Una prova rapida in negozio può far innamorare di uno strumento scoperto quasi per caso. Lo racconta un nostro lettore sulla piccola semiacustica D'Angelico a cassa sottile.
Una visita in negozio per acquistare delle corde nuove è finita con uno sguardo alle chitarre in vetrina.
L'occhio cade sulla D'Angelico Premier Mini DC e vengo catturato dalla sua bellezza e fascino. Mi avvicino e, con una pennata a vuoto, noto che il volume è pazzesco per una semiacustica. Decido quindi di provarla.
Purtroppo non c'era a disposizione un amplificatore valvolare, ma pazienza.
Assomiglia ovviamente a una 335 con il corpo ridotto. Prima impressione positiva: il peso davvero contenuto.
Non ho controllato la marca delle meccaniche ma, a mio avviso, sono egrege. Una volta accordata, non è stata più controllata l'intonazione per tutta la prova.
Il manico assomiglia per spessore a uno slim taper Gibson, ma secondo me è leggermente meno largo e di conseguenza più comodo.
L'action era discreta e la chitarra intonatissima su tutto il manico. Tasti perfetti e levigatissimi che sono una goduria da suonare.
I magneti ho letto che sono dei Seymour Duncan Designed e, nonostante tutto, suonano benissimo. Se la comprassi non li soistituirei mai perche suona egregiamente così (e ho da parte un set di Gibson '57).
È una chitarra di stampo vintage e molto versatile con sonorità che spaziano dal jazz al blues fino al metal. Qualcuno storcerà il naso a questa affermazione e chiedo venia in anticipo per i sussulti e sincopi che ho causato ad alcuni lettori, tuttavia vi assicuro che anche in territori hi-gain è una belva. Sustain e attacco da vendere e le note non impastano mai, sempre definita e potente.
La prova è durata 45 minuti e devo dire sono stato piacevolmente colpito dal tono, suonabilità e bontà dello strumento. Non mi metto a giudicare la liuteria perché non sono del mestiere ma devo dire che il suono, la comodità e la versatilià li offre tutti questo strumento. Elettronica egregia: potenziometri e volume sensibilissimi al tocco.
Peccato per la verniciatura che non è alla nitro e, pur essendo piacevole alla vista, dà un senso di plasticosità allo strumento. Ma per 700 euro credo si possa anche chiudere un occhio, e forse aprire il portafogli.