La lezione pubblicata ieri proponeva una serie di esercizi tecnici sulla scala minore melodica. La meccanica degli studi proposti mi intrigava, così come la sonorità che ne scaturiva.
Il fatto però di non avere ancora ben chiare le diteggiature di questa scala rendeva l’apprendimento parecchio cervellotico.
Così, oggi, mi sono messo di buzzo buone e finalmente mi sono deciso a diteggiare tutte e sette le posizioni della scala di Am Melodico. Sperando di fare cosa gradita agli altri lettori che, come me, ancora non sono pratici di questa scala, le condivido.
Per memorizzare questa scala, piuttosto che diteggiarla ripensandola da zero ho trovato particolarmente funzionale fare riferimento alle diteggiature della scala di Am Dorico (G maggiore) che conosco e uso spesso e con una certa disinvoltura. Se infatti prendiamo una scala di A Dorico (A, B, C, D, E, F#, G) e alziamo l’ultima nota G di un semitono, abbiamo una minore melodica: A, B, C, D, E, F#, G#.
Così mi sono limitato a concentrarmi nel suonare la scala di A dorico, preoccupandomi che ogni volta che stessi per raggiungere la tonica A, la nota che la precedeva doveva distare un solo semitono. Quindi, prima di mettermi al lavoro, ho suonato per una manciata di minuti a metronono tutte le toniche di A spalmate sulla tastiera. Così da rinfrescare i punti di riferimento.
Con questo stratagemma la scala si è praticamente diteggiata da sola. Sopra ogni diteggiatura ho indicato il nome accademico del modo. Queste sono le prime quattro posizioni.
Queste le ultime tre. L’ultima, quella di G# superlocrio l’ho riproposta un ottava più bassa per agevolare apprendimento e diteggiatura.
Visto che questa scala si differenzia per una sola nota dal A dorico, ho praticato le diteggiature su alcune basi che normalmente suono in Am Dorico. Quando passavo sul G#
Il suono si faceva più jazzy e ricercato. Cercando di transitarci velocemente, come fosse una nota blues di passaggio, il risultato è stato abbastanza esaltante. Quando il fraseggio mi pareva farsi troppo ostico per il suono, mi lasciavo cadere come su una rete di sicurezza sul tradizionale A Dorico.
Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma.