Il A7 è formato dalle note di A, C#, E, G ed è un accordo costruito sul quinto grado dell’armonizzazione della scala di D maggiore: D, E, F#, G, A, B, C#.
Se la scriviamo dal suo quinto grado abbiamo: A, B, C#, D, E, F#, G. Le lettere in neretto evidenziano come questa scala, chiamata di A Misolidio, contenga l’accordo di A7.
Il D7 è formato dalle note di D, F#, A, C ed è un accordo costruito sul quinto grado dell’armonizzazione della scala di G maggiore: G, A, B, C, D, E, F#.
Se la scriviamo dal suo quinto grado abbiamo: D, E, F#, G, A, B, C. Le lettere in neretto evidenziano come questa scala, chiamata di D Misolidio, contenga l’accordo di D7.
Improvvisare attraverso questi due accordi, non è dunque così immediato: ogni qualvolta si passerà dall’uno, all’altro sarà necessario cambiare scala.
Ciò nonostante, il chitarrista della strada, normalmente, se la cava alla grande utilizzando un’unica scala che funziona egregiamente sopra entrambi gli accordi: la Pentatonica di Am (A, C, D, E, G), arricchita magari dalla Blue Note, la sua quinta bemolle, Eb. Questa scala è chiamata Scala Blues (A, C, D, Eb, E, G)
In relazione al A7, la scala Blues mette in gioco quattro note della scala di A Misolidio (A, D, E, G) speziate con due note il Eb e il C, chiamate Blue Note, che conferiscono, per l’appunto, un depositato colore blues.
In relazione al D7 la scala Blues mette, invece, in gioco ben cinque delle sue sei note: A, C, D, E, G (l’intera pentatonica minore) con, di nuovo, il Eb a conferire un pizzico di peperoncino blues al fraseggio.
L’utilizzo degli arpeggi fornisce una buona maniera per arricchire il fraseggio pentatonico con i colori dell’accordo, senza ancora cimentarsi nell’utilizzo delle scale misolidie.
Gli arpeggi sono gli accordi sviluppati a note singole e suonati in maniera melodica. Ovviamente, è possibile trovarli con praticamente infinite possibilità di
diteggiature e rivolti.
Per partire suggeriamo queste quattro diteggiature per l’arpeggio di A7.
Una volta memorizzate si provi, in autonomia, a trovare quelle per il D7.
Ecco la prima idea di fraseggio.
In questo caso, integriamo la semplice diteggiatura di un arpeggio di A7, colorandolo con la sua b3, il C. Nota che abbiamo già apprezzato come bluesy grazie alla precedente applicazione pentatonica.
Es. 1 del Video
La b3 non è l’unica nota che, naturalmente, è possibile integrare. In questo caso, prendiamo un’altra diteggiatura di A7 (osserviamone la forma e cerchiamone in autonomia gli altri rivolti) e su ogni corda arricchiamo le note dell’arpeggio con altre prese in prestito da scala Misolidia e Scala Blues. Attenzione agli slide: le note raggiunte attraverso questo espediente tecnico non devono risultare acciaccate o rubate sul tempo!
Es. 2 del Video
Sopra un accordo di Settima è possibile improvviasare utilizzando altri arpeggi, non esclusivamente il suo relativo. Per esempio, sopra il D7 - che ricordiamo formato da D, F#, A, C - suonerà egregiamente l’arpeggio di Bm7, formato da B, D, F#, A. A ben guardare, le note di quest’ultimo non sono che le stesse dell’accordo di D7, (il D, F# e A) con una sola, la b7 C, abbassata di un semitono a B.
Partiamo dalla tradizionale diteggiatura dell’arpeggio e quindi proviamola nella spericolata esecuzione con tapping e string skipping proposta nel terzo esempio del video.
Es. 3 del video
Nell’ultimo spunto di studio per il fraseggio costruito sugli arpeggi di Dominante, creiamo un accattivante pattern ritmico sfruttando le possibilità esecutive offerte dalla tecnica plettro e dita.
Si seguano attentamente video e partitura per rispettare le meccaniche di plettarata suggerite. Il fatto di strappare delle note con il dito medio della destra permette di eseguire ampi saldi di corda con una certa agilità e conferisce, inoltre, un suono più morbido all’esecuzione.
Tutti i fraseggi analizzati in questa lezione sono presenti in il brano presente nel video sottostante composto - fatta eccezione per il piccolo obbligato iniziale di chitarra e batteria - da A7 e D7.
Da questa settimana, per un mese, presenterò ogni lunedì un piccolo video come questo che fornirà il pretesto per una lezione di approfondimento su argomenti sempre diversi. (Gianni Rojatti)
|