"Mi piacerebbe spiegarvi perché credo che ogni chitarrista farebbe bene ad addentrarsi nello studio della teoria musicale. Conoscere la teoria non può che beneficiare all’attività di chi fa musica. Così come, per chi è interessato a parlare una lingua, non può che essere straordinariamente utile cercare di capirne le basi grammaticali e acquisirne un vocabolario esteso. Questo, però, non deve inibire ed essere frainteso: nessuno dice che per parlare Inglese o Italiano si debbano conoscere a menadito i dettagli e le sfumature linguistiche delle opere di Shakespeare e Dante! Ma una conoscenza, seppur basica, consolidata e ordinata di come funzionino le fondamenta del linguaggio, le parole e la costruzione delle frasi, sono doverose se ci si vuole esprimere correttamente. Certi musicisti obiettano che la musica per loro è un linguaggio che già posseggono, che già parlano.
Ma se questo non è supportato dalla teoria, se non è lo stesso linguaggio che parlano anche gli altri, finirà per essere una lingua solo loro, con la quale comunicare con gli altri diventa impossibile. Invece, tra le cose magnifiche che la teoria musicale dispensa, c’è propria anche la maggiore possibilità di interagire con gli altri musicisti!
Io credo che posizioni come questa, certe ritrosie, forse riflettano l’irragionevole terrore che molti chitarristi hanno di avvicinarsi alla teoria musicale. Molti temono che studiare e capire la teoria sia troppo difficile; tanti altri, e sono una porzione davvero numerosa, invece non accettano la presenza di regole nella musica, musica che per loro rappresenta proprio l’opportunità di rompere le regole, esprimersi nella più totale libertà! In questo caso, può aiutare questi musicisti riottosi allo studio della teoria, smettere di guardare alla teoria come una serie di restrizioni. La teoria non è una raccolta di dogmi che ci dicono cosa non possiamo fare o suonare ma, invece, un magnifico compendio di nuove possibilità per suonare in maniera differente, con idee e suoni inediti, con limiti sempre più ridotti.
Di sicuro, per chi non l’ha mai fatto, una maniera efficace per avvicinarsi alla teoria è selezionare e farsi aiutare a selezionare, le cose che per lui possono essere realmente utili e giovare alla sua musica. Per esempio, per un chitarrista blues, potrebbe non essere stimolante ma nemmeno utile, studiare contrappunto; molto più fruttuoso sarà mettere le mani sul mare di argomenti teorici che potranno arricchire il suo playing e mondo stilistico.
Conoscere la teoria, sapere leggere la musica, ci regala la possibilità di poter autonomamente mettere le mani e studiare un patrimonio di sapere immenso che abbiamo a disposizione. Per questo raccomando in maniera accorata, a chiunque, di avvicinarsi alla teoria.
E per chi ne è completamente a digiuno o comunque ha intenzione di ripartire questi sono i miei suggerimenti: iniziare sempre dalle basi, procedere lentamente e non essere smaniosi di avere subito risultati eclatanti. Ci vuole pazienza ma i risultati ripagheranno ampiamente degli sforzi fatti.
Ricordatevi: sa amate una lingua, studiatela!"
Foto di Max Crace |