Presentazione delle nuove interfacce Apollo X di Universal Audio
di Max Belladonna [user #46242] - pubblicato il 17 ottobre 2018 ore 09:30
La settimana scorsa presso la sede di Le Park di via Pezzotti a Milano, coworking dedicato al mondo della musica, si è tenuta la presentazione delle nuove interfacce Apollo X di Universal Audio.
È stata l’occasione per incontrare Nathan Eames, business development manager della casa statunitense, e fare due chiacchiere con lui sui nuovi prodotti.
Ciao Nathan, Puoi raccontarci in cosa consiste questo nuovo aggiornamento delle interfacce Universal Audio?
Apollo X non è un aggiornamento delle vecchie interfacce, ma un completo re-design del progetto, con nuovi convertitori molto più performanti e una maggiore potenza di calcolo per quanto riguarda i DSP di elaborazione del segnale (su cui caricare poter caricare i plugin Universal Audio, ndr.) in modo da migliorare le performance sia in fase di tracking che in mixing.
Le nuove scheda avranno inoltre la possibilità di lavorare in surround fino a 7.1 (a partire dal 2019), ed è stato aggiunto il talckback con microfono incorporato sul frontale della scheda per facilitare la comunicazione tra la regia e la sala di ripresa. Questo microfono inoltre può diventare un ulteriore ingresso in modo da essere usato per memo vocali o per appuntare delle idee al volo.
In cosa consiste la maggiore potenza di calcolo?
Tutte le interfacce audio Apollo X hanno un totale di 6 processori DSP interni (HEXA Core, ndr.), questo significa il 50% di potenza in più rispetto ai modelli di punta della precedente serie.
La nuova Apollo X 16, top di gamma, ha convertitori diversi rispetto agli altri modelli.
In cosa differiscono?
Tutti i convertitori di questa terza generazione di interfacce Universal Audio fanno parte della stessa famiglia, ma guardando attentamente le specifiche tecniche potete notare che Apollo X 16 ha una maggiore dynamic range rispetto alle sue sorelline.
Possiamo aspettarci una Apollo X 16 con preamplificatori onboard in futuro?
Al momento la Apollo 16 accetta solamente segnali di linea, a differenza delle sorelle minori con 2, 4 oppure 8 preamplificatori (rispettivamente Apollo X 6, Apollo X 8 e Apollo X 8p, ndr.).
Altre 2 nuove features molto interessanti riguardano il nuovo circuito di clock interno e il patching degli ingessi selezionabile. Ce ne puoi parlare?
Certo, le nuove interfacce hanno un doppio circuito di Clock completamente ridisegnato, il primo dedicato a sample rate fino a 48khz, mentre il secondo è ottimizzato per lavorare su frequenze di campionamento superiori.
Per quanto riguarda il nuovo sistema di patching, abbiamo reso indipendenti gli ingressi microfonici (XLR) dagli ingressi di linea (Jack bilanciato) in modo da poter scegliere dal pannello frontale quale dei due utilizzare, funzione molto comoda ad esempio a chi lavora con un sistema ibrido, permettendo di lasciare le macchine collegate all’interfaccia, senza doversi dotare di una patchbay per alternare tracking e mixing.
È previsto un upgrade anche per Apollo Twin?
L’ interfaccia Apollo Twin è stata aggiornata lo scorso anno e ora può avere fino a 4 DSP interni.
Per il momento non sono previsti ulteriori aggiornamenti.
Puoi svelarci qualche novità riguardo ai prossimi plugin per piattaforme UAD e Apollo?
Mi dispiace, al momento non posso svelare nulla, ma ci sono grandi novità in arrivo, soprattutto per i chitarristi!
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