Gibson chiede il Chapter 11: bancarotta inevitabile
di redazione [user #116] - pubblicato il 02 maggio 2018 ore 10:55
Gibson richiede il Chapter 11 alla corte fallimentare: si tratta dell'ultimo passo per ottenere un po' di ossigeno prima della dichiarazione di fallimento.
Il finale della combattuta storia sul fallimento di Gibson comincia a delinearsi all'orizzonte e non è niente di buono.
Poche ore fa Gibson Brands si è rivolta alla corte fallimentare del Delaware e ha presentato domanda per il cosiddetto Chapter 11, una condizione che mette l'azienda temporaneamente al riparo dai creditori garantendole di poter continuare la produzione con un'ultima boccata di ossigeno.
Il Chapter 11 è un "piano di turnaround debito/equity che trasforma finanziatori in azionisti". La manovra non è una vera e propria dichiarazione di bancarotta, ma è generalmente considerata l'ultimo passo prima dell'inevitabile baratro: il momento - sempre più prossimo - della scadenza del debito di 500 milioni da estinguere entro luglio.
Al momento, le azioni vedono Gibson spezzettata tra molteplici partecipanti. È cancellata la quota del CEO Henry Juszkiewicz (del quale in molti avevano già preteso la testa) e tra i maggiori azionisti si annoverano Silver Point Capital, Melody Capital Partners e dei fondi legati a Kkr Credit Advisors.
Allo stato attuale, nessuno può dire quale sarà il futuro dei brand Gibson. Gli esperti considerano poco probabile un acquisto in blocco da parte di un altro gruppo ed è possibile che gli oltre cento marchi che ne fanno ora parte (da Epiphone a Philips, passando per la stessa Gibson Guitars)
saranno smembrati e acquisiti da aziende indipendenti tra loro sulla scia di quanto già accaduto a Cakewalk.