di Pietro Paolo Falco [user #17844] - pubblicato il 28 aprile 2020 ore 07:30
Il Breadboard Bass è uno sguardo intimo nel laboratorio di Leo Fender, alla scoperta dei processi creativi dell'uomo che ha inventato la chitarra moderna.
Il creatore della solid body così come la conosciamo oggi non era un animale da palcoscenico. Leo Fender non era un genio del marketing, non era nemmeno un estroso musicista col debole per l’autocostruzione. Era un pragmatico elettronico, il cui “superpotere” era trovare soluzioni e la cui “casa” era il laboratorio.
Occhiali d’ingrandimento sulla fronte e taschino ricolmo di penne, l’immagine raccontata da Alberto Biraghi nel suo incontro con Leo Fender sintetizza alla perfezione l’essenza del personaggio.
Tra i marchingegni di cui si è circondato nel corso di una carriera costellata di brevetti e invenzioni di ogni tipo, nell’ufficio di Leo non poteva mancare un preciso aggeggio: il pratico asse su cui montare circuiti e pickup da provare nella maniera più rapida possibile senza le lungaggini derivanti dall’operare su una chitarra convenzionale.
Pare che Leo ne abbia realizzati diversi attraverso gli anni, e ora dagli stabilimenti G&L ne spunta fuori uno funzionante d’epoca, mostrato all’opera in un video ufficiale.
Più che uno strumento musicale, il Breadboard Bass è un vero e proprio attrezzo da lavoro che attraversa in modo trasversale tutte le avventure commerciali di Leo, dai primi strumenti a marchio Fender passando per Music Man fino alle sperimentazioni firmate G&L.
Come il nomignolo suggerisce, l’aggeggio rappresenta il corrispettivo di ciò che è una breadboard per testare circuiti elettrici: una base pronta all’uso per provare il funzionamento e la resa di un sistema permettendo modifiche rapide alla bisogna.
Per gli strumenti elettrici, ciò si concretizza in una specie di basso abbozzato, con tanto di manico e ponte, ma il cui body è rimpiazzato da una spartana struttura rettangolare. Su di questa è fissata una tavoletta di legno grande circa 15x20cm, con fori per avvitare i pickup e un piccolo pannello in metallo per i controlli. Selettore e potenziometri sono montati di traverso, per avere accesso immediato al wiring senza dover smontare alcunché.
Sull’attrezzo mostrato in video, il manico proviene da un Music Man Sting Ray e ponte è un Fender in stile Jazz Bass, con sellette cilindriche lisce.
Dave McLaren, della divisione CLF Research di G&L Guitars, ne racconta la storia nel clip esclusivo.
A Steve Araujo è affidato il compito di farne ascoltare il suono.
Il tutto non brillerà forse per qualità timbrica ma l’interesse storico dietro un oggetto simile, un vero e proprio sguardo dietro le quinte fino a sbirciare dritto nel laboratorio di Leo Fender, è immenso.