Questa lezione è il che, complice l'estate, ho realizzato all'aperto con una bella tazza di caffè freddo e utilizzando solo le cuffie, il portatile e una piccolissima i. Lasciando che suonare in spazi inusuali, favorisse idee e spunti inediti.
Lo studio di oggi è un piccolo ma impegnativo assolo suonato in C#m Eolio.
La tonalità a cui faremo riferimento sarà dunque E maggiore e le note in gioco saranno E, F#, G#, A, B, C#, D#.
Lo studio si snoda su due registri sonori ed espressivi: nella prima parte il fraseggio ha un impianto più tradizionale ed è articolato sulla pentatonica minore arricchita da tanti cliché bluesy: bending, slide, blue note, utilizzo delle pause. Nella seconda parte, invece, l’assolo prende un respiro più moderno e si sviluppa quasi esclusivamente attraverso gli arpeggi. La velocità aumenta e sono necessarie una buona articolazione tecnica e meccanica esecutiva per incastrare tra loro i diversi arpeggi e frammenti scalari. Trovo che, a volte, accostare in maniera così disinibita due approcci di fraseggio molto lontani, possa regalare ad un assolo vivacità e un grande impatto dinamico.
Ecco la trascrizione completa dell'assolo.
Nella prima misura la pentatonica minore di C# (C#, E, F#, G#, B) è arricchita dalla sua blue note, la b5, G. È interessante osservare che, per come è stata diteggiata, omettendo le note sulla corda di B, la scala blues ottenuta, sintetizza una piccola diteggiatura di arpeggio di C# diminuito. Questo, a sua volta è arricchito dalla quarta giusta F#, nota presente nella pentatonica. Illustriamo in partitura, passaggio per passaggio, a come si arriva a questa forma di scala arpeggio di C# Dim add4, che proponiamo trascritto come un piccolo lick.
Altro elemento su cui voglio soffermarmi e l’utilizzo sulla pentatonica minore tanto della blue note, che della b6. Generalmente si è soliti abbinare la sonorità ficcante della nota blues a quella più aspra e spigolosa della 6 maggiore, propria del Dorico. La sonorità pentatonica, arricchita da queste due note, che tutti conoscono e utilizzano è, per esempio, sintetizzata in un fraseggio tipo.
Qui, invece alla scala blues viene aggiunto il suono più morbido della b6, nel nostro caso il A che è anche l'intervallo caratteristico del modo Eolio
Ecco estrapolato dall’assolo, un lick che sintetizza queste due sonorità.
Nella seconda misura, tutto è ancora costruito sulla pentatonica minore, arricchita con tutti gli elementi sopra descritti (Slide, bending, pause…). Melodicamente, la pentatonica presenta l’aggiunta dell’intervallo di nona. Attenzione anche alle diteggiature: diversi passaggi non sono eseguiti tradizionalmente con due dita ma, da un dito solo che si sposta con lo slide. Per questo, nella trascrizione, abbiamo inserito anche le diteggiature.
Ecco, semplificato ritmicamente, il fraseggio.
Dalla terza misura, inizia la sezione costruita sugli arpeggi. La prima frase prevede una sovrapposizione di due arpeggi: il G#m7 e il C#m7. Il C#m7 è arricchito con la sua 11esima, il F# ed è suonato con la quinta G# al basso.
Da questa sovrapposizione di arpeggi si passa ad un altro arpeggio di C#m7, suonato con la b7 B al basso. Questa volta l’esecuzione in senso ascendente dell’arpeggio sfocia nella scala di C#m Eolio.
All’inizio della quarta misura, un piccolo fraseggio ritmico costruito sul passaggio di semitono tra G# e A, insiste ancora sul suono della b6, il A, nota caratterizzante del modo Eolio.
A chiudere l’assolo, due differenti esecuzioni dell’arpeggio di C#m7. La prima, estremamente lineare, è eseguita in string skipping e impegna la mano sinistra in un deciso lavoro di stretching.
La secondo, integra ancora l’arpeggio di C#m7 con la sua quarta, il F#, questa volta raggiunta in tapping.
Questa assolo, nel quale compare più volte l'arpeggio di C#m7, dimostra come differenti diteggiature, rivolti, approcci tecnici permettano di far suonare e - quindi utilizzare - più volte lo stesso elemento con un suono e un'intenzione differente. Un incentivo a studiare qualunque tema si affronti in quante più possibile, personali e approfondite maniere possibili.
Le batteria utilizzata nella base è di Erik Tulissio ed è tratta dal suo metodo |