Partiamo dalla scala pentatonica minore di D (D, F, G, A, C) e visualizziamo intervalli di quinta e sesta minore all’interno del box più conosciuto.
All’interno dello stesso box, è possibile visualizzare facilmente anche intervalli di quarta e terza.
Proviamo ad estendere il box della pentatonica minore: passiamo da due a tre note per corda. Siccome è necessario un po’ di stretching per la mano sinistra, suggerisco di suonare le note al decimo tasto così:
Con il dito indice, quelle al dodicesimo; con il medio, quelle al tredicesimo; con l’anulare quelle al quattordicesimo. Infine, quelle al quindicesimo con il mignolo.
Questo box è caratterizzato da note ribattute al cambio di corda. La nota suonata con il quarto dito su ogni corda è la stessa che suoniamo con il primo sulla corda successiva.
Un’interessante applicazione per questo tipo di diteggiatura prevede l’esecuzione di intervalli di terza e quarta. Possiamo suonare questi intervalli semplicemente “eliminando” la nota centrale del box a tre note per corda. In questo modo, abbiamo intervalli di quarta su prima, seconda, quarta, quinta e sesta corda e un intervallo di terza sulla terza corda.
Sviluppiamo una frase con questi spunti.
Un’altra semplice idea per generare frasi di stampo intervallare prevede una sorta di “manipolazione” degli arpeggi.
Partiamo da questo arpeggio di Cmaj7 (C, E, G, B)
All’interno di questa shape è possibile visualizzare facilmente intervalli di quinta, sesta maggiore, sesta minore e settima maggiore. Ecco un paio di possibilità:
La stessa idea su un arpeggio di Dmin7 (D, F, A, C)
Provate questo approccio anche su altri arpeggi (7, min7b5, °7…) come nell’esempio successivo.
Non ho inserito indicazioni per la mano destra per non appesantire troppo la trascrizione, che contiene già le sigle degli arpeggi utilizzati. Vi suggerisco comunque di utilizzare la tecnica dell’hybrid picking.
Per ogni intervallo, la nota più bassa va suonata con il plettro, mentre quella più acuta va pizzicata con il medio della mano destra. Fanno eccezione le note approcciate con lo slide, che non andranno né plettrate né pizzicate.
Concludiamo con un fraseggio sul modo dorico di D (D, E, F, G, A, B, C).
Questo lick riunisce tutti gli spunti affrontati nella lezione.
Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma. |