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Volumi e toni in metà spazio con uno schema del '62
Volumi e toni in metà spazio con uno schema del '62
di [user #17844] - pubblicato il

L'uso di potenziometri stacked permette di dimezzare gli spazi e avere il doppio dei controlli. Volumi e toni indipendenti in una chitarra a due pickup possono anche convincerti a fare a meno del selettore costruendo un mixer passivo che imita uno schema Fender del '62.
La versatilità in uno strumento musicale è un concetto molto relativo, e anche quella che si considera praticità dei controlli in una chitarra elettrica varia a seconda delle necessità e dei gusti di chi la suona.
Conosco chitarristi che trovano il nirvana in una solid body con cablaggi complessi per il selettore dei pickup e switch aggiuntivi dai quali ottenere ogni tipo di configurazione, maneggiandoli tutti di continuo mentre suonano come fossero le chiavette di un organo. Vuoi per i generi che preferisco affrontare, vuoi per piacere personale, io invece mi trovo davvero di rado a usare pulsanti e levette durante l'esecuzione di un brano. È più facile che imposti con tutta calma un dato suono usando le manopole dei toni e dei volumi, che dia qualche colpetto al volume per giocare con le dinamiche e che mi limiti a un passaggio tra ponte e manico per qualche momento topico o un effetto particolare. Per questo, con un approccio che ho riscontrato più simile a quello di un bassista, trovo molto comodo avere manopole per volumi e toni di ogni pickup, ma ho scoperto di non dipendere affatto dai vari split, controfase e forse neanche dal semplice selettore.

L'idea
Qualche tempo fa ho comprato una Squier Telecaster Cabronita, un ibrido Fender-Gretsch dall'elettronica essenziale come poche: priva della caratteristica placca in metallo per i controlli, esce di fabbrica con un solo volume master e un selettore a tre posizione per miscelare i due pickup, senza toni. La necessità di modificarla si è fatta sentire quasi subito.
Non volevo effettuare altri fori sul body, ma almeno un controllo di tono era necessario. L'ideale sarebbe stato poter gestire volumi e toni dei due pickup in maniera indipendente, come su una Les Paul. Quando confidavo a qualcuno che, per ottenere ciò, avrei sacrificato volentieri il selettore dei pickup, mi davano del pazzo. Eppure credo di aver trovato un compromesso che mi ha consentito di avere la proverbiale botte piena con la moglie ubriaca: ora è un anno buono che ho sostituito l'elettronica con due potenziometri stacked per toni e volumi separati, senza alcuno switch, e ancora non me ne sono pentito.

Nella foto sono visibili i due potenziometri stacked, in pila o concentrici che dir si voglia, con cui regolo volume e tono di entrambi i pickup in maniera indipendente come accadrebbe con un classico circuito a quattro manopole.
Grazie al tipo di potenziometro non è stato necessario effettuare nessun foro extra sulla chitarra, che può tornare alla configurazione originale in qualunque momento, ma per ottenere questo risultato ho dovuto rinunciare al selettore dei pickup: sarebbe stato compito dei due volumi prendere il suo posto.
In foto uno dei due potenziometri stacked "veste" la sua manopola, l'altro è lasciato nudo per mostrarne la struttura.

Volumi e toni in metà spazio con uno schema del '62

Un potenziometro cosiddetto stacked è composto da due potenziometri uno sull'altro, elettronicamente e meccanicamente indipendenti tra loro, di cui uno va controllato mediante una manopola più piccola in cima e l'altro attraverso l'anello esterno. Montare uno stacked è esattamente come avere due potenziometri separati, ma con un solo foro.
Il mio scopo nel montarne due era far sì che ognuno gestisse un pickup: l'anello ne avrebbe regolato il volume e il pomello centrale il tono. I due volumi mi avrebbero permesso di decidere se far suonare un solo pickup, l'altro o entrambi, sopperendo così all'assenza del selettore.

Il blend
Tutto è partito da uno schema che Fender fa risalire al Jazz Bass del 1962 (o meglio a una sua riedizione neanche tanto recente).

Molte chitarre dotate di volumi separati per due pickup hanno la caratteristica di interrompere interamente il segnale quando uno dei due potenziometri è a zero. In molti strumenti in stile Les Paul, quando si pone il selettore in posizione centrale e si chiude un volume, la chitarra non suona. Alcuni lo preferiscono, altri meno. Per ciò che avevo in mente, era essenziale che la chiusura di un solo potenziometro non determinasse l'azzeramento dell'uscita.

