di nawa [user #13470] - pubblicato il 06 giugno 2015 ore 07:30
Le chitarre di Tony Zemaitis sono diventate il riferimento di numerosi imitatori e liutai appassionati di estetiche meno convenzionali sparsi per il mondo. Dagli anni '60, gli esclusivi strumenti di Tony hanno catturato l'attenzione dei grandi della chitarra, ma in pochi sono a conoscenza della sua storia.
Le chitarre di Tony Zemaitis sono diventate il riferimento di numerosi imitatori e liutai appassionati di estetiche meno convenzionali sparsi per il mondo. Dagli anni '60, gli esclusivi strumenti di Tony hanno catturato l'attenzione dei grandi della chitarra, ma in pochi sono a conoscenza della sua storia.
Antanus Casimere Zemaitis, detto Tony, è un costruttore di chitarre inglese attivo dagli inizi degli anni '60 per tre decadi almeno. Le sue chitarre sono oggetto di culto per ogni collezionista, sono tra quelle meno disponibili sul mercato e a prezzi che rasentano la follia.
Le ragioni di questo status mitico delle chitarre Zemaitis sono legate principalmente al fatto che per una serie di fortunate circostanze i pochi strumenti costruiti sono andati principalmente tra le mani delle rockstar e nell’immaginario collettivo.
Quando si parla di chitarre elettriche ci si intende presto sul tipo di strumento utilizzando i riferimenti classici: Stratocaster, Telecaster, Les Paul, SG e chi più ne ha più ne metta. Appena diciamo "una chitarra stile Ric" immediatamente identifichiamo l’originale a cui ci si ispira. Ma, per qualche strana ragione, si opera una rimozione collettiva quando ci si trova di fronte alle copie delle Zemaitis. Queste poche righe sono rivolte a chi, tra i più giovani, non ha ancora sentito parlare delle sue chitarre.
Zemaitis ha dato vita a quello stile inconfondibile di chitarre che oggi verrebbe definito steam-punk grazie al sodalizio con Danny O’Brien, autore di tutte le incisioni fatte sulle parti metalliche utilizzate inizialmente per migliorare la schermatura. O’Brien è sopravvissuto a Tony e oggi produce riedizioni giapponesi con la famiglia Zemaitis.
Le tipologie classiche sono: Le chitarre con il disco metallico sul top e poi completamente coperte di alluminio, quelle con il top rivestite completamente da tasselli di madreperla, quelle in tema piratesco nate con la collaborazione con il re dei pirati Keith Richards.
E infine delle acustiche uscite direttamente dalle terre delle Fate. Le avrete viste in mano a Donovan, Harrison, Clapton e così via.
Non ci sono due Zemaitis uguali sulla faccia della terra. Negli anni '80 i giapponesi si cimentarono con una serie di copie che ora sono diventate leggenda a loro volta per i collezionisti. Erano così perfette che girava una battuta tra i detrattori di Zemaitis su come distinguere un originale da un falso: le copie suonavano meglio.
Per chi vuole approfondire, Internet regala informazioni dettagliatissime. Si può partire dalla storia e si può dare un’occhiata alle riedizioni aspettando di vincere la lotteria per comprarne una originale.
La prossima volta che vedete una Duesemberg Johnny Deep o una ricoperta di madreperla, una Teye, una Zelinsky dalla pancia stretta e con la Z sulla paletta, sappiate che c’è non poco Tony dentro, anche se non ve lo dicono.