di Alberto Rondano [user #49513] - pubblicato il 25 giugno 2019 ore 12:30
Non esiste aggettivo migliore che alata per descrivere la sei corde dei Rush. Nella loro musica difficilissima e sublime insieme, la chitarra vola tra riff intricati, accordi pennellati, digressioni soliste e splendide aperture melodiche. Ecco una bella lezione per addentrarsi nello stile di Alex Lifeson, chitarrista immenso della musica progressive.
In questo studio composto ad hoc, ho cercato di racchiudere gli aspetti ritmici e compositivi a mio avviso più interessanti dello stile di Alex Lifeson, chitarrista dei Rush.
Lo studio si apre con un riff in 7/8 composto dalle note degli accordi di E7sus4 e E7. Notiamo come il riff alterni la nota A (quarta giusta) alla nota G# (terza maggiore).
A sostegno di questo riff, una seconda chitarra suona gli accordi di E, Dsus2 (a cui viene aggiunta successivamente anche la nota G#, #4 dell’accordo), Dadd9/F# e E7/G#. In questo modo si crea un movimento armonico e di bassi su un riff ostinato, tecnica compositiva tipica di molti brani dei Rush. Questa parte è eseguita con un suono leggermente saturo e un chorus.
Lo studio continua con un riff interamente basato sulle note dell’arpeggio di E7 e prosegue con una sezione di arpeggi. È interessante notare come i bassi di questi arpeggi siano posti in punti della misura sempre diversi per creare un continuo spostamento di accenti.
L'alternanza di battute da 7/8 e da 6/8 caratterizza la parte successiva. Nelle prime due misure, il riff richiama quello della prima parte ed è sempre costruito sulle note degli arpeggi di E7sus4 e E7. Nelle due misure successive il riff prosegue con gli arpeggi di C, D e E.
Su questo riff, una seconda chitarra esegue dei voicing caratteristici dello stile di Alex Lifeson. Sono accordi sus2 con la quinta al basso, che possiamo suonare come dei power chord in cui l’indice, al posto di effettuare il muting di sesta, seconda e prima corda, fa suonare la quinta dell’accordo su prima e sesta corda e la nona sulla seconda corda. Anche per questa parte, utilizziamo un chorus e un suono lievemente saturo.
La parte successiva in 7/4 presenta altri voicing tipici di molti brani dei Rush. Si tratta di accordi maggiori in cui le prime due corde vengono sempre lasciate suonare a vuoto.
In questo caso si tratta degli accordi di Badd11, Aadd9, G6 e Cmaj7.
L’ultima parte prevede un arpeggio in cui alle note F# e B si avvicendano al basso le note B, C, A, G e F#. Anche qui, le note al basso sono in punti sempre diversi della misura per creare uno spostamento di accenti.