di redazione [user #116] - pubblicato il 07 febbraio 2020 ore 10:30
Jeff Bowders, Lorenzo Feliciati, Gianni Rojatti e Enrico Sesselego assieme in un video per suonare un pezzo di Steve Vai. Una collaborazione entusiasmante, tra musicisti che non hanno bisogno di presentazioni, e che ospitiamo con curiosità tra queste pagine.
In cabina di regia in questa super band c’è Enrico Sesselego, fonico conosciuto per le collaborazioni con Steve Vai, Paul Gilbert, Thomas Lang, Dolcetti, Favored Nations e un’esperienza importante come docente al Musician Institute di Los Angeles. Ci siamo fatti raccontare proprio da Enrico questa collaborazione
Enrico tu sei conosciuto come fonico ma in questo video suoni la chitarra, elettrica e acustica…
Io, in realtà, parto come chitarrista. Molti anni fa mi trasferii in America per studiare al Musician Institute di Los Angeles e diplomarmi al GIT, la facoltà di chitarra.
Terminato quel percorso ho seguito anche il RIT, la facoltà del Musician Institute per diventare fonico. Diplomato, ebbi l’occasione di continuare la mia carriera nell’ ingegneria audio e in questo, ho sempre prediletto la “via” chitarristica, lavorando per più anni per la Favored Nations, lo stesso Steve Vai e Paul Gilbert, mentre contestualmente insegnavo fonia sempre al Musician Institute.
Ho sempre tenuto la chitarra presente nella mia vita, affiancando all’elettrica studi di chitarra classica e un po’ di flamenco da quando ho vissuto in Spagna. La chitarra mi accompagna sempre nelle mie trasferte lavorative. E da quest’anno ho deciso di tornare a darle un ruolo importante. Così, eccoci qui…
Come nasce l’idea di questo brano e collaborazione?
L’ idea nasce da me e Gianni. Siamo amici e collaboratori da tantissimi anni: ci siamo conosciuti in America, tra le sale prove del Musician Institute, parlando di musica e chitarristi e suonando per ore. Poi ho collaborato a diversi suoi dischi: Deep Forest con Gregg Bissonette, Racer Cafè e i Dolcetti che ho mixato e seguito anche in tour… ci è venuta voglia di fare di nuovo qualcosa assieme ma, questa volta, anch'io chitarro alla mano.
Come mai “Salamanders in The Sun” di Vai?
Il brainstorming per individuare il brano è durato veramente qualche secondo! Io e Gianni amiamo Steve Vai, passione forte che condividiamo da ancora prima della mia esperienza pluriennale come fonico con Vai, in California.
Abbiamo volutamente scelto un suo brano ancora palesemente caratterizzato da una forte impronta Zappiana, e, soprattutto, poco chitarristico. C’era lo spazio per inserire degli spot solistici inediti, creare una sezione per la batteria…
Io ho fatto una ulteriore ricerca e ho integrato, ri-arrangiandolo, un intro al brano che Vai stesso suonava da giovanissimo in una memorabile clinic al Musician Institute, nei primi anni ’80. Gianni ha ideato la sezione nella quale Jeff fa il suo solo ed abbiamo deciso di stravolgere il finale rispetto alla versione originale, così da dare modo a Lorenzo di improvvisare un assolo di basso.
Al basso c’è Lorenzo Feliciati…
Lorenzo è un caro amico. È un musicista e bassista straordinario e tempo fa Gianni mi fece ascoltare un suo disco notevole, KOI, che mi colpì! Il caso ha voluto che lo scorso anno collaborassi con lui, dando il mio contributo al suo EP di prossima uscita per il quale ho fatto il mix e mastering.
Lui ha registrato il basso nel suo home studio di Bruxelles. È un musicista estremamente versatile e al contempo personale, con un grande suono. È molto vicino al prog e perfettamente a suo agio in contesti più rock. Perfetto per un brano del genere.
Invece Jeff Bowders?
Ho conosciuto Jeff ai tempi del Musician Institute dove da allora lui insegna e ora è un autentico riferimento. Abbiamo avuto diverse esperienze lavorative comuni, come il mio primo tour con Paul Gilbert dove lui era alla batteria. È un batterista eccezionale: a parte le sue straordinarie doti di docente, è un musicista molto attivo e ha suonato su alcuni dei dischi più riusciti di Gilbert. Recentemente ha collaborato con John 5, storico chitarrista di Marylin Manson…
I tuoi prossimi progetti?
Come fonico sto chiudendo alcuni progetti internazionali: due mix per progetti in Giappone ed ho appena chiuso un importante “singolo” per il mercato indiano.
Ma contemporaneamente sto lavorando assiduamente al mio progetto personale: non un vero e proprio album ma una prima tranche di musiche varie con la chitarra sempre ben presente, spaziando da momenti elettrici a momenti acustici, cantati e strumentali, con un pizzico di musica contemporanea.
Sempre parlando di chitarra sto preparando un duo con un repertorio jazz/etnico da portare in oriente e ho un importante data a Maggio: un evento nel quale avrò un ruolo di rilievo chitarra in mano! Ottimo pretesto per continuare a suonarla tanto!