena posso provo la ES339 e mi piace parecchio. Bel feel, sound e look.
Guardo il prezzo. 200 in più rispetto alla SG Standard. "Ma sì, va bene" mi dico. E allora torno succesivamente per provarla a fondo, mi piace, ma dentro di me vorrei una finitura gloss. Risulta che ne hanno una rimasta e allora la provo. Mi ci trovo bene ma costa parecchio di più, bel dilemma. Mi faccio aiutare dal commesso, lo stesso che mi ha aiutato con la LP mesi prima: del suo giudizio mi fido. Lui mi fa provare tutti e due in rapidssima successione.
Stessi accordi, stesse regolazioni di ampli e chitarra, ma la gloss suona più aperta. Mi sembra incredibile, ma il commesso mi dice "guarda, io non ti ho detto nulla di proposito, non perché voglio indirizzarti su quella più costosa per farti spendere ma quelle satin, non mi chiedere perché, suonano più chiuse. Anche le ES335 sono così".
Le provo per curiosità e mi accorgo che è cosi. Provate singolarmente le satin son fantastiche ma, confrontate con le gloss, suonano un po' più cupe e spente. Sembra una enorme cavolata, ma vi giuro che è così. Così mi decido e lascio un deposito per la gloss. Risparmio un mesetto extra, ma a questo punto voglio quella.
È più di un mese che ho questa chitarra oramai ed è davvero uno strumento fantastico. Una via di mezzo molto interessante tra una Les Paul e una ES335. Non è né l'una né l'altra, ma per me un mix ben riuscito. Vi basti sapere che, nonostante la LP sia la mia chitarra principale, l'ho a malapena guardata per un mese intero e solo ora la sto riprendendo un po'.
La ES339 è davvero una chitarra splendida, con un carattere tutto suo, è sicuramente versatile e mi ci trovo benissimo. I rimandi retrò mi piacciono enormemente: paletta in stile anni '50, meccaniche a tulipano in plastica, tenone lungo, ABR-1, i pickup '57 Classic sono uno standard per quanto concerne Gibson. Sull'elettronica, i potenziometri del tono fanno il loro dovere in maniera normale e come si deve, ma i volumi mi hanno sorpreso parecchio. Ripuliscono il suono sporco in una maniera spettacolare rispetto alla Les Paul, che comunque ha un'elettronica rispettabile sicuramente.
Poi anche altri dettagli lasciano intendere la grande cura con cui è stato creato lo strumento, ed effettivamente sono costretto ad ammettere che la divisione Memphis produce strumenti di qualità tendenzialmente più alta rispetto alla USA, che comunque non fa roba da poco di per sé, sempre generalmente parlando.
Insomma sono contento del sacrificio extra che ho fatto, mi piace molto. Ma porca miseriaccia, è una settimana che sto pensando a una tra Les Paul Custom Ebony e R6/7. Non ne ho bisogno... che me ne faccio... costano troppo. Magari tra qualche anno!