Il Nuovo Coronavirus ha letteralmente congelato l’Italia e gran parte dell’Europa, rallentando in modo sensibile la vita e le attività produttive. La diffusione interessa ormai l’intero pianeta, le strette misure di prevenzione contro il virus hanno delle ovvie conseguenze pratiche in diversi Paesi e, prevedibilmente, si apprestano a infliggere un duro colpo all’economia di tutto il mondo.
Di recente, anche gli USA hanno riconosciuto il rischio legato al COVID-19 e le operazioni di lockdown procedono inevitabili. Nel settore degli strumenti musicali, e sono i primi ad annunciare in via ufficiale l’interruzione delle attività fino a data da definirsi.
In quanto federazione, gli USA si muovono a scaglioni e i regolamenti cambiano di Stato in Stato.
Le attività Gibson risultano ferme da venerdì scorso, sebbene il sindaco di Nashville abbia ordinato la chiusura delle attività non essenziali solo domenica 22. Il quartier generale continuerà a lavorare in remoto, ma la produzione è attualmente ferma.
Chiusa è anche la fabbrica di Bozeman in Montana, nonostante al momento non ci siano ordinanze da parte del governo.
Dalla sua, Gibson promette pieno supporto - anche economico - ai propri dipendenti finché la situazione non permetterà di tornare a una condizione di normalità.
Il comunicato diffuso da Seymour Duncan spiega che il governatore della California ha ordinato la sospensione di tutte le attività non essenziali, pertanto l’azienda ha chiuso i reparti di produzione e spedizione. Resteranno invece attivi in remoto i reparti relativi alle vendite e all’assistenza clienti.
A questo punto è lecito supporre che condizioni simili si applicheranno anche agli altri produttori californiani come Fender, G&L, Mesa Boogie e una sostanziosa rosa di protagonisti del settore. |