Nel mio progetto, l'uso di due volumi avrebbe avuto lo scopo di sostituire un selettore a tre posizioni, permettendo di avere entrambi i pickup se i volumi sono al massimo, avere solo quello al ponte se si chiude il volume del manico e viceversa, con tutte le sfumature che ci sono di mezzo mediante la regolazione delle due manopole come se fossero un controllo di blend. È una modifica facile da effettuare anche su qualunque Les Paul non lo faccia già di fabbrica, ed è stata spiegata in questo articolo.
All'atto pratico, si realizza quello che viene chiamato "mixer passivo", un circuito che restituisce all'uscita la somma dei segnali forniti dai due canali, ovvero dai due pickup.

A ben vedere, il circuito di un mixer passivo potrebbe essere soggetto all'interazione tra i "rami" relativi ai vari canali. Per evitare ciò, potrebbe essere consigliabile aggiungere in serie una piccola resistenza uguale per ogni canale prima del punto in cui questi si uniscono all'uscita. Io non ho avvertito fastidi simili, quindi ho preferito lasciare tutto così, anche perché l'aggiunta di una resistenza determina sempre una - seppur minima - attenuazione del segnale.

Lo schema
Quello mostrato di seguito è paro paro il circuito di un Jazz Bass '62 American Vintage.
Un doppio potenziometro regola volume e tono del pickup al ponte, l'altro gestisce volume e tono del pickup al manico.

Volumi e toni in metà spazio con uno schema del '62

L'ho copiato pedissequamente, con l'unica variazione di un treble bleed per ogni pickup.
Il treble bleed è un piccolo filtro passivo che ha il compito di preservare alcune frequenze più acute che normalmente andrebbero perse con la chiusura parziale del potenziometro del volume. Può essere realizzato con un solo condensatore o con un condensatore e una resistenza, e le differenze sono state analizzate già in questo articolo.
La scelta dipende dai gusti personali e, dopo alcuni esperimenti, ho preferito usare solo un condensatore per il pickup al manico e un condensatore in parallelo a una resistenza (Seymour Duncan Mod) per quello al ponte.

Nello schema ricostruito di seguito è possibile individuare facilmente le porzioni relative ai potenziometri del volume, dei toni e i treble bleed, per praticità indicati entrambi con dei soli condensatori.
Per il cablaggio del circuito consiglio comunque di rifarsi allo schema in alto, visualmente molto più vicino alla realizzazione pratica.

Volumi e toni in metà spazio con uno schema del '62

Perché farlo
Il tipo di cablaggio ha lo scopo principale di risparmiare spazio ed evitare modifiche invasive in uno strumento come la Cabronita, che prevede solo due fori sul body: ecco perché sono stati scelti due potenziometri stacked anziché quattro normali manopole singole. Se avessi avuto un foro extra per posizionare anche un selettore, avrei avuto né più né meno che il cablaggio di una Les Paul, ma in metà dello spazio.
La possibilità di dosare l'uscita dei pickup fino a schiarire solo un po' quello al manico o, viceversa, per dare un pizzico di corpo a un pickup da ponte troppo squillante, offre orizzonti sonori da non sottovalutare. La presenza di toni indipendenti, inoltre, permette di giostrare al meglio l'output di ponte e manico soprattutto se si hanno pickup diversi tra loro: non è raro che preferisca usare il manico con toni aperti e il ponte con toni chiusi, cosa impossibile con una chitarra con volume e tono master.

Perché non farlo
I potenziometri stacked non sono così diffusi e non costano poco. Io ho usato dei CTS reperibili difficilmente in negozio e che, come se non fosse abbastanza, sono compatibili solo con delle manopole ancora più difficili da trovare e che, da sole, costano più dei potenziometri.
Inoltre, se si gioca spesso con le manopole dei toni e dei volumi, potrebbe essere necessaria un po' di pratica per evitare di ruotare inavvertitamente entrambe le porzioni dello stacked in un colpo solo. Non ultimo, questa modifica specifica prevede la rinuncia al selettore dei pickup, e non tutti sono disposti (e non è detto che abbiano torto) a fare il grande passo.

Come sempre ogni chitarra fa storia a sé, ma ci si augura che questo spunto possa fornire un tassello per la ricerca del tono ideale e dello strumento perfetto per i propri personalissimi canoni. In fondo, il bello è anche questo.
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Link utili
Convertire il circuito a due volumi in un blend
Vari tipi di Treble Bleed
